I

453 37 23
                                    

Apro gli occhi e mi ritrovo appoggiata al suo petto con una sua mano aperta sulla mia coscia. Non mi ha lasciata neanche un attimo e ho adorato ogni attimo, ogni sussurro, ogni bacio e ogni sospiro. Vorrei non dovermi mai svegliare e dover tornare alla realtà che, a dirla tutta, non so come sarà.
"Buongiorno" parla prima di me e spinge le sue labbra carnose sulle mie mentre io sono ancora aggrovigliata tra le lenzuola.
"Buongiorno" lo guardo alzarsi e camminarmi davanti praticamente nudo, con tutto in bella vista. Va in bagno e poi torna dopo qualche minuto in boxer. Io sono ancora a letto a contemplare la sua bellezza. Ha un fisico minuto ma scolpito, sembra marmo. I capelli scompigliati e l'espressione ancora mezza addormentata me lo fanno piacere ancora di più.
"Colazione al bar?" Mi chiede dopo un po' che non pronunciamo parola.
"Hai gli allenamenti?" Mi alzo sui gomiti e lui fa di no con la testa.
"Oggi pomeriggio"
"Allora vieni qui" batto la mano sul letto e lui sorride perché ha capito che ho ancora voglia di sentirlo dentro di me. In un attimo è eccitato e ho le sue mani ovunque.
Stiamo di nuovo insieme, stavolta è più rude, più irruento, mi fa urlare e godere come penso di non aver mai fatto prima in vita mia. Mi sento distrutta e coi dolori ovunque e lui se la ride.
"Ne vuoi ancora?"
"Per carità Diego, stammi lontano" ho ancora l'affanno e lui ride come un cretino.
"Dai ancora una volta.." Rotola fino a raggiungermi e mi bacia ma davvero non ce la faccio, lo sposto e lui scoppia ancora a ridere.
"La smetti?" Fa ridere anche me e lo vorrei ammazzare.
Si alza e finalmente mi lascia respirare.
Dio mio ragazzo, ma tu hai un ariete lì sotto e mi hai già sfondata, ora lasciami riprendere. Però se solo ci penso mi viene l'acquolina in bocca. Sono incoerente, lo so. Mi alzo dal letto e lo cerco in giro per casa, trovandolo in bagno che si lava i denti. Lo abbraccio da dietro e lo sento subito rilassarsi al mio tocco.
"Ti sei ripresa?"
"No, tu sei un'arma di distruzione di massa"
"Addirittura?"
"Sì, senza dubbio" gli faccio la linguaccia e lui scuote la testa divertito. Lavo anche io i denti con uno spazzolino nuovo che aveva qui in bagno e proprio in quel momento mi squilla il cellulare. E' Elena. Rispondo e metto il vivavoce.
"Ele ciao buongiorno. Prima che dici qualche sciocchezza ti avviso che sei in vivavoce e c'è anche Diego" dico subito.
"Ciao Ele, buongiorno" la saluta e poi mi abbraccia da dietro lasciandomi un morsetto sul collo e facendomi venire di nuovo voglia di saltargli addosso.
"Perché hai messo il vivavoce? Io devo sapere se la regola della elle è vera oppure no, è una questione di vita o di morte" piagnucola e mi fa ridere.
"La regola della elle?" Diego sembra disorientato e non ci sta capendo nulla, ovviamente.
"Ele, vuoi saperlo?" Le chiedo, guardando Diego e mordendomi le labbra nel modo in cui so che lo fa impazzire.
"Sììì"
"Cos'è la regola della elle?" Chiede ancora lui, sempre più confuso.
"E' verissima" rispondo alla mia amica che dà un urlo da oca pazzesco.
"Lo sapevo, a parte che si vedeva cioè, poi mi avevi già detto che.."
"Ele, ti ricordo che ti sta sentendo"
"Ah già, Cristo. Okay vi lascio, buona giornata, a dopo" farfuglia più veloce del vento e riaggancia senza aspettare la nostra risposta. Neanche il tempo di posare il mio cellulare che la risata di Diego mi fa sobbalzare e mi volto verso di lui. E' con il cellulare in mano che ride a crepapelle per qualcosa che sta leggendo.
"Che leggi?" Mi avvicino a lui seduto sul bordo della vasca e sbircio ma non ci capisco nulla perché legge qualcosa in tedesco. "Mh?" Chiedo ancora.
"La regola della elle" dice, scuotendo la testa. "Non vi facevo così assetate voi donne" conclude.
"Ed è un male?" Domando, curiosa di scoprire il suo punto di vista.
"Scherzi? Ovvio che no" dice, mi passa accanto e mi bacia la testa. "Comunque non è sempre vera quella regola, io sono fuori dai parametri" mi sussurra ad un orecchio e poi esce dal bagno. Resto impietrita a guardarlo andare via, è possibile che ogni cosa che dice e che fa mi fa salire il sangue in testa? Ma che sto passando? 'Lui è fuori dai parametri', mammamia, che voglia di sentirmelo di nuovo sopra. Chiudo gli occhi e faccio dei respiri profondi cercando di calmarmi.
Esco dal bagno e torno alla camera da letto dove lo trovo a togliere le lenzuola dal letto. Appena mi vede mi sorride e mi propone di nuovo la colazione.
"Colazione al bar, ti va?"
"Sì certo, il tempo che mi vesto" annuisco mentre lui continua a spogliare il letto. "Che fai?" Gli chiedo.
"Dopo viene la signora a sistemare un po' in casa, dopo stanotte è meglio che le tolgo io le lenzuola" mi fa l'occhiolino e se ne va in lavanderia.
Ogni dannata cosa che fa mi provoca un brivido dal centro di me fino al cervello. Ma come diamine fa? Non lo so.
Mi rivesto velocemente, mi sistemo e sono pronta.
"Andiamo?"
"Hai messo il rossetto?" Mi chiede guardandomi le labbra di un color rosato caldo.
"Non si vede?"
"L'hai messo un po' sbavato" dice e si avvicina a me. Io mi sporgo verso di lui per farmelo sistemare ma lui con uno scatto rapido mi prende il viso con una mano e mi bacia. Mi toglie praticamente il rossetto e me lo sparge su tutto il viso sporcandosi anche lui.
"Ma sei cretino, ma che faiii" urlo allontanandolo mentre lui si pulisce la bocca e ride.
"Sei più bella senza, ti devo baciare e quella roba me lo impedisce" dice.
"Bastava dirlo, non fare lo psicopatico" scuoto la testa e lui mi bacia ancora, stavolta con più calma e mi fa mancare il respiro. Mi prende la mano e mi guarda negli occhi.
"Andiamo?" Chiede. Annuisco e lo seguo. Andiamo a Margellina portandoci anche Bonnie che è contentissimo. Ci sediamo fuori ai tavolini di un bar sul lungomare e ci godiamo il cappuccino e il cornetto.
"Dovrei essere già in clinica" sbuffo, non ne ho per nulla voglia.
"Ti ho fatto fare tardi?"
"Io faccio sgarrare te, tu fai sgarrare me" alzo le spalle e lui ride.
"Ti accompagno?"
"No tranquillo, dopo ci vado, Ele lo sa che sono impegnata"
"Col superdotato" mette il dito nella piaga e mi viene da ridere.
"Come se non lo sapessi, non fare il finto tonto"
"Non lo faccio, dai" ride ancora e poi continua. "So di essere ben piazzato, ma mi fa morire il modo in cui ne parli tu"
"Sono solo onesta" alzo le spalle e gli sfioro la mano sul tavolino.
"Federica?" Mi sento chiamare e automaticamente tiro via la mano e mi innervosisco. So bene di chi è quella voce e vorrei solo scappare lontano.
"Gionatan" dico solo e noto che subito Diego lo guarda.
"Come va?"
"Bene grazie"
"Bene. Allora ci vediamo presto in palestra?" Domanda e Diego collega con ciò che gli ho raccontato ieri sera.
"Non lo so, vedremo. Ciao buona giornata"
"Va bene. Ciao" mi saluta e va via.
Diego non dice nulla, almeno non subito, poi si schiarisce la voce e parla.
"Ma questo ti segue?"
"Non penso, è anche lui della zona"
"Ah okay. Per qualsiasi cosa fammi sapere"
"Tranquillo" sono in imbarazzo totale, le odio queste situazioni. Le odio da morire. "Ora devo proprio andare, ho un appuntamento alle dieci e mezzo e non posso rimandarlo"
"Va bene. Ci vediamo?"
"Vieni tu da me stasera?"
"Alle otto?"
"Dalle otto in poi quando vuoi" mi accompagna fino al negozio con l'auto e poi mi bacia. Mi bacia e mi si ferma il cuore, il cervello, il fegato. Tutto, non sento né vedo altro.
Mi costringo a salutarlo e a scendere dall'auto.
"A stasera"
"Ciao buon lavoro"
Ci salutiamo e torno alla mia vita di sempre..

Sogna con me // Diego DemmeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora