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Le vacanze sono state rilassanti e divertenti, quello che mi ci voleva. Con mio fratello e Carolina siamo andati ovunque, abbiamo fatto qualsiasi escursione, visto qualsiasi spiaggia e visitato qualsiasi luogo d'interesse nel raggio di cento chilometri da dove eravamo con il resort. Non siamo stati mai fermi, eppure questo non mi ha impedito di pensare alla notizia che ho appreso poco prima di partire: Diego è tornato con Alina.
Sono in ansia perché so che sono anche loro qui, siamo ad inizio settembre e il campionato è iniziato da parecchio. Ho il terrore di incontrarli mentre mano nella mano camminano sul lungomare, o dal salumiere, o dal pescivendolo. Ho una paura tremenda di vederli mentre si guardano complici e si sorridono a vicenda. Perché so cosa significa stare con Diego, e so che lui è il tipo di uomo che ti dà tutto quando sta con te.
"Fede, non puoi evitare di uscire, devi fartene una ragione" Carolina è da me che mi ha portato la spesa perché io non sono voluta andare.
"Ma infatti io esco, vado a lavoro e torno a casa, è abbastanza per ora"
"E quanto durerà questa cosa? Devi superarla..."
"Durerà poco, se ne stanno andando" mio fratello sbuca dal bagno e noi lo fissiamo. Come sa fare lui le entrate ad effetto, nessuno mai.
"Come?"
"E dove vanno?"
"Ho incontrato il signor Contini, Pasquale. Mi ha detto che stanno facendo lo sfratto, vanno a vivere sopra Posillipo, a monte"
"A monte?" Resto senza parole a quella sua notizia e lo guardo sempre più triste.
"Già, hanno preso una villa nel parco dove abita anche Kalidou"
"Una villa, a monte?"
"Già" annuisce ed alza le spalle.
"Ma lui ama la sua casa, il suo terrazzo e quel condominio..." Non riesco a capacitarmene, fino a tre mesi fa non mi sarei mai immaginata tutto questo e ora mi sembra di vivere in una fiction di quelle scritte male.
"Che ti devo dire... avrà altre priorità ora"
"Magari lei è incinta" Carolina fa un'ipotesi e mi si gela il sangue.

E se fosse davvero così? Se avessero deciso di avere un figlio e di allargare la famiglia?
Mi sento improvvisamente i pomoni saturi e la gola secca. Non riesco a respirare bene e inizio a sudare. Mi sta davvero facendo questo? Dopo che pochi mesi fa diceva di amarmi? No, non può essere.

"Non può essere, non è così" scuoto la testa che lascio poi cadere tra le mani appoggiate sulle mie gambe coi gomiti.
"Fede, perché non gli parli? La vostra è stata una storia importante, magari chiarite una volta per tutte"
"E che dovrei dirgli? Lui è libero di fare ciò che vuole, non deve darmi conto di nulla"
"No, certo, però potresti parlargli lo stesso"
"Non lo so, per ora se solo penso ad averlo di fronte che mi guarda negli occhi e mi dice che sta progettando un futuro con una che non sono io mi viene da svenire, davvero. Non ce la faccio" chiudo gli occhi e cerco di calmarmi facendo dei respiri profondi.
"Lo ami" Carolina era stata in silenzio per un po', in disparte mi fissava e rifletteva. Ora capisco il perché. Gli occhi miei e di mio fratello si fiondano su di lei e per la prima volta da quando tutta questa storia è iniziata, lo ammetto. Annuisco alla sua affermazione e mi sento subito libera, come se mi fossi liberata di una catena che mi teneva incastrata a chissà quale fantomatica paura.
"Diglielo" continua lei, e stavolta esagera.
"Dopo pensa che voglio rovinargli la vita"
"Tu provaci"
"Non lo so, te l'ho detto, al momento non riesco a pensare di dovergli parlare di qualsiasi cosa"
"Come vuoi, ma pensaci, potrebbe essere curativo per entrambi"
"Sì ci penso. Grazie di tutto ragazzi, ora vado a letto che mi scoppia la testa" li abbraccio entrambi e mi metto a letto crollando quasi subito, anche perché sono giorni che non dormo decentemente.

La mattina dopo mi sveglio rintontita, come se mi fossi svegliata da un sonno infinito. Ho delle occhiaie terrificanti e i capelli scombinati. Mi faccio una doccia, lo shampoo, mi preparo e scendo. Vado a lavoro con l'auto perché a piedi non vado da nessuna parte, non voglio incontrare nessuno. Mentre cerco un posto dove parcheggiare, mi squilla il cellulare, è Giancarlo dal negozio. Che vuole adesso? Non gli rispondo tanto sono qui fuori a parcheggiare, un minuto e sarò dentro. Parcheggio mentre il cellulare squilla ancora, è la terza chiamata che mi fa. Esco dall'auto e arrivo finalmente al negozio.
"Gian, stavo parcheggiando ma si può sapere che..." Entro e una figura di spalle mi mozza subito la voce. Si volta verso di me e mi guarda negli occhi. Sembro una statua di sale, nessuno dei miei muscoli dà segno di vita, sono pietrificata.
"Volevo dirti che hai visite"
"Dottoressa..." Mi saluta con un cenno della testa e io ricambio con lo stesso gesto.
"Ho appuntamenti a breve?" Chiedo al mio dipendente che guarda il computer e risponde.
"Tra mezz'ora"
"Ok. Ci accomodiamo?" Indico a Diego il mio studio e lui annuisce seguendomi.
"Come va?" E' la prima cosa che mi chiede quando si siede.
"Bene. Devi dirmi qualcosa?"

Non riesco a nascondere il livore che nutro nei suoi confronti anche se so bene che la causa principale di tutto questo dolore che sto provando, e che ho causato a lui, sono io. Solo che non mi aspettavo che le cose cambiassero così velocemente e non mi aspettavo di vedere lui qui stamattina.

Annuisce e si raddrizza sulla sedia. E' in imbarazzo, lo conosco bene.
"Io e Alina siamo tornati insieme verso giugno. Ora è qui con me e..."
"Sì, lo so, le voci girano. Ti auguro il meglio e tutta la felicità che ti meriti, lo sai che ho sempre voluto questo per te"
"Lo so, grazie" annuisce e torna a guardarmi.
"A monte, davvero?"
"Non è così male, la sottovalutavo come zona. Si sta bene"
"E la tua casa? Il terrazzo, l'angolo di Bonnie, il panorama..."
"Anche dove mi sto trasferendo ci sono queste cose, casa mia mi mancherà ma era una decisione da prendere"
"Certo, è ovvio" annuisco, spero solo che ora si alzi e se ne vada.
"Cosa sai di preciso?" Ma non lo fa e anzi, si avvicina un po' a me e stringe gli occhi per scrutarmi meglio.
"Che stai con lei e che state facendo lo sfratto"
"E basta?"

E basta? Inizio ad agitarmi, è incinta. Stringo le mani intorno ai braccioli della mia poltrona e cerco di non dargli a vedere che sto morendo dentro.

"E' incinta? No, Diego, sul serio? Ma come è possibile che in due mesi succede tutt.."
"Non è incinta" mi interrompe, e la sua espressione diventa più nervosa.
Cade il silenzio mentre i nostri occhi sono incatenati tra di loro. Mi calmo un attimo ma so che c'è qualcos'altro che è venuto a dirmi.
"E cosa allora?"
"Ci sposiamo, la settimana prossima a Capri" dice.
"Cosa?"
"Ci sposiamo" ripete e sono sicura che si è accorto di ogni crepa che si sta formando nel mio cuore.
"La ami?" E' l'unica cosa che riesco a chiedergli ed è anche l'unica che al momento mi interessa. Se rispondesse sì, potrei solo fargli gli auguri e lasciarlo andare.
"Lei mi ama, è sicura di ciò che prova per me ed è sempre stata una certezza nella mia vita"
"Ti ho chiesto un'altra cosa, Diego. Non stiamo parlando di me, è inutile che me lo rinfacci, so bene in cosa sono mancante. Tu la ami?"
"Lei mi ama e mi dà serenità"
"Allora tu non la ami, la sposi per stare sereno?" Allargo le braccia, tutto ciò ha dell'incredibile.
"Non ho detto questo"
"La ami si o no?"
"E' perfetta per me"
"Ok, allora è così, vi sposate? E tutto l'amore che fino a tre mesi fa proferivi di avere per me, che fine ha fatto? Forse non mi amavi come dic..."
"Federica" dice il mio nome per intero con una voce rauca e autoritaria. Mi mette quasi paura, mi guarda negli occhi e mi incenerisce. "Non azzardarti più a dire una cosa del genere. Per il resto, non devo spiegarti nulla, sono venuto solo perché volevo che lo sapessi da me e non da altri. Ti lascio al tuo lavoro" si alza e mi allunga la mano. "Buona giornata" termina aspettando ancora il mio saluto.
"Se è così allora ti auguro di essere felice con lei, ma lo sai anche tu che l'amore è un'altra cosa" mi alzo in piedi e lui cambia espressione.
"Sei tu quella che non l'ha mai capito. Buona giornata" gira le spalle, apre la porta e va via.

Mi lascio cadere sulla mia poltrona e tutte le sue parole mi riempiono la testa tanto che la sento implodere. Si sposano, si sposano e io non posso farci nulla. Si sposano e magari avranno dei figli, compreranno casa, saranno davvero felici insieme.
Sarei potuta esserci io lì e invece dovrò guardarlo dall'esterno, come si guarda un quadro in un museo. Ho distrutto tutto e questa è la dimostrazione di quanto le scelte sbagliate ti rovinino la vita.

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Questo è il famoso capitolo che pubblicai per sbaglio 🙄 ora si capiscono molte più cose però...

Sogna con me // Diego DemmeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora