Mi sveglio e come tutte le mattine da una settimana Diego dorme accanto a me. Non siamo stati lontani un attimo, solo quando lui doveva allenarsi. Per il resto, sempre insieme.
Non sono andata più ad Ibiza con Elena, le ho regalato il mio biglietto ed è andata con la sorella. Diego mi ha supplicato di andarci, di godermi la vacanza e poi tornare perché lui sarebbe stato lì ad aspettarmi ma ho preferito di no. Chi, una volta entrato in paradiso, lo lascia per una settimana di vita comune? Io di sicuro no. Ho aspettato mesi per poter tornare con lui e ora non voglio allontanarmi. Elena non si è offesa, anzi, ha capito.
Mi volto a guardarlo ancora un attimo, poi gli do un bacio leggero sulla guancia e mi alzo.
Vado in cucina e preparo qualcosa per colazione.
"Fede!" Mi chiama dall'altra stanza e corro da lui.
"Ehi, buongiorno"
"Buongiorno" si passa le mani sul viso e poi indica il mio comodino. "Il tuo cellulare vibrava" dice.
"E lascialo vibrare" salgo sul letto e lo raggiungo sedendomi su di lui. "Dormito bene?"
"Poco ma bene" mi bacia sotto l'orecchio e mi fa venire i brividi.
"Colpa mia?"
"E' sempre colpa tua, ricordalo"
"Ah sì?"
"Sì" annuisce e mi prende una mano, portandola verso il basso e appoggiandola tra le sue gambe dove c'è qualcuno già molto più sveglio di noi. "Anche questo è colpa tua" conclude. Mi mordo le labbra fissandolo negli occhi e infilo le mani nei suoi boxer. Stringo la sua erezione nella mano e inizio a muoverla piano.
Butta la testa all'indietro e trattiene il respiro, io vado un po' più veloce e quando lo vedo che sta iniziando a provare piacere, lo lascio e scappo via.
"Cosa?" Lo sento urlare mentre mi chiudo in bagno e scoppio a ridere.
"Sei una stronza, ma che fai?" Dà i pugni sulla porta e io non riesco a smettere di ridere. "Non si fa così, no mia cara. Tanto prima o poi devi uscire da qui dentro, te la faccio pagare" dice con la voce talmente bassa che quasi non la sento.
"E come?" Ho l'affanno e mi appoggio con la schiena alla porta. E' una cosa abbastanza eccitante e inizio a sentirmi calda.
Dà un altro pugno sulla porta e poi lo sento che ci appoggia anche la testa.
"Ti faccio piangere" dice dopo un po'. "Non so se mi spiego" lo sento deglutire e devo concentrarmi per non toccarmi mentre parla dall'altro lato della porta.
Il cuore mi va a mille e decido di aprire la porta. Giro la chiave e abbasso la maniglia, affacciandomi con la testa e ritrovandomelo di fronte.
"Mi fai piangere?" Ripeto e lui annuisce. So a cosa si riferisce e ora non vedo l'ora che lo metta in atto. E lo fa, eccome se lo fa. Si infila nello spazio appena aperto della porta e mi prende tirandomi fuori. Mi tiene stretta a lui baciandomi come se non lo facesse da anni, come se fosse l'ultima volta possibile. E' animalesco anche quando si fa spazio sulla tavola in cucina e mi ci fa sedere sopra. Mi allarga le gambe, mi tiene ferma e mi entra dentro con un colpo secco.
Sento tutti rumori e i gemiti amplificati, tutte le sensazioni moltiplicate. Stringo gli occhi, tendo la schiena e lascio che mi faccia ciò che vuole, tanto già so che amerò tutto alla follia.
Mi lascia un bacio tra i seni e poi uno sulle labbra alla fine di tutto e mi prende in braccio portandomi a letto. Ci abbracciamo forte, uniti più che mai.
"Mi hai fatta davvero piangere" dico alzando la testa e guardandolo.
"Che dici? Ti ho fatta male?" Chiede già in ansia, scorrendo con le mani verso il basso sulla mia pancia.
"No, no. Sto benissimo, mi hai fatto piangere nel senso positivo" sorrido e lui si rilassa.
"Quando vuoi" risponde. Il cellulare vibra ancora e lui sospira scocciato. "Vuoi rispondere? E' la decima volta che squilla, ma chi è?" Domanda.
Mi allungo verso il mio comodino e prendo il mio cellulare: è mio fratello, di nuovo.
"Nico, mi sta chiamando in continuazione" sbuffo, ma perché non mi lascia in pace stamattina?
"E rispondigli, no? Magari deve dirti qualcosa di importante"
"Sì, ora lo chiamo" mi metto seduta e lo chiamo.
"Fede, ma perché non rispondi? Mi fai preoccupare"
"Stavo dormendo Nico, sono in vacanza e sono le dieci. Posso dormire o devo chiedere il permesso al sindaco?" Dico scocciata. Diego mi guarda e ride, alzandosi poi dal letto.
"Ah scusa. No è che in questi giorni nessuno mi risponde a telefono, sembrate tutti scomparsi, prima mamma, Diego, poi tu..." dice e io sgrano gli occhi. Oddio, oddio, oddio...
"Fede..."
"Che c'è?"
"Sei a casa tua?"
"Sì" deglutisco rumorosamente un flotto di saliva e spero non lo senta.
"Da sola?"
"Nico ma perché tutte queste domande?" Cerco di dissuaderlo ma so già a cosa vuole arrivare, l'ha capito e non demorderà finché non lo sentirà dalla mia voce.
"Con chi sei?"
"Nico..." guardo Diego che è seduto sul letto con le braccia incrociate e con un'espressione a metà tra il divertito e il sospettoso.
"Dai dimmelo, con chi sei?"
"Con Diego, okay? Contento ora?"
"Ma che bella notizia! Sono felicissimo, davvero... lui è perfetto per te ed è un bravissimo ragazzo"
"Nico, per piacere possiamo riparlarne un'altra volta? Grazie"
"Perché non venite a cena da noi stasera?"
"Non lo so" alzo lo sguardo e Diego mi guarda alzando le spalle.
"State insieme no?"
Certo che sì, la situazione tra noi è chiara ma con mio fratello ci vado sempre coi piedi piombo.
"Ti faccio sapere per la cena, ok? Grazie e ciao"
"Va bene, scusa, ho fatto troppe domande. Aspetto una tua chiamata allora, a dopo"
"Sì a dopo, ciao" riaggancio e poso il cellulare lasciandomi cadere sul materasso come se avessi appena affrontato un incontro di boxe. Diego se la ride ancora, mi guarda e scuote la testa.
"Se non ti va non ci andiamo" dice.
"Non vuoi andarci?"
"Non ho detto questo, ho detto che se a te non va non ci andiamo"
"A te va?"
"Certo, lo sai che tuo fratello è mio amico. Per me va bene, poi vedi tu"
"Perché mi dici vedi tu? Sono cose che dobbiamo decidere insieme, non io da sola" mi sento improvvisamente in preda all'ansia ma lui si siede accanto a me e mi prende il viso tra le mani guardandomi negli occhi e mi calmo subito.
"Certo che decidiamo insieme, ti ho detto che per me possiamo andarci ma se tu non ci vuoi andare va bene lo stesso" mi spiega.
"Ci voglio andare" rispondo, dopo aver fatto un respiro profondo.
Annuisce e si stacca leggermente da me, fissandomi per qualche istante e pensando a chissà cosa.
"E ci vuoi andare perché vuoi farlo, o per qualche altro motivo, magari per non dare un dispiacere a me?" Mi chiede, diventando serio ma sempre con la leggerezza che lo contraddistingue.
"Diego..." stavolta sono io a prendergli il viso tra le mani e a guardarlo negli occhi, non deve avere dubbi al riguardo. "Io se sono tornata con te è perché sono sicura, sicurissima. Non ho più i problemi che avevo prima. Voglio stare con te e non voglio nascondermi" dico, tutto d'un fiato.
Lui mi guarda con quegli occhi innamorati, sorride e mi tira a sé. Mi abbraccia e mi bacia tra i capelli.
"Siamo sicuri entrambi allora. Chiamalo e accetta l'invito" dice, io annuisco ma lui non mi lascia andare. Appoggia la sua fronte alla mia e continua a parlare. "Ti amo" dice piano e poi mi bacia la bocca. Lo tiro a me e lo abbraccio ancora.
Ho finalmente trovato la pace e la serenità che cercavo da tempo e no, non me lo lascerò scappare.

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Sogna con me // Diego Demme
Fanfiction"E se sognassimo insieme?" Prima FanFiction su Diego Demme🌤 Pubblicata il 16-03-2020 Faith.