VIII

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È una settimana, più o meno, che scappo da Diego. Perché? Perché sono una vigliacca cretina.
Sono giorni che ho dei dubbi atroci che mi stanno devastando. Dormo e mangio poco, cerco ogni scusa per non restare da sola con lui, sto facendo turni in più in clinica e al negozio per tornare a casa sempre più tardi e sempre più stanca.
"Pronto, ciao Diego.." Ele risponde a telefono al negozio e mi guarda. Gli faccio segno di dire che sono impegnata perché sicuramente vorrà propormi qualcosa da fare stasera ma non ne ho per nulla voglia.
"Ehm.. è impegnata..molto. Appena si libera glielo dico. Se non ti risponde al cellulare deve esserci un perché, no?" Dice e mi guarda sempre più innervosita. Io le faccio il segno dell'ok con la mano e vado a chiudermi nel mio studio.
Quando mi chiudo la porta alle spalle mi sento finalmente al sicuro ma dura poco perché Elena irrompe come una furia senza nemmeno bussare.
"Non sarò di nuovo complice di questo teatrino, si può sapere che stai combinando?" Alza fin troppo la voce e io sospiro. Ha ragione e le devo delle spiegazioni.
"È un po' di tempo che ho qualche dubbio su Diego" dico schietta e lei spalanca gli occhi.
"Pensi che abbia un'altra?" Chiede sconvolta.
"No, che un'altra, non lo farebbe mai.. i dubbi sono i miei sulla nostra relazione.." dico e so già che andrà su tutte le furie.
"Hai conosciuto un altro Fede?"
"No, nessun altro. Semplicemente mi sento troppo oppressa. La storia con Diego sta diventando veramente troppo seria. Stiamo sempre insieme, di notte, di giorno; mi presenta come la sua fidanzata, ha anche parlato di me alla sua famiglia, conosce mio fratello.. sono sicura che tra poco mi chiederà di vivere insieme e io non ce la faccio, mi sento intrappolata" spiego, liberandomi finalmente di un macigno che avevo sullo stomaco.
"Ma lui ti piaceva tanto, era perfetto.."
"E infatti lo è e mi piace ancora.. solo che.. non sono pronta. L'hai visto al convegno? Davanti a tutti ha detto di essere il mio fidanzato anche se non abbiamo mai parlato di questa cosa, mi bacia, mi abbraccia.."
"Doveva chiederti il fidanzamento su un pezzo di carta come in prima elementare? Che ti aspettavi? Sono mesi che state insieme era normale che la cosa proseguisse così"
"Lo so ma te lo ripeto, il problema sono io, non ce la faccio"
"Bene, allora diglielo e non scappare come un coniglio"
"Come glielo dico? Mi guarda con quegli occhi incredibilmente dolci, mi coccola, mi tratta sempre come una regina.. come cazzo glielo dico? È per questo che cerco di evitarlo"
"Sbagli. Sii donna e diglielo" mi punta l'indice e poi continua. "Lo sai anche tu che non merita questo trattamento. Non lo merita" ha gli occhi quasi lucidi, si è affezionata a Diego e la capisco, è un ragazzo incredibilmente gentile e affettuoso con tutti, è impossibile non volergli bene.
"Così non mi aiuti" sospiro, mi sento ancora più male di prima.
"Glielo devi dire Fede, magari riuscite a risolvere"
"Ho bisogno di stare da sola per un po'. Ci penso da qualche giorno e credo che sia la cosa giusta per entrambi al momento" spiego.
"Allora parlagliene e cerca di risolvere"
"Hai ragione, lo farò" dico e lei annuisce, poi volta le spalle ed esce dal mio studio tornando alla cassa.
Resto da sola coi miei pensieri che continuano ad assillarmi e a martellarmi per tutto il giorno. Il peggio poi, arriva alle otto passate. Non ci sono più appuntamenti né clienti, quindi devo per forza tornare a casa dove Diego mi sta aspettando con la cena già pronta.
Più lo guardo, più mi piange il cuore. E' così dolce con me, così attento. Non mi fa mancare nulla, nota ogni mio particolare, è sempre presente. Sarebbe tutto perfetto se solo io non mi facessi prendere da questo panico insensato.
"Bentornata, giornata dura?" Mi avvicina e mi tira a lui per i fianchi, baciandomi sulla guancia.
"Abbastanza" sorrido appena e mi allontano un po'. "Vado a fare la doccia, mi metto comoda e ti raggiungo. Okay?"
"Ti aspetto qui" sorride anche lui ma molto più sincero di me.
Perché sono così cretina da volermi perdere tutto questo? Non lo so ma ho preso la mia decisione e non mi tirerò indietro.
Faccio la doccia, metto il pigiama e lo raggiungo in sala da pranzo. Appena mi vede sorride a trentadue denti e mi si dilania il cuore.
Ha preparato una cena deliziosa e romantica che non riesco a godermi perché so che sarà l'ultima.
"Che ne dici se andiamo a Cuba in vacanza a giugno?"
"Cuba?"
"Sì, una volta mi dicesti che ti sarebbe piaciuto, se vuoi organizziamo"
"Non lo so, non è ancora iniziato maggio, non so come andranno le cose alla clinica" rispondo e lui annuisce senza aggiungere altro.
Sparecchiamo e poi ci mettiamo a letto. Mi appoggio al suo petto, lui mi accarezza i capelli e so già come andrà a finire. Stavolta però non mi tirerò indietro con la scusa di essere stanca come nei giorni scorsi, stasera voglio godermelo per l'ultima volta e infatti lo lascio fare.
Ricambio i baci che inizia a darmi, lo aiuto a togliermi i vestiti e poi li tolgo a lui. Lo sento scivolare lentamente dentro di me, chiudo gli occhi e mi lascio andare. E' sopra di me, mi bacia il collo, il seno, la bocca. Lo sento ovunque, è più tenero del solito e mi viene quasi da piangere. Mi sussurra cose dolci alle orecchie, mi dice che sono tutto ciò che ha, che senza me non riesce a stare. Non rispondo ma imprimo ogni parola e ogni gesto nella mia testa come con l'inchiostro. Non mi muovo, lascio che sia lui a condurre e non me ne pento, nemmeno per un attimo.
Non mi pento di nulla di ciò che ho fatto con lui in questi mesi, di nulla. Ma ora è il momento di voltare pagina e di riprendermi la mia vita.

Sogna con me // Diego DemmeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora