VI

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Ormai mi scrive tutti i giorni e io le rispondo. All'inizio cercavo di sembrare distaccato, freddo, disinteressato ma ora mi sto accorgendo che mi viene più difficile.
"Buono questo, cos'è un babà particolare?" Mi chiede mentre siamo fuori allo Chalet da Ciro. Poso il cellulare e le rispondo.
"Sì, ripieno di cioccolata bianca" le spiego e lei lo mangia gustandoselo a pieno.
Sono distratto, quasi assente. Ma che mi prende? La devo smettere, sto con Alina e non devo più parlare con Federica, basta. Che poi non parliamo di niente di che, mi contatta sempre con una scusa o per farmi qualche domanda inutile. Come ora per esempio. Il cellulare mi vibra in tasca e leggo dall'anteprima che è lei. Mi chiede se sono allo Chalet perché è passata e mi ha visto.

"Sei allo Chalet?"
"Sì, che ne sai?"
"Era la mia preferita, come faccio a non riconoscerla?"
"???"
"La maglia verde militare della Stone Island"
"Ah sì, ora ricordo. Dove sei?"
"Sono passata in auto, non mi hai vista"
"Ah ok. Buon lavoro"
"Grazie"

Taglio corto perché Alina mi guarda e mi sta parlando, non posso messaggiare in continuazione.
"Ho prenotato allora, Maldive" dice felice e sorrido.
Ci siamo già stati, è stata la nostra prima vera vacanza insieme ed è per questo che ci ritorniamo. Lì le dissi per la rima volta che la amavo e abbiamo dei ricordi bellissimi che ci legano a quel posto.
"Non vedo l'ora di andarci" le stringo la mano sul tavolino e lei si sporge verso di me per permettermi di baciarla.
La accompagno a casa e vado agli allenamenti. Mancano due partite alla fine del campionato e al momento stiamo lottando con la Roma per il quinto posto, niente male per come era iniziata la stagione. Oggi doppia seduta e quando torno a casa Alina mi fa trovare una cenetta romantica a base di pesce fresco. Prima di sedermi con lei a tavola la abbraccio forte, la bacio.
Deve capire che mi sto davvero impegnando per far sì che le cose tra di noi tornino come una volta, anche se non è semplice. Ci stiamo provando entrambi, ma c'è ancora una sorta di velo che ci divide, soprattutto da parte mia.
Ceniamo, ridiamo, stiamo bene. Passiamo una bella serata e alla fine ci ritroviamo a letto. Cerco di essere il più dolce e romantico possibile, mi serve anche per dimostrare a me stesso che questo è ciò che voglio, che lei è ciò che voglio.
Senza dimenticarmi, ovviamente, di farle provare piacere. E lo so da come mi guarda che non ha mai abbastanza. Le bacio il collo, i capezzoli turgidi, la pancia piatta mentre lei mi passa le mani tra i capelli e geme. Lascio che goda un paio di volte prima di arrivare anche io e di lasciarmi cadere sul suo corpo ansimante.
"Ti amo" mi sussurra. Io non dico nulla, le bacio la spalla su cui sono appoggiato e lei continua. "Tu mi ami?" Chiede.
"Certo che ti amo" non è la prima volta che me lo chiede e le ho sempre risposto di sì.
La vedo un po'agitarsi, poi chiude per un attimo gli occhi e fa un respiro profondo.
"Facciamo un figlio?" Domanda all'improvviso, guardandomi negli occhi.
Mi viene come un senso di nausea e scatto subito sul mio lato del letto rotolando via dal suo corpo.
"Che?"
"Me l'hai sempre chiesto, no? Ora sono anche io d'accordo" si alza sui gomiti e mi guarda, accendendo le luci sul comodino.
"Ali ma ti sembra il caso? A me no onestamente"
"Allora non mi ami, dimmelo se è così, non mi prendere in giro"
"Ma che dici, che c'entra questo? Ti amo ma non è il momento di fare un figlio, non ora"
"E' come se avessi la testa da un'altra parte, anche quando facciamo l'amore" si copre con le lenzuola e inizia a singhiozzare.
"No, amore, no. Te lo giuro non è così. Ti amo, davvero"
"Allora dimostramelo, facciamo un figlio"
"Non mi puoi dire così, io ora non mi sento pronto per un figlio e non perché non ti amo, ma perché la nostra è una situazione un po' complicata ora"
"Ti prego, facciamolo"
"No Ali, ho detto no" mi siedo dal mio lato del letto dandole le spalle e lei mi raggiunge con le ginocchia sul letto, abbracciandomi da dietro.
"L'hai sempre voluto, sempre. Ora cosa è cambiato? Dimmelo"
"Ora dobbiamo ancora stabilizzarci, non è il momento"
"Ma mi ami, vero?"
"Sì" annuisco e lei mi stringe forte.
"Okay" annuisce e scende dal letto, camminando verso il bagno. Poco prima di entrarci, si ferma e si gira verso di me. "Quando facciamo l'amore sembra che io non ti piaccia più, come se volessi altro"
"Perché dici così? Non è vero e lo sai che ho sempre amato il tuo corpo, ora perché dici così?"
"Può essere che tu non lo faccia apposta, che tu non te ne accorga ma nella tua mente cerchi altro. Altro che hai avuto fino a poco fa..." trattiene le lacrime e mi fa sentire male. Davvero le do questa impressione? Mi faccio schifo.
"No assolutamente, non è così. Voglio solo te"
"Mhmh" annuisce e senza aggiungere altro si chiude in bagno.
Ha fatto chiaramente riferimento a Federica, so che ci soffre e forse io le sto dando motivo di dubitare.

Torno a letto con le idee più confuse di prima e i messaggi di Federica che continuano ad arrivarmi non mi aiutano per nulla.
Prendo il cellulare e rispondo senza nemmeno leggere ciò che mi aveva scritto.

"Non mi scrivere più, per piacere, lasciami stare".

Sogna con me // Diego DemmeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora