IX

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Al negozio è un casino, sempre più un casino. Sono dieci giorni che Elena è andata via e non è voluta ritornare, ha detto che non torna sulla sua decisione. Sto facendo io l'addetta alle vendite mentre faccio anche visite e colloqui per trovare un nuovo dipendente da tenere qui nel negozio, ma non è semplice, per nulla.
"Salve" un ragazzo con gli occhiali tartarugati e il sorriso stampato in faccia entra nel negozio. Sembra un intellettuale, con la camicia e la giacca elegante.
"Salve, mi dica" sorrido anche io e lui si avvicina alla cassa.
"Sto cercando la dottoressa Valente, è qui?"
"L'ha appena trovata, piacere" allungo la mano e lui me la stringe.
"Piacere mio dottoressa. Avevo letto che cercate un addetto alla vendita, giusto?"
"Sì" annuisco e lui tira fuori un curriculum da una borsa che ha a tracolla.
"Volevo lasciarle il mio curriculum, così magari può tenermi presente"
"Va benissimo, anzi se hai dieci minuti facciamo anche il colloquio"
"Sì certo"
"Mettiamoci qui, vieni" lo faccio sedere in una scrivania meno a vista e mi siedo anche io. "Ti spiego quello che cerco: è essenziale l'inglese, e vorrei un po' di esperienza pregressa in relazione agli animali, perché qui ovviamente sono l'argomento principale"
"Sono laureato in lingue, conosco l'inglese, il francese e il tedesco.."
"Ah, sì, leggo... anche il tedesco?" Alzo gli occhi dal curriculum e lo guardo.
"Sì, Doktorin..." dice e fa un sorriso compiaciuto. Mi ha appena chiamata dottoressa in tedesco e penso che il mio cuore si sia fermato per un attimo. Diego mi chiamava così quando voleva prendermi in giro e ora mi sono presa a male.
"Dottoressa? Ho detto qualcosa che non va?"
"No, no... tranquillo, è che ho un rapporto particolare col tedesco, ma andiamo avanti. Hai esperienza in questo campo?"
"Ho lavorato due anni nel negozio d'animali al Vomero, quello accanto al Carrefour"
"Ah sì, lo conosco"
Continuiamo a parlare delle sue esperienze lavorative e poi ci salutiamo.
Ho da valutare diversi profili ma lui mi è piaciuto molto, devo essere onesta.

Continuo le giornate sul trend degli ultimi dieci giorni, incasinate e stressanti.
Torno a casa stanca morta e riesco solo a farmi una doccia, a mangiare qualcosa di veloce e a mettermi a letto.
Continuo a guardare le chat con Diego, sono davvero esausta psicologicamente perché non ho più le forze per scavarmi dentro e capire cosa provo per lui. Sono trascorsi mesi e non l'ho ancora capito, però ho capito che aveva ragione e con lui, Elena. A volte sono stata egoista, ho pensato spesso a me senza curarmi degli altri. Non l'ho fatto di proposito, ovviamente, ma l'ho fatto. Quindi ora prima di dirgli qualsiasi cosa, voglio esserne sicura.
La questione con Elena, poi, mi ha incasinato ancora di più i pensieri. Vorrei sapere il vero motivo di Diego per aver fatto una cosa del genere. L'ha fatto per sfregio verso di me? Perché voleva dimostrare di saper andare avanti? Voleva convincersi di avermi superata e quindi di essere capace anche di stare con la mia migliore amica? Non lo so, lui dice che non è nulla di tutto questo, che è stata l'occasione e basta. E io ci voglio credere ma non posso evitare che il mio cervello si faccia delle domande.
Sospiro fissando lo schermo della tv e cerco di pensare ad altro. Entro su Instagram e ovviamente, c'è una storia di Elif con Diego. Stanno sempre insieme e spesso sono in quella che fino a poco fa era casa mia. Cerco sempre di sbirciare in casa per vedere se ci sono novità, se ha cambiato qualcosa ma mi sembra tutto uguale. Intravedo le foto nostre ancora in soggiorno, Bonnie sempre in giro, e un po' più di casino che sarà sicuramente causato dal macedone.

Non so più a cosa appellarmi per cercare di capire i miei sentimenti. Non riesco nemmeno ad ammetterlo a me stessa. Non riesco a dirlo a lui e nemmeno a me, cioè, non riesco a dire 'No, non lo amo' oppure 'Sì, lo amo' neanche nella mia testa. Non ci riesco.
Forse l'unico modo che ho per mettere alla prova il mio sentimento per lui è frequentare altri. No? Peggioro la situazione? Tanto, peggio di così... ok, ho deciso, lo faccio.
Chiodo schiaccia chiodo non è mai stato il mio pensiero filosofico al riguardo ma in questo caso non so più che provare e questa è l'ultima spiaggia.
Il giorno dopo mi metto in moto, contatto dei PR che frequentavo quando uscivo ogni sera ed ero giovane e spensierata, e mi faccio dare qualche informazioni su dei party che si terranno qui in giro. Me ne segno qualcuno e mi prometto di andarci, per mettermi alla prova.

Devo farlo, devo provare o avrò sempre il dubbio.

Sogna con me // Diego DemmeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora