L'inaugurazione del nuovo negozio di Fede è stata un grande successo, ci siamo divertiti e tutti ne hanno parlato bene. Lei era in ansia fino ad un minuto prima che tutto iniziasse e anche durante la festa era sempre attenta per far sì che tutto andasse secondo i suoi piani. Alina fortunatamente non ha fatto altre cazzate oltre a quella scritta ignobile. Ho insistito più volte con Fede per farle sporgere denuncia ma lei non fa che dire che vuole stare tranquilla e non creare casini.
I casini, già... sapesse io, in che casino mi sono messo. Non le ho ancora detto nulla ma devo farlo. Abbiamo appena finito di guardare un film dopo cena e lei è chiusa in bagno mentre io la aspetto a letto.
"Eccomi" siamo a maggio e inizia a fare caldo qui a Napoli ma lei continua ad avere un pigiama di cotone a mezze maniche.
"Non hai caldo?" Le domando, quando si stende sul letto accanto a me, che invece sono solo col pantaloncino.
"No, sto bene" mi sorride e si gira verso di me appoggiandosi al fianco destro.
"Okay" alzo le spalle e la tiro a me, accarezzandole ogni pezzo di pelle a cui riesco ad arrivare. Mi lascia dei bacetti sul petto, struscia con la faccia sul mio collo, mi lascia dei baci umidi ovunque può.
"Ti amo" mormora poi, staccandosi e appoggiandosi con la guancia sul mio petto.
"Anche io Fede e proprio per questo ti devo parlare" prendo coraggio e inizio a raccontarglielo. Alza la testa dal mio petto e mi guarda agitandosi. La tengo salda a me stringendole i fianchi, non voglio che si allontani nemmeno di un centimetro.
"Torni da lei?" Nei suoi occhi c'è il terrore, il terrore assoluto che io davvero possa fare una cosa del genere.
"No, che dici, no. Solo che ci sono delle complicazioni nel divorzio, ci sono delle novità che non ti ho raccontato ma che è giusto che tu sappia"
"Cosa succede?" Si tira un po' su e fa in modo che i suoi occhi siano proprio nei miei, rendendomi tutto ancora più complicato.
"Alina è incinta" dico d'un fiato.Vedo i suoi occhi diventare più grandi, non batte le palpebre. Il suo petto inizia ad alzarsi ed abbassarsi velocemente e trema impercettibilmente. So che è una ferita grande da sopportare ma so anche che insieme possiamo farcela.
"Mi dispiace" continuo.
"Come è potuto succedere? Tu dici sempre che con lei..."
"Non lo so. Con lei ho sempre usato il preservativo ma forse qualcuno era difettoso, non lo so. Fatto sta che è incinta di più di tre mesi. Ha mandato i documenti ai miei legali e sembra tutto confermato" spiego, andando più nei dettagli. Lei annuisce e abbassa la testa.
"Ora cosa farai?"
"Tu capisci vero che il bambino non ha colpe? Non posso prendermela con lui, sarebbe da persona cattiva e io non lo sono"
"No certo, che c'entra il bambino? Devi comportarti bene con lui, sono d'accordo" fa di sì con la testa rimanendo a sguardo basso, poi lo alza per un attimo e mi guarda negli occhi. "Diventerai papà" dice e stavolta gli occhi sono lucidi.
"Sì ma tra me e te non cambierà nulla, te lo prometto. Io amo te e amerò anche mio figlio, lo amerò come se fosse mio e tuo perché non posso rischiare che cresca senza il mio amore. Ma io sarò sempre con te, sempre" annuisce ancora e si allontana da me, allontana le mie mani da suo corpo e si stende a pancia all'aria guardando il soffitto.
"Mi dispiace so che è dura per te, so che è dura vedermi avere un figlio con una donna che non sei tu..." faccio scivolare una mano sulle lenzuola fino ad arrivare alla sua coscia che sfioro leggermente un attimo prima che lei la ritragga.
Ci resto male ma capisco che ora la prenda così.
"Mi dispiace Fede, ma non mi allontanare, la situazione è già abbastanza complicata"
"Non ti allontano, voglio solo un po' di tempo per assimilare la notizia" risponde con un filo di voce e io annuisco.
"Va bene, hai ragione. Ricordati che però amo te più di qualunque altra persona al mondo e che un figlio l'avrei voluto con te" dico e istintivamente le appoggio una mano sulla pancia. Lei sembra agitarsi ancora di più e si alza mettendosi seduta in mezzo al letto.
"Mhmh, si lo so. Vado un attimo in bagno" sgattaiola fuori dal letto e si chiude in bagno a doppia mandata.
Mi risdraio al mio posto e ora sono io a fissare il soffitto.
Mi sento sopraffatto da emozioni troppo forti che non riesco nemmeno a descrivere. Diventare padre è una cosa bella che ho sempre voluto ma così, così proprio non me lo aspettavo. L'angoscia forse è l'emozione che sento più vicina a me in questo momento critico. Mi faccio mille domande, mi chiedo se sarò in grado di crescere con amore un bambino nonostante non ami la madre, nonostante non l'abbia cercato né voluto. Poi rifletto e mi dico che sì, devo farcela perché è mio figlio, sangue del mio sangue e questo non cambierà.
"Eccomi, scusa" mi fa un mezzo sorriso e si mette sotto le lenzuola. "Ti dispiace se dormo? Sono stanchissima" si stropiccia gli occhi e io annuisco. Me ne accorgo che ha pianto, mi basta guardarla un attimo negli occhi per capirlo.
"Certo" annuisco e mi avvicino al suo viso appoggiato sul cuscino. "Ti amo, non lo dimenticare" le dico, baciandole la punta del naso.
"Anche io" risponde e un attimo dopo chiude gli occhi, cercando il sonno.
Sonno che invece a me non arriva praticamente mai. Non riesco di nuovo a dormire bene da qualche giorno a causa di questa situazione.Vorrei solo che la mia vita fosse semplice e lineare come l'ho sempre sognata, e invece ogni giorno devo affrontare ostacoli e difficoltà che mi rendono invivibile anche la cosa più bella che possa esserci.
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Sogna con me // Diego Demme
Fanfiction"E se sognassimo insieme?" Prima FanFiction su Diego Demme🌤 Pubblicata il 16-03-2020 Faith.