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"Stamattina sembravi uno spaventapasseri agli allenamenti, ma si può sapere che hai?" Sono da Elif che mi ha chiamato per aiutarlo con Anita ma si accorge quasi subito che ho la testa altrove. "Oh, Diego? Allora?" Mi scuote mentre guardo nel nulla e finalmente gli presto attenzione.
"No, niente, niente di che" rispondo. Non so perché non gli abbia raccontato nulla, è come se fossi convinto che se lo raccontassi a qualcuno diventerebbe vero mentre a me sembra di essermi immaginato tutto.
"Lo so io che hai. Ti ho visto così solo per una persona, e non negare" mi dà una spinta e io distolgo gli occhi dai suoi.

Mi conosce bene, con lui non posso fingere.

Annuisco e sospiro profondamente. E' da dieci giorni, da quando quella notte è venuta a casa mia che non sono più me.
"Dimmi dai" mi sprona a parlare e faccio di sì con la testa, è giunta l'ora.
Mi alzo dal divano e prendo il portafoglio dalla tasca posteriore del mio jeans, lo apro e tiro fuori un post-it giallo che gli porgo. Lui lo guarda attentamente, poi guarda me, poi guarda di nuovo il post-it rigirandoselo tra le mani.
"Te l'ha scritto lei?" Chiede, dopo qualche secondo di silenzio. Annuisco e sento il cuore iniziare a correre veloce.
"Sono successe un po' di cose che non sai Eli... questa è l'ultima" rispondo.
"Ti va di raccontare? Magari ti aiuta"
"Sì" annuisco, devo parlarne con qualcuno o rischio di impazzire. "La sera prima del mio matrimonio è venuta da me a Capri e mi ha detto che mi ama"
"Cosa? A Capri? E ti sei sposato lo stesso?"
"Sì, avevo preso la mia decisione e non potevo permettermi che lei mi smantellasse ancora una volta la vita. Non mi fidavo"
"Capisco. Te l'ha dato lì questo biglietto?"
"No, questo me l'ha dato la settimana scorsa. E' venuta a casa mia quando Alina non c'era, di notte, mezza ubriaca e mi ha chiesto di dormire con me" spiego.
"Dormire, dormire?" Allude ad altro e mi fa sorridere.
"Abbiamo solo dormito e parlato ma credimi, era meglio se facevamo sesso. Il sesso è molto meno intimo di quello che abbiamo fatto noi" dico mentre tutti i ricordi di quella notte mi accalcano la mente.
"Diego e questo biglietto?"
"Dovevo accompagnarla a casa ma quando sono uscito dalla doccia lei era sparita. Ha lasciato solo questo biglietto sulla porta e nient'altro"
"Mh..." mi mette una mano sulla spalla e io abbasso la testa appoggiandola alle mani. Sono veramente distrutto, non so più che fare.
"Diego, tu lo sai, vero, che devi fare?" Mi domanda e subito alzo gli occhi verso di lui. So benissimo a cosa allude ma solo a pensarci mi viene da vomitare.
"Eli non stiamo parlando di una storia da adolescenti, di un fidanzamento o stronzate simili... io sono sposato" alzo la voce e lui annuisce.
"Hai sbagliato, ok? E quindi ora devi essere infelice per tutta la vita? Puoi rimediare ma non far passare troppo tempo altrimenti aggravi la situazione" dice, cercando sempre i miei occhi.
"La fai facile... che dico ad Alina?"
"Alina non è stupida, secondo me l'ha anche già capito"
"Lo so che non è stupida, lo so bene e infatti non so per quanto ancora riuscirò con questa farsa con lei. E poi penso, se mi dovesse lasciare di nuovo?"
"Meglio da solo che con una donna che non ami Diè" dice.
"Già, sì, sono d'accordo" faccio di sì con la testa e sospiro tirandomi su e appoggiandomi allo schienale del divano.
"Quindi? Che vuoi fare?"
"Non lo so, ci devo pensare. Ora ci sono le feste di mezzo, faccio passare Natale e poi vedo"
"Giura"
"Giuro" mi fa sorridere ed è per questo che come amico vale cento. "Tu con Anita?"
"Eh, Anita..." sbuffa e si passa una mano tra i capelli. E' innamorato perso ma la ragazza è abbastanza problematica a quanto vedo. "E' in un periodo che non la capisco, è strana e trova sempre una scusa per non stare da soli, non lo so".
"Stalle vicino senza farle pressioni, vedi che poi sarà lei a dirti tutto"
"E' un mese che andiamo avanti così, non so"
"Ma hai dubbi?"
"No io no, mai avuti. Ho paura che lei ne abbia"
"Le donne sono strane, te l'ho sempre detto. Tu stalle vicino e falle capire che per qualsiasi cosa ci sei, poi vedi come si comporta"
"Sì, faccio così, grazie"
"E di che" mi alzo e lo fa anche lui. Ci abbracciamo e poi ci salutiamo, devo tornare a casa o Alina dà i numeri.
Guido per qualche minuto, parcheggio ed entro in casa.
"Sono a casa" annuncio, posando le chiavi dell'auto nel portachiavi all'ingresso.
"Eccolo qui" Alina mi raggiunge e mi bacia con un grosso sorriso. "Tutto bene Elif?"
"Un po' incasinato con la ragazza, ma sì, tutto bene" spiego, per poi sedermi sul divano. Accendo la tv e guardo Sky Sport.
"Allora a Natale siamo dai miei, ho confermato"
"Va bene"
"Ti vedo un po' nervoso, tutto bene a lavoro?" Si mette di fronte a me, proprio davanti alla televisione e non posso che guardarla negli occhi.
"Sì, tutto bene, sono solo stanco" sorrido appena e lei annuisce.
"Vediamo se ti posso aiutare..." mi fa l'occhiolino e si inginocchia ai miei piedi. Mi tiro un attimo indietro, non è proprio la tipa che fa queste cose, ancor meno fuori dal letto.
"Ali dai, lascia stare, non devi..." non finisco nemmeno di dirlo che ha già le sue mani fredde sul mio membro. Rabbrividisco subito e la guardo mentre poi lo inghiotte e inizia a leccarlo. Muove velocemente la testa e io resto immobile a guardarla. Ha gli occhi lucidi, quasi si strozza e mi graffia anche con i denti, se non fosse che ne avevo davvero bisogno nemmeno mi piacerebbe più di tanto. Chiudo gli occhi quando mi accorgo che sto per venire e mi rilasso. Mi libero poco dopo e lei sembra quasi schifata. La guardo e mi viene da ridere, ma perché fa certe cose se non le piacciono?
"Dai tirati su... grazie" mi rivesto e lei si pulisce con quella faccia ancora schifata.
"Scusa, non pensavo fosse così..." guarda nel vuoto per cercare il termine giusto e io rido.
"Così?"
"Forte" termina e ride con me. "Di solito quando lo faccio lo faccio per stimolarti, non resto lì quando finisci" spiega e io la ascolto divertito.
"Va bene, lasciamo stare allora, non è indispensabile" le sorrido e lei va in cucina dopo aver annuito.

Resto finalmente da solo e non posso che pensare alla conversazione con Eli. Come faccio a dirle che non la amo? Come faccio a dirle che l'ho sposata perché pensavo fosse una buona alternativa all'amore? Che cazzo le dico?

"La cena è pronta, vieni Diè?"
"Eccomi" mi alzo e la raggiungo, per ora va così.
Mi siedo a tavola e faccio come se nulla fosse, ridiamo, scherziamo, parliamo di cosa è successo durante il giorno.
E più ci sto insieme, più capisco e più sono sicuro che no, questo non è e non è mai stato amore.

Sogna con me // Diego DemmeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora