III

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"Quindi stai fuori sia sabato che martedì notte?" Mi chiede Alina non appena metto naso in cucina. Sono tornato da poco dagli allenamenti e le ho lasciato la tabella dei miei orari lavorativi per questa settimana.
"Sì, ho due trasferte" annuisco e mi siedo sul divano, alla ricerca di un po' di relax.
"E' una noia questa cosa" sbuffa e fa roteare gli occhi. "Ora vedo se trovo un volo per Lipsia, me ne sto qualche giorno dai miei" spiega, prendendo il pc e sedendosi sul divano accanto a me.
"Fai bene, qui da solo ti annoi" le do ragione e torno a fare zapping alla tv.
"C'è un volo venerdì mattina alle dieci e poi il ritorno mercoledì mattina, sembra buono"
"Da Capodichino? Vedi bene"
"Sì, guarda" mi mostra l'offerta sul sito e ha ragione, è una buona occasione.
"Mi sembra perfetta, ti fai qualche giorno lì e poi mercoledì ci ritroviamo qui" le sorrido e lei annuisce baciandomi la bocca.
"Prenoto" dice e in pochi minuti le arriva l'email di conferma.
Le accarezzo il ginocchio e le sorrido in segno di approvazione e lei posa il pc.
"E' un po' di tempo che non..." fa un'espressione maliziosa e io cerco di sembrare allettato. E' qualche giorno, effettivamente, che non stiamo insieme ma non per colpa mia. Ha avuto lei dei problemi, io cerco di essere sempre disponibile per non rischiare che si accorga di qualcosa.
"Già" annuisco e lei si mette a cavalcioni su di me iniziando a baciarmi. Chiudo gli occhi e cerco di concentrarmi su altro, fingo che non ci sia lei qui a muoversi contro il mio bacino. Si agita un po' mentre provo a toccarla come se fosse la donna che amo, la faccio stendere e le tolgo il leggings mentre le bacio le labbra e il collo. Mi sto facendo una violenza enorme ma devo farlo, devo mostrarmi normale o rischio di combinare un casino che al momento non voglio ancora affrontare. Mi spoglio anche io, metto il profilattico e sto per entrarle dentro quando il suo cellulare inizia a squillare. Ci fermiamo e lo fissiamo entrambi, è sua mamma.
"Devo rispondere, continuiamo dopo" dice, lasciandomi un bacio veloce sulla bocca e scappando nell'altra stanza.
Pericolo scampato.

Mi rivesto e torno a guardare la tv anche se so che dopo vorrà continuare, e infatti così è.
Il giorno dopo però, devo assolutamente stare con Federica o esplodo, veramente. Ci organizziamo e ci vediamo a casa nostra, come sempre.
"Ti costringe?"
"Non è che mi costringe, cioè..."
"Certo, è tua moglie non ti puoi rifiutare" dice, mentre siamo abbracciati sotto le coperte dopo aver fatto l'amore.
"Se potessi lo farei, ma non posso rischiare. Poi a volte fa anche delle cose che non mi piacciono proprio, devo sforzarmi di mantenere l'erezione perché me lo fa proprio ritrarre"
"Diego!" Scoppia a ridere e io mi passo una mano in faccia, non sto scherzando, sono serissimo.
"Ma perché, che fa?" Si mette a pancia sotto e con il viso appoggiato sulle mani mi guarda.
"Ma no, niente, cose che non sono da lei e che non sa fare. Vuole fare l'aggressiva, coi vestiti di pelle e altre stronzate"
"Dio mio non ce la faccio" ride ancora e io la tiro a me per baciarla di nuovo. "E che fa che non ti piace?"
"Fa cose che quando le fai tu esco pazzo" chiudo per un attimo gli occhi immaginandomi quelle scene. "Ma se le fa lei, sembra una del circo, boh. Ma poi mi fa male, è quasi aggressiva, non lo so"
"Ti fa male? Ahahahha e che fa, te lo morde?" Ride ancora e io la guardo male. Ci ha azzeccato.
"Non mi dire" spalanca la bocca e ride ancora più forte.
"Le ho detto mille volte di non fare cose per cui non è portata, fai il tuo e basta. E invece no, vuole ravvivare la relazione. Ma che ravvivi che è morta da un pezzo?" Sospiro, mi sento in una prigione dorata e devo cercare di sopravvivere ancora per un po' senza uscire pazzo.
"Però un po' mi dispiace per lei, basta parlarne così. Se parlassi di me così ci starei malissimo" dice, mettendosi seduta e incrociando le gambe.
"Ma io le voglio bene, non parlo male di lei perché è una bravissima ragazza, davvero. Solo che non la amo, quindi soprattutto a letto non la vorrei proprio vedere"
"Sì, lo capisco" annuisce e si raccoglie i capelli il una coda bassa.
"Di te non ho mai parlato così, con nessuno. Non ci pensare nemmeno" mi alzo anche io sui gomiti e lei annuisce. "A proposito, ti va di dormire da me venerdì notte? Lei parte venerdì mattina perché poi ho due trasferte consecutive" domando prendendole il viso tra le mani e avvicinandolo al mio.
"Da te?" Alza le sopracciglia, come se quello che le ho appena proposto fosse una pazzia.
"Sì, non vuoi?"
"Non è che non voglio, vorrei eccome, ma non da te. Già è sbagliato quello che facciamo, poi farlo anche a casa vostra mi sembra eccessivo..." spiega e ancora una volta ha ragione.
"E' che a volte mi chiama sul telefono di casa perché sa che il cellulare è come se non lo avessi"
"Dille che stai da Elif, che ne so" alza le spalle e io annuisco. "Vieni a dormire da me, è meglio così" conclude.
"Sì, hai ragione" faccio di sì con a testa e mi alzo.

Passiamo ancora un'ora insieme a chiacchierare e ad organizzarci per quando Alina non ci sarà, poi ci salutiamo e vado agli allenamenti.
Chiedo ad Elif di farmi il piacere di coprirmi e lui accetta subito. Ultimamente è spesso mio complice e anche se non approva la mia relazione clandestina con Federica, sa che mi rende felice e da vero amico mi aiuta senza giudicare. Ovviamente so che non posso continuare così ancora per molto e penso ogni giorno ad un modo per parlarne con Alina.
Devo parlargliene al più presto, assolutamente.

Sogna con me // Diego DemmeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora