III

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"Stamattina raggiante eh, tutto bene con il cioccolatino tedesco?" Elena mi accoglie col solito buon umore e non sbaglia, oggi sto benissimo perché ieri siamo stati fuori a cena con Dries e la moglie e siamo stati benissimo.
"Va tutto alla grande, non gli trovo un difetto"
"Addirittura? Qualcosa deve esserci.." si prende il mento tra le mani e ci pensa. "Ho trovato, è troppo dolce, a te quelli così non piacciono"
"E ti sbagli! Lui non è troppo dolce, lui è dolce il giusto. Sa quando sussurrarmi cose dolci e sa quando non esserlo per niente. È perfetto"
"Tirchio?"
"No, assolutamente. Molto generoso"
"Geloso?"
"Per ora no, lo è il giusto. Mi fa sentire apprezzata e desiderata" spiego e lei sbuffa.
"Deve esserci qualcosa che non ti piace, anche un minimo dettaglio.."
Se devo dire la verità, forse qualcosa c'è , ma non è nulla di grave. E' una cosa che può solo migliorare con il tempo e con la conoscenza tra di noi..
"L'unica cosa è che a letto è molto standard, ma gli sto insegnando cose nuove e apprende velocemente" gli faccio l'occhiolino e lei ride.
"Beh ha trovato una buona maestra"
"Una Geisha" mi copro la bocca e ridiamo insieme.
La lascio alla cassa e vado nel mio studio. Arriva prima un levriero con la zampa ferita, poi un chow chow in sovrappeso e poi tanti altri animali che hanno bisogno del mio aiuto.
"Mi raccomando signor Dominici, niente antibiotico che non serve in questi casi" mi raccomando col mio cliente e lo accompagno alla porta.
"Sì certo, grazie mille" lo saluto e va via col suo chiwawa nero che non ha smesso un attimo di abbaiare.
Rientro in studio e tra un appuntamento e l'altro mi trovo improvvisamente Diego seduto alla scrivania e ne approfittiamo per passare un quarto d'ora di passione prima del prossimo mio impegno.
Sono seduta su di lui e ci baciamo, la sua mano è tra le mie gambe e con l'altra mi tira leggermente la coda di cavallo mentre io tocco lui. Siamo completamente persi, non riusciamo a stare lontani, siamo calamite che si attraggono senza via di scampo.
Appoggio la mia fronte alla sua, gli bacio le labbra con l'affanno per l'orgasmo che mi ha appena regalato e voglio ricambiare.
"Grazie, mi serviva proprio"
"È un piacere" mi bacia ancora ma scivolo quasi subito via verso il basso inginocchiandomi ai suoi piedi e lui capisce, allargando le gambe. Ma oggi ti stupirò, mio cioccolatino tedesco..
Prima lo prendo con le mani, poi lo lecco e lo inghiotto un paio di volte, poi mi sbottono la camicetta di seta e, sotto il suo sguardo eccitato, metto la sua erezione tra i miei seni e la strofino fino a che non arriva al piacere sporcandomi tutta.
"Cazzo, Fede.." ha il fiatone e non riesce a credere che l'abbia fatto davvero.
"Ops" mi lecco le labbra e le dita e mi alzo andando in bagno. Quando esco lo trovo appoggiato alla scrivania con quello sguardo che mi fa bagnare di nuovo.
"Che c'è?"
"Niente, c'è che mi stai facendo perdere la testa, completamente"
"Ed è un bene?" Mi abbottono la camicia mentre mi avvicino a lui.
"Per me sì" mi bacia avvolgendo un braccio alla mia vita.
"Bene. Ora ho un appuntamento, ci vediamo stasera?"
"Certo, dobbiamo finire quello che abbiamo iniziato" mi fa l'occhiolino e va verso la porta. "A dopo dottoressa" mi dà uno schiaffo sul sedere e poi va via.
Resto qualche secondo in estasi totale seduta alla mia scrivania, poi arriva un cliente e cerco di tornare coi piedi sulla terra.
Appena finiscono gli appuntamenti racconto tutto ad Elena che è quasi più felice di me e dice che se me lo lascio scappare se lo prende lei perché è innamorata di lui. Ridiamo e scherziamo e poi ce ne torniamo a casa. Io vado da Diego direttamente e quando entro in casa sua trovo un'atmosfera magica: tavola apparecchiata per due, candele, petali sparsi, luci soffuse.
Non sono mai stata una tipa molto romantica ma con lui, con lui mi piace tutto.
"Sorpresa" appare dalla cucina con una rosa rossa tra le mani e viene verso di me col suo solito sorriso stampato sulle labbra.
"Oggi è un mese dalla prima volta che siamo stati insieme e volevo festeggiarlo per bene" mi dice mentre mi stringe in un abbraccio.
"Grazie, è tutto bellissimo" lo bacio e poi iniziamo la cena. Mangiamo e parliamo di tutto, abbiamo sempre tante cose da dirci e siamo sinceramente interessati a ciò che ci raccontiamo. Mangiamo anche il dolce, una deliziosa pastiera offerta dalla signora Contini del piano di sopra, e poi ci trasferiamo in camera da letto.
Facciamo tutto con calma, lui mi spoglia lentamente, lo stesso faccio io. È sopra di me e io aspetto le sue mosse che non tardano ad arrivare. Mi entra dentro guardandomi negli occhi, gli stringo le braccia, lui mi bacia ovunque. Ci soddisfiamo a vicenda e poi dopo un po' ricominciamo.
Stavolta sono io su di lui che mi stringe i fianchi marchiandomi a fuoco con le sue mani grandi.
"Vediamo stavolta che combini, tu fai cose da pazza" dice col sorriso mentre mi struscio un po' tra le sue gambe.
"Pazza?" Mi fermo e lo fisso. Mi considera così?
"Sì nel senso che te ne esci sempre con qualcosa di.. strano. Cosa che mi piace da impazzire eh, non mi fraintendere" si alza sui gomiti quando vede che mi sono rabbuiata. Mi sposto dal suo corpo e mi metto al mio posto nel letto.
"Che c'è?"
"Non è che sono pazza, solo che ogni tanto un po' di novità ci vuole. Fare sempre le stesse cose è noioso" stavolta è lui che mi guarda quasi offeso.
"Scusa io sono un po' più tradizionalista, certe cose non le ho mai fatte ma mi piacciono, con te sto imparando tanto, non voglio che ti offendi"
"Non mi offendo ma non voglio nemmeno che mi consideri pazza per un po' di sesso orale o perché sono più spinta"
"No certo, ho sbagliato termine, pazza nel senso buono" mi accarezza il viso e io annuisco.
"Anzi se c'è qualcosa che posso fare anche io per te dimmelo, te lo ripeto, io oltre a quello che facciamo non ho mai fatto"
"Iniziamo dal preservativo? Io prendo la pillola e siamo entrambi sani, non c'è bisogno che lo usi sempre"
"Vuoi farlo senza?" Sgrana gli occhi come se fossi davvero matta e io annuisco.
"È più bello, e poi deve esserci fiducia tra di noi"
"Tu l'hai mai fatto con qualcun altro, senza?"
"Sì ma solo con persone controllate. Se non ti fidi ti porto le mie analisi, non ho nessuna malattia venerea"
"Mica non mi fido, è che per me è una cosa impossibile, mi sento più sicuro così. Non l'ho mai fatto senza"
"Nemmeno con la tua ex?"
"Mai" scuote la testa e poi continua. "Lei non poteva prendere la pillola quindi dovevo usarlo per forza"
"Per me puoi farlo?"
"Più in là, dammi un po' di tempo. Posso fare altro?"
"No, lascia stare. È tardi meglio che dormiamo, buonanotte" gli bacio la bocca e chiudo gli occhi. Lo sento sospirare ma non dice nulla, appoggia la sua mano sul mio fianco, come al solito, e si addormenta.
La mattina dopo mi sveglio per prima e quando si sveglia lui mi trova in bagno che mi lavo i denti.
"Buongiorno"
"Buongiorno" lo saluto e continuo a lavarmi.
"Senti Fede, per ieri sera, mi dispiace se ti sei sentita offesa, ma ti ripeto che quello che fai, tutto, mi piace. Mi fai impazzire, ti penso sempre, penso solo a te e non riesco a toglierti dalla mia mente. Penso alle cose che facciamo insieme, alle cose che mi fai, alle cose che vorrei farti in continuazione e non ti considero pazza. Va bene?"

Come faccio ad avercela con lui? Non ci riesco proprio.

"Va bene, lo so che non volevi dirmi niente di brutto, ci sono rimasta un po' male perché siamo adulti e certe cose tra di noi dovrebbero essere normali, non considerate strane o da pazzi. Però capisco che tu hai un'altra mentalità e ti ripeto, perché lo sai, che io amo fare sesso con te, non voglio che mi fraintendi. Solo che mi piace anche dare più brio alla relazione"
"Certo e hai ragione" si avvicina e mi prende per i fianchi. "Continuiamo così, a conoscerci meglio e a provare tutto quello che ci va, devi solo aiutarmi perché, lo sai, oltre a questo non so fare"
"Tu sei perfetto, davvero, parti da una base ottima. Devi solo lasciarti andare un po' di più e usare un po' di più questa bocca bella carnosa che ti ritrovi" gli do un morsetto sul labbro inferiore e lui mi guarda curioso.
"Cioè?" Domanda. Lo guardo per un po' mentre scelgo le parole da usare ma poi penso che forse agire è la cosa migliore. Mi siedo sul bordo del lavandino del bagno e mi alzo la gonna fino a farla diventare una striscia di stoffa sulla mia pancia, allargando le gambe e spostando con due dita gli slip. Tutto sotto il suo sguardo sempre più incredulo ed eccitato.
"Provaci" dico solo e lui annuisce fissandomi per qualche secondo. Mi bacia la bocca, poi scende sul collo e con le dita mi entra nelle mutandine, iniziando a stuzzicarmi. Spero che abbia capito a che mi riferivo e che non si fermi a questo, perché ne ho veramente voglia. E fortunatamente mi accontenta. Si inginocchia tra le mie gambe e inizia ad usare la lingua e le labbra per bene, stuzzicandomi di nuovo anche con le dita. Io ormai sono sdraiata con le spalle contro lo specchio, la schiena inarcata e gli occhi stretti. Stringo i suoi capelli con le dita e accompagno i movimenti della sua testa. È bravo, ci sa davvero fare e riesce a capire quando deve fare piano e quando deve aumentare.
In pochi minuti tremo tra le sue labbra e non mi sento più il cuore per quanto va veloce. Mi lascia un ultimo bacio lì in mezzo, poi mi alza gli slip e mi abbraccia.
"Fantastico" lo bacio e poi scendo dal lavandino.
"Cioè io mi perdevo tutto questo?" Scuote la testa con lo sguardo perso nel nulla. "È la cosa più eccitante che abbia mai fatto"
"Te l'avevo detto. Ora devo scappare, ma dopo questo mi devi entrare dentro e devi venire tu" gli spiego. Lui fa di sì con la testa e mi bacia ancora.
"Poi lo proviamo, maestra" mi dice all'orecchio.
"Quando vuoi"
Gli faccio l'occhiolino e finisco di prepararmi per andare a lavoro.
Ah, questa sì che si preannuncia come una bella giornata..

Sogna con me // Diego DemmeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora