Parte terza - Lontani

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La mattina dopo mi sveglio presto, lui ancora dorme e faccio attenzione a non svegliarlo. Lo guardo per un po', è così tranquillo e sereno che mi manca quasi il respiro. Mi alzo e vado subito a fare la doccia cercando di perdere più tempo possibile per rimandare il momento in cui dovrò parlargli: metto la crema idratante, mi vesto, mi trucco e poi esco dal bagno tornando in camera ma lui non c'è più. Mi guardo allo specchio e lo vedo apparire alle mie spalle in pantaloncini e a petto nudo. Quanto mi mancherà tutto questo..
Non mi volto, lo guardo attraverso lo specchio. Si avvicina a passi lenti, inclina un po' la testa e mi sorride.
"Buongiorno. Va tutto bene?" Mi fissa per qualche attimo, forse nota la mia espressione inquieta. Aspetto qualche secondo, poi trovo finalmente il coraggio per voltarmi e guardarlo negli occhi.
"Buongiorno. Hai due minuti? Devo parlarti.." Esordisco. Aggrotta la fronte e si avvicina ancora, annuendo.
"Certo, dimmi" dice.
"E' un po' di tempo, qualche settimana, che voglio parlarti di una cosa ma non trovo mai il coraggio e le parole giuste.."
"Puoi dirmi tutto, lo sai.." Mi fa un mezzo sorriso e mi sfiora una guancia.
"Sì lo so, solo che.." Mi fermo ancora, non riesco a dirglielo.
"Che succede Fede? Mi stai facendo preoccupare.." Fa ancora un passo verso di me, mi guarda con quegli occhi che sembrano già tristi, come se mi avesse letto nella mente e sapesse già cosa sto per dirgli.
"Niente, semplicemente non riesco più a continuare" butto fuori tutto d'un fiato e lui mi guarda perplesso.
"Continuare cosa?"
"La nostra storia" rispondo subito e lui si immobilizza.
"La nostra storia?" Indica prima me e poi lui e io annuisco.
Sento il sangue salirmi alla testa e sto iniziando a tremare ma devo continuare e non tirarmi indietro.
"Diego.. Tu sei un ragazzo d'oro, il problema sono io che non sono pronta ad una storia che sta diventando veramente troppo seria per me e non so.."
"Troppo seria? Ma è uno scherzo?" Chiede battendo più volte le palpebre.
"No, sono seria. Stiamo sempre insieme, di notte, di giorno.. Tu mi presenti come la tua fidanzata, ci sono le famiglie di mezzo.. Mi sento incatenata, senza via d'uscita da una cosa che sta diventando più grande di me.."
"Dopo quasi quattro mesi che stiamo insieme ti senti incatenata se dico che sei la mia fidanzata? E cosa devo dire, che sei una mia amica?"
"No, infatti, tu non hai sbagliato, te lo ripeto. Il problema sono io che non sono pronta a tutto questo, non lo sono"
"Quindi mi stai lasciando perché voglio una storia seria e tu no?"
"In questo momento non è quello che sto cercando"
Annuisce tenendosi il labbro inferiore tra i denti e le mani sui fianchi. E' distrutto e lo vedo dal suo sguardo e mi fa male vederlo così ma dovevo farlo.
"Sai qual è la cosa che mi fa più male?"
"Diego, mi dispiace io.." scuoto la testa, so di stargli facendo del male, ma lo faccio per il bene di entrambi.
"Che tu mi avevi avvertito, mi avevi detto di come sei fatta.."
"Di che parli?"
"All'inizio ti piace uno e parti in quarta, il primo mese fantastico, il secondo stupendo, il terzo bellissimo, il quarto non reggi e scappi. Appena la cosa si fa un po' più seria, fuggi. Quindi mi hai trattato come uno degli altri, come quello in palestra. Una delle tante storie inutili che hai avuto.." mi guarda con disprezzo e mi viene da piangere. No, questo non lo accetto, non è così.
"Non è così, tu non sei come gli altri. Con te ho provato emozioni e sensazioni diverse, forti.. non voglio che dici così perché non è vero" preciso ma lui forse nemmeno mi ascolta.
"Cosa sono stato? Un allievo a cui insegnare il kamasutra? Cosa sono stato? Il superdotato da provare per raccontarlo alle amiche il sabato sera? Volevi poter dire di aver scopato un calciatore? O cos'altro? Sono veramente disgustato" dice e poi si gira andando verso il comodino e inizia a tirare fuori le sue cose.
"Diego ora non dire queste stronzate. Ti ripeto che tu con me sei perfetto e lo sei sempre stato. Non è mai stato solo sesso solo che ora non riesco più a sopportare la pressione.."
"La pressione? Ma ti senti? Hai venticinque anni non quindici. Cresci che sei una bambina"
"Sarà pure così ma c'è da dire che secondo me, dopo la storia che hai avuto nemmeno tu sei ancora pronto ad iniziare seriamente un'altra storia. Forse mi idealizzi, vedi in me ciò che vorresti che io fossi.O forse vuoi solo riempire il vuoto che ha.."
"Sta zitta, ok? Non te lo permetto, non continuare. Non darai la colpa anche a me per questa sceneggiata che stai facendo, non ci riuscirai. Io forse sarò stato troppo presente, troppo attento, troppo accondiscendente ma non mi puoi accusare di stare ancora con la testa ad Alina perché non è così e lo sai bene anche tu. Non l'ho mai tirata in mezzo, e quando l'ho fatto è stato perché me l'hai chiesto tu. In questi mesi non l'ho mai pensata, non l'ho mai paragonata a te. E questo perché io, a differenza tua, ci ho messo tutto me stesso nella nostra storia. Tutto me stesso. E con te, Fede, con te ero pronto ad affrontare tutte le difficoltà e le gioie che una relazione seria ci avrebbe portato ma se tu la vedi così, se per te non doveva andare oltre il semplice sesso, beh, non ci sto"
"Non è mai stato solo sesso"
"E io non riempio il vuoto, da solo ci so stare. Forse quella sei tu che deve sempre avere qualcuno"
"Mi dispiace" dico solo, non so che altro aggiungere e tutto mi sembra fuori luogo.
"Ciao Fede, stammi bene"
Prende le sue cose e si avvia verso l'uscita, chiudendosi poi la porta alle spalle.
Lo guardo andare via e non nascondo che non appena ha chiuso la porta mi sono sentita più libera, più leggera. Stare con lui era bellissimo ma anche devastante per me perché non mi sento pronta ad affrontare quello che lui invece aveva messo in conto di affrontare.
So che sto perdendo un ragazzo d'oro, un ragazzo che non mi ha mai fatto mancare nulla, che mi ha sempre trattata coi guanti e che forse prova per me qualcosa di molto forte. Ma la mia paura, la mia paura di mettermi in una situazione troppo seria supera di gran lunga qualsiasi emozione e sentimento io abbia mai provato per lui.
La devo superare questa paura, lo so, ne sono consapevole, ma al momento non ci riesco.
Ora mi stendo sul letto, fisso il soffitto e mi godo finalmente la libertà che la mia decisione mi ha regalato.

Sogna con me // Diego DemmeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora