"Onesto, buono, legato alla famiglia e agli affetti. I suoi cari ne serbano nel cuore la memoria." è cosi che il prete continua a definire mio padre, lui era di più di tutto questo, lui era sorridente, era solare, era sempre felice, o almeno era quello che pensavo.
Ha raccontato della sua malattia troppo tardi per poter accettare tutto. É successo tutto troppo velocemente.
Spero solo che questo funerale finisca il più presto possibile, non vedo l'ora di tornare a casa.
"Signorina, le mie più sentite condoglianze, le siamo vicino, mi saluti la mamma" mi dicono con sguardo compassionevole.
"La ringrazio" sorrido forzatamente.
E questo é solo uno dei mille sorrisi falsi che mi tocca fare oggi. Ma dico le persone, non capiscono che é appena morto mio padre, e l'unica cosa che vorrei è abbracciare il suo cuscino come fosse lui?
"Ciao Sofia" eccone un'altra "io sono Matilde, loro sono i miei figli, Nicolò e Benedetta, ci farebbe tanto piacere che tu e tua madre veniste a casa per una cena"
Cosa? No, non se ne parla.
"Salve Matilde, saremmo veramente onorate, magari facciamo domani, perché ora vorremmo solo andare a casa a riposare" interviene mia madre.
"Avete ragione, allora ci contiamo, ci vediamo domani" continua sorridendomi e girandosi verso i suoi figli per richiamarli.
I miei occhi si incastrano con quelli del ragazzo, mi parlano, non ha la minima di voglia di stare qui, é annoiato.
Mi da ai nervi tutto ciò, perché é venuto?
"Amore, andiamo a casa" mi scuote mia madre staccando il contatto visivo.
"Si certo, mamma"
La strada verso casa, improvvisamente sembra più lunga, tutti i semafori sono rossi, le strade affollate di gente che torna da lavoro.
"Senti Sofi, lo so che adesso vorresti solamente dormire, ma io ho bisogno del tuo aiuto"
"Mmh, dimmi"
"La signora Damico mi ha licenziata, ho bisogno di te ora più che mai, ti prego non tornare a Londra" mi supplica continuando a tenere gli occhi fissi sulla macchina davanti alla nostra.
"Mamma, ma come é possibile? Le hai spiegato ciò che é successo?"
"Si certo, non ha voluto sentire ragione, ho solo fatto un ritardo di dieci minuti . È scoppiato un putiferio"
Che stronza!
"Mamma, cosa vuoi che faccia?"
Farei di tutto adesso per aiutarla, non vorrei perdere anche lei.
"Hai visto la signora Zaniolo, no?"
"No?"
"La signora che ci ha inviato a cena. Be, mi ha chiesto se conoscessi qualcuno per ripetizioni per sua figlia, fa il 2 superiore, se ti va accetta"
Io? Ripetizioni? Non é male come idea
"Mamma, per aiutarti farei di tutto, non preoccuparti, tu occupati di te ora, ti voglio bene" le do un bacio e subito dopo parcheggia sotto casa.
"Senti Sofi, se non ti va, lascia perdere, non devi farlo per forza, so che ti piacerebbe tornare a Londra dai tuoi amici" é vero, lo vorrei, ma ora lei ha bisogno di me, non posso lasciarla sola.
"Cosa dici mamma, voglio stare con te, ora. Fine del discorso"
Entrata in casa, faccio un grande sospiro.
La casa é sempre la stessa, ma ha perso quel tocco di luce che le dava papà.Papà, mi manchi tanto.
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La luce nell'oscurità
Fanfiction"Quando tutto sembra andar male, c'è sempre qualcosa che ti fa cambiare idea." Quando il padre di Sofia perde la vita, la ragazza, lontana da casa a causa degli studi, è costretta a tornare a Roma, per restare con sua mamma e cercare di andare avant...