°17°

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La sera aveva mangiato del ramen in camera da letto e nel frattempo sul cellulare stava cercando una razza canina che potesse andare d'accordo con Yeontan e che potesse amarlo come Yeontan amava il padrone stesso.

Erano ormai le undici. Aveva fatto molto tardi , sapeva che quando andava a letto tardi ,la mattina si trovava un forte mal di testa e rimaneva chiuso in una bolla isolandosi dalle conversazioni delle persone perché non in grado di sostenerle.

Pensò a Jimin e al fatto che non si fosse presentato in ospedale, doveva sapere come stava o quanto meno che cosa avesse fatto tutto il giorno. Decise di chiamarlo perché era certo che se gli avesse scritto un messaggio, l'atro non lo avrebbe letto.
Compose il suo numero e aspettò qualche minuto e poi dall'altro capo rispose una voce assonnata.

"Taehyung perché mi chiami a quest'ora?" Chiese l'atro lamentandosi. Da quanto era assonnato a mala pena riusciva a scandire le parole.

"Oggi non ti sei presentato a lavoro e non mi hai neanche chiamato il che é insolito. Poi anche Yoongi mancava, gli altri hanno iniziato a sospettare qualcosa ,specialmente Maria e Namjoon. Poi oggi sono successe tante cose tu non hai nemmeno la più pallida idea-"

Jimin si era tirato a sedere perché spaventato del fatto che qualcuno sospettasse della sua relazione con Yoongi.

"Aspetta, aspetta" Disse interrompendolo l'altro.

" Cosa intendi con Namjoon e Maria sospettano qualcosa?"

"Bhe loro hanno detto che passate molto tempo da soli e hanno notato gli sguardi che vi scambiate"

"Oddio" affermò l'altro portandosi una mano per coprirsi gli occhi e pensò che non ci voleva pure quello tra i suoi problemi.

"Comunque che avete fatto oggi , perché eravate assenti entrambi?" Domandò Taehyung.

"Ci siamo presi un giorno per andare alla spa e-"

"Avete capito che funziona?" Chiese Taehyung pronto a scoppiare gi gioia nel caso l'amico gli avesse riferito che c'era di più tra di loro.

"Sì...mi ha chiesto di diventare il suo ragazzo." Rispose titubante Jimin

"Finalmente" Rispose Taehyung lasciando un sospiro di sollievo.

Dall'altro capo del telefono c'era silenzio. Cosa stava succedendo a Jimin pensò il ventiquattrenne che aveva notato che era più silenzioso che mai. Jimin amava parlare di qualsiasi cosa e quando c'era un vuoto di silenzio si sentiva a disagio e pur di compensarlo diceva cavolate. Odiava il silenzio più di tutto.

"Non sembri contento" Disse Taehyung.

"Bhe il fatto é che gli ho detto di no...e lui non l'ha presa bene. Mi ha avvisato di volere solo del sesso da lui. Appena siamo ritornati nel mio appartamento e mi ha praticamente aperto in due e dopo se n'è andato senza dire niente" Disse Jimin con nuove lacrime che si stavano formando sul suo viso pronto per rifarlo ancora. Singhiozzò violentemente, si lasciò andare. Il dolore di nuovo aveva preso il sopravvento nel suo animo, rendendolo fragile più che mai. Aveva preso molto coraggio a raccontare a Taehyung di quella vicenda che gli aveva spezzato il cuore. Ma sapeva che se non l'avesse detto a lui, di cui si fidava molto, lo avrebbe scoperto lo stesso.

"Te lo volevi quel rapporto con lui?" Chiese Taehyung molto preoccupato.

"Io...non lo so. Non lo avevo mai visto così arrabbiato. E mai avrei creduto che potesse alzare il tono della voce come ha fatto oggi. Mi ha spaventato molto. Io e lui di solito risolviamo con il sesso le nostre litigate o qualunque disaccordo ci troviamo ad affrontare." Jimin stava piangendo e la voce si spezzava sempre di più ad ogni parola.

"Io sono stato uno stupido, avrei dovuto dirgli di sì. É colpa mia se é successo tutto quello che é successo-"

"Jimin non lo dire neanche per scherzo. Se tu non ti sentivi pronto non é colpa tua. Magari Yoongi sta passando un brutto periodo o anche lui sta soffrendo per qualcosa che lo attanaglia. Hai per caso notato dei comportamenti strani in lui in questo periodo?"

Jimin dopo un'ultimo singhiozzo riuscì a parlare.

"Bhe lui ultimamente era stressato per le ore passate in sala operatoria e la notte non non dormiva praticamente ecco perché gli ho proposto di andare alla spa."

"Può essere quello e magari il tuo rifiuto lo ha fatto partire. E ingiustamente si é sfogato su di te. Dovete parlarne avere una vera conversazione e confrontarvi, il sesso non risolve tutto."

"Grazie Tae. Sono così fortunato ad averti come amico." Disse a voce bassa.

"Vuoi che venga lì da te?" Taehyung sapeva che all'amico la solitudine lo rendeva ancora più triste.

"Sì per favore" Implorò Jimin.

"Un quarto d'ora e ci sono".

Taehyung riattaccò la telefonata e si diresse nel garage per prendere l'auto.

Guidò per dieci minuti poiché era molto preoccupato per il collega. Lo conosceva il giusto, ma non credeva che Jimin potesse mai essere triste.

Arrivò a casa dell'amico ,suonò il campanello e quando la porta si aprì , vide una scena raccapricciante: Jimin aveva gli occhi rossi e gonfi, alcune lacrime gli scendevano dal viso e altre invece altre si erano asciugate e si erano seccate. Le gambe dell' amico tremavano e aveva i pantaloni macchiati di sangue. Yoongi non aveva avuto pietà per il povero ragazzo.

Taehyung lo abbracciò, sentiva il bisogno di rassicurarlo e dirgli che per lui c'era e che ci sarebbe sempre stato. Jimin ricambiò l'abbraccio e iniziò di nuovo a piangere, ma stavolta aveva Taehyung che lo avrebbe aiutato a rialzarsi.

Taehyung non disse nulla , tutto ciò che c'era da dire lo avevano detto tramite telefono, così mise un braccio di Jimin intorno al proprio collo e lo accompagnò in bagno. Accese la doccia e cercò una temperatura ideale, guardò Jimin che capì, infatti iniziò a spogliarsi.
Una volta completamente nudo ,Jimin si mise sotto l'acqua calda mentre Taehyung aveva raccolto i suoi vestiti e li aveva portati nella cesta dei panni sporchi sopra la lavatrice che stava nel ripostiglio.

Dopo ciò si diresse in camera di Jimin e vide le coperte macchiate di sangue dove poco più di venti minuti prima l'amico cercava rifugio. Il sangue ormai era secco e lavare le coperte e le lenzuola sarebbe solo stato uno spreco di tempo, decise allora di metterle nel ripostiglio insieme ai vestiti portati lì pochi minuti prima e il giorno dopo si sarebbe sbarazzato di quelle coperte che portavano ancora il segno della violenza subita dall'amico.

Il letto era completamente spoglio, ma al centro del materasso c'era ancora una grande chiazza di sangue. Ribaltò il materasso cosicché si potesse vedere la parte pulita e immacolata di esso. Prese delle coperte dai grandi armadi di Jimin e rifece il letto.
Di diresse in cucina e preparò un thè caldo che mise sul comodino da letto sul lato in cui Jimin era solito dormire.

Prese dei vestiti puliti e le pantofole del collega, poi si diresse in bagno. Ormai era passato un quarto d'ora tra una cosa e l'altra e vide Jimin sotto la doccia che si stava sciacquando via il sapone.

Da uno degli armadietti del bagno prese un grande asciugamano che posizionò difronte all'entrata della doccia e un altro asciugamano che serviva per asciugate Jimin non appena avesse finito di lavarsi via i segni indistinguibili di una violenza.

Jimin chiuse l'acqua e uscì. Gli occhi erano ancora gonfi ma almeno si era sciacquato via le lacrime amare e il sangue.

Taehyung lo avvolse subito con un asciugamano per non fargli prendere freddo e gli sorrise debolmente, dicendogli mentalmente che sarebbe andato tutto bene. Jimin ricambiò il sorriso ma era molto debole.
Mentre Jimin si asciugava, Taehyung gli porse il pigiama di lana e le pantofole bianche e morbide che lentamente indossò perché ancora provato dal immenso dolore fisico che provava.

Mise una mano sulla spalla di Taehyung e lentamente si diressero in camera da letto. Jimin a fatica di mise sotto le coperte e Taehyung gli mise davanti agli occhi il thè, che bevve lentamente, ma non finì la bevanda. Il ventiquattrenne si mise sotto le coperte e lo abbracciò , quando vide che Jimin si era accoccolato nel suo petto, lo strinse ancora più forte e iniziò ad accarezzarlo lentamente per non farlo spaventare. Verso mezzanotte erano tutti e due addormentati l'uno nelle braccia dell'altro.

...
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