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"Arrivederci signor Jung e grazie ancora" Salutò Taehyung al portone.

"Ciao ragazzi, alla prossima e buone vacanze" Salutò l'uomo di rimando.

I due innamorati sorrisero e chiusero la porta dopo che il fabbro entrò in ascensore.

Il fabbro era arrivato quella mattina e aveva consegnato con i suoi aiutanti le chiavi e la carta per Taehyung e in più, essendo il costruttore del sistema di riconoscimento dell' impronta digitale aveva speso una buona mezz'oretta per aggiungere l'impronta di Taehyung.

"Benvenuto nella sua nuova e umile dimora vostra Eccellenza" Disse scherzoso Jeongguk facendo un inchino.

"Grazie mio signore, questa dimora è così UMILE e non vedo l'ora di trasferire i miei effetti personali, così potrò viziarla con i miei completini" Rispose il minore dandogli corda.

"Oh ma tu mi vizi già mio caro, ma se continui così sarò il tuo schiavo" Rispose il chirurgo stringendogli i fianchi.

"Ho solo buone intenzioni" Affermò Taehyung ridendo.

"Sei per caso una sirena in incognito? La tua bellezza è singolare e non faccio a meno di ammirarti, sei bellissimo a stento riesco a trattenermi" Jeongguk gli prese il mento lo sollevò un pochino e stampò un dolce bacio sulle labbra del fidanzato.

"Sei perfetto Jeongguk e a anche per me è difficile resisterti" Disse Taehyung prendendogli il labbro inferiore tra i denti e mordicchiandolo un poco.

"Andiamo a fare colazione? Uh?" Chiese il maggiore.

"Sì"

Presero le loro cose e si vestirono pronti per affrontare il freddo clima di Seoul.
Dopo aver percorso il tragitto in auto, mano nella mano si diressero verso il bar addobbato con decorazioni Natalizie.
Al centro della stanza dove c'erano i loro tavolini, c'era un grosso albero di Natale bianco decorato con palline verdi, rosse e colori oro.
Si sedettero e ordinarono due espressi un cornetto e una fetta di torta alle fragole.
Tra una chiacchiera e un'altra consumarono la loro colazione godendosi quel luogo lussuoso e finemente decorato con mobili in legno pregiato e dai lampadari pendenti.

Tra una chiacchiera e un'altra consumarono la loro colazione godendosi quel luogo lussuoso e finemente decorato con mobili in legno pregiato e dai lampadari pendenti

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"Wow, è pazzesco, come hai fatto ad uscirne vivo?" Domandò Taehyung.

"Non ne ho idea, ma so solo che se non fosse stato per mio padre oggi non ci sarei, l'acqua era gelida e in Canada faceva molto freddo, quando il ghiaccio si è rotto ho avuto come la sensazione che fosse finita lì la mia vita...ma quando ho conosciuto te ho capito che dovevo ancora iniziare a viverla"
Rispose il maggiore allungando le mani sul tavolo rivolgendo i palmi verso l'alto cosicché Taehyung potesse congiungerle con le sue.
Il minore afferrò le mani di Jeongguk e le strinse forte con le lacrime agli occhi.

"È per questo che mi hai detto che non vuoi andare a pattinare sul ghiaccio?" Chiese il minore.

"Sì"

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