SAINT MARY

•49•

Il pomeriggio i due innamorati lo avevano passato in camere diverse.
Taehyung era rimasto a letto a piangere e a pensare a quanto avesse ferito Jeongguk.
Voleva lasciargli del tempo per stare da solo e magari pensava che sarebbe ritornato per risolvere.

Con quella domanda sembrava agli occhi di Jeongguk, che l'infermiere non vedeva affatto gli sforzi che stava compiendo, sforzi che solo grazie a Taehyung stesso sembravano avere in senso, ma allora, in quel momento gli sembrò tutto inutile.
Si era rintanato nel suo studio e per calmarsi si era fatto una doccia al bagno di sotto, poi aveva fatto il thè e infine si era messo a leggere per trovare nella lettura un mezzo per fuggire dal suo dolore.
Dopo che era uscito dalla sua camera da letto, in seguito alla lite con Taehyung, aveva iniziato a versare lacrime salate che si asciugò perché dava la colpa della loro lite ad una persona esterna alla loro relazione, Yuri. Quel Yuri ci provava chiaramente con Taehyung, gli dava dei nomignoli così dolci da fare venire il volta stomaco e da quando aveva letto che gli inviava regali ogni mese al suo fidanzato, giustificando il tutto con un " te lo meriti" o cose così; aveva provato a mandare in fumo il telefono del minore mettendolo su un termosifone, ma si ricordò che oltre a Yuri aveva anche il numero dei suoi familiari e di persone che gli volevano davvero bene.

Una volta finito di leggere, aveva preso la scatola dei suoi sigari cubani, ne aveva scelto uno che aveva iniziato mesi fa, ma che non aveva mai finito, un Cohiba Behike 56.
Mise il sigaro in bocca, prese un fiammifero , sfregò la sua capocchia sulla superficie ruvida della scatoletta e, una volta acceso, mise il fuocherello all'estemitá del sigaro e inalò il giusto per accendere il sigaro pregiato senza aspirare il fumo.
Levò il sigaro dalla bocca e lo prese tra il pollice e l'indice e lo rigirò soffiando delicatamente sul piede del sigaro.
Mise il sigaro in bocca ed aspirò e lo trattenne in bocca per alcuni secondi, poi lo buttò fuori. Teneva il sigaro tra il pollice e l'indice lo studiava roteandolo nella mano.
Quello del fumo purtroppo era un vizio che gli era stato trasmesso da suo padre, ottimo intenditore di sigari, e a sua volta al padre di Jeongguk fu trasmessa da suo padre e così via fino al fondatore delle loro ricchezze, il trisnonno di suo padre.
Si sedette su una poltrona a guardare la porta, sperando che Taehyung prima o poi sarebbe arrivato per far la pace.
Non voleva andare da Taehyung perché quest'ultimo ai suoi occhi lo considerava un violento.

Quel pomeriggio era il peggiore per entrambi, non avevano mai discusso in quel modo prima di allora, avevano sempre i loro brevi bisticci che finivano con risate e tanto sesso, ma lì erano volate parole di troppo e ci stavano male entrambi.
Lo attese per una mezz'oretta e quando fece per alzarsi, sentì bussare alla porta.
Non disse niente e stette immobile a fumare il suo amato sigaro.
Pensò che a Taehyung non servisse il suo permesso per entrare e anche se gli avesse detto di non entrare, lo avrebbe disobbedito lo stesso entrando nella stanza, così non disse niente aspettando che il minore facesse capolino per cercarlo.

Si sentiva quasi un ostacolo alla felicità del minore e il suo passato certamente non aiutava. Lasciò scendere una lacrima in viso per poi asciugarla velocemente.
Aveva il viso un po' arrossato per il piangere e gli occhi gli erano diventati gonfi e un pochino meno luminosi.
Taehyung girò la maniglia della porta ed entrò con passo incerto.
Portava ancora la gonnellina e le sue lunghe gambe erano in bella vista.
Aveva gli occhi gonfi e alcune lacrime gli scesero vedendo Jeongguk che era nel suo stesso stato se non peggio.
Si avvicinò lentamente verso la poltrona e si inginocchiò davanti a Jeongguk con il capo chino e le mani posate sulle proprie cosce.
Con voce tremante parlò.

"S--scusami hyung. Io non le pensavo veramente le cose che ti ho detto, n-non volevo ferirti in nessun modo, ma so di averti ferito e questo mi rende un pessimo fidanzato. Mi dispiace tantissimo. I-io sono stato cru-d-dele, non ti merito.Spero tu mi possa perdonare e continuare a prenderti cura di m-me".