°20°

3.2K 116 22
                                    

Arrivarono sotto casa di Yoongi, a quel punto Jimin stava tremando come una foglia. Dentro di sé si malediva per aver preso la decisione di andare a visitare la persona che gli aveva fatto del male. Voleva tornare indietro, non se la sentiva più. Tutto il coraggio che aveva accumulato la mattina sembrava svanire nel nulla.

Taehyung vedendo l'amico tremante che non scendeva dall'auto, gli mise una mano su una spalla e gli disse:

"Coraggio" E gli sorrise.
Jimin non disse nulla , ma ora che Taehyung aveva nominato l'unica cosa che in quel momento non aveva gli rispose:

"E se lo rifacesse?" Domandò preoccupato Jimin.

"Tu devi provare a parlargli, so che ce la puoi fare. E se capitasse di nuovo significherebbe che non n'è mai valsa la pena. Io ci sono sempre per te. Sii positivo"

Jimin annuì e finalmente si decise a scendere dalla macchina, Jeongguk e Taehyung lo seguirono fino all'ingresso della casa.

"Noi restiamo qui nel caso tu abbia bisogno" Disse Jeongguk andando a circondare la vita di Taehyung.

Jimin abbracciò i suoi due amici e poi andò a suonare al campanello di Yoongi con la torta che aveva fatto con tanto amore e premura per lui.
Jeongguk e Taehyung si erano andati a mettere nella macchina del primo e da lontano guardavano la scena.

Yoongi non molto dopo aprì la porta, aveva gli occhi gonfi e rossi, i capelli scombinati che andavano in tutte le direzioni. Indossava dei pantaloni da ginnastica neri ed era senza una maglia o qualcosa che gli potesse coprire il petto.

Jimin era diventato tutto rosso ed imbarazzato, per la prima volta si sentì timido intorno a Yoongi.

"E-ecco i-io ho fatto una torta per te"
Yoongi con voce roca di disse grazie e poi gli chiese se voleva entrare. Jimin rispose di sì con un cenno del capo e prima di varcare la soglia d'entrata guardò verso la macchina di Jeongguk , dove sua quest'ultimo che Taehyung gli sorrisero e prontamente Jimin ricambiò.

Taehyung e Jeongguk rimasero in macchina in silenzio a fissare la porta dietro la quale ci stavano sia Jimin che Yoongi.

"Pensi che risolveranno?" Chiese Taehyung.

"Ne sono più che certo" Rispose Jeongguk continuando a fissare la porta.

"Ieri é stata una giornata molto dura per Jimin. Quando sono andato a casa sua era ancora ricoperto di sangue, alcune gocce gli scendevano ancora lungo le cosce, altre invece si erano asciugate... Era in uno stato così misero, tremava così tanto ed era molto fragile... ho avuto paura di romperlo mentre lo abbracciavo. Non conosco Yoongi, ma se gli fa del male di nuovo non esiterò a denunciarlo."

Taehyung mentre diceva queste parole troppo da sopportare, iniziò a piangere e Jeongguk lo abbracciò forte a sé.
Taehyung era così buono e sensibile, vederlo piangere aveva dato un peso sul cuore di Jeongguk, che sentiva il bisogno di proteggerlo e consolarlo.
Si staccò da Jeongguk e si asciugò le lacrime amare.

"Prima che tu ti svegliassi, io e Jimin ci siamo sbarazzato delle coperte e del materasso-"
Taehyung rise così dal nulla e sembrò spaventare Jeongguk che lo guardò con la fronte corrugata.
"Perché ridi?" Chiese Jeongguk con un sorriso a fior di labbra, piano piano la risata di Taehyung lo stava contagiando.

"Da come l'hai detto sembra che ci siamo macchiati di un omicidio" Rise e prese fiato di nuovi per dire:" Immaginati se qualcuno ascoltava la nostra conversazione... Avrebbe sicuramente pensato che ci siamo sbarazzato di un cadavere"

Anche Jeongguk rise. Smisero di sorridere e si guardarono negli occhi contenti e si baciarono delicatamente.

Passò una mezz'oretta e di Jimin non c'era ancora traccia, non aveva inviato neanche un messaggio, così Taehyung propose di andare a vedere cosa stava succedendo per prudenza.
Jeongguk gli aveva detto di no e che magari stavano discutendo della loro relazione e sul da farsi.

"O vieni con me, o resti qui. Fai quello che vuoi, ma io ho bisogno di sapere se il mio amico sta bene"

"Scendo" Disse Jeongguk arrendendosi.

Si avvicinarono alla porta d'ingresso e mentre Taehyung stava per premere il campanello , Jeongguk gli afferrò il polso e gli fece segno di stare in silenzio ponendosi l'indice sul labbra e soffiando leggermente su di esso.

"Ascolta" Gli ordinò.

Taehyung avvicinò l' orecchio alla porta e i suoi occhi si spalancarono e le sue guance si tinsero di un rosa tenue.

"Yoongi più forte" Gridò Jimin tra un ansimo e l'altro.

"Io direi che il nostro lavoro qui é finito" Disse Jeongguk intrecciando la propria mano con quella di Taehyung e insieme si diressero vero Notte.

"Dove andiamo?" Chiese Jeongguk come se nulla fosse.

"Devo andare a casa" Disse Taehyung con le guance ancora arrossate.

"Okay" Detto ciò Jeongguk si allacciò la cintura, accese il motore e guidò verso casa di Taehyung.

"Posso restare con te?"

"Devi andare a casa a riposare. Ora tanto porto Tannie a fare una passeggiata. Oggi faccio il turno di notte"

"Ci vediamo verso le sei e mezza, avrò finito di operare intorno quell'ora"

"Allora a domani" Disse Taehyung sporgendosi verso il sedile del guidatore stampando un bacio veloce a Jeongguk, che ricambiò e gliene dette uno sul naso.

Dopo aver nutrito Yeontan e dopo averlo accompagnato all'aria cani , si preparò per andare in ospedale e chiamò un taxi.

Arrivato al Saint Mary fu fermato dal receptionist.

"Hey Tae, stai meglio?"
"Oh c-ciao... sì, sì sto meglio per esserti preoccupato...eh mi sono fatto anche vedere da un medico e dice che sono guarito...che fortuna" Disse Taehyung ridendo imbarazzato.

"Eh già, si vede che hai delle buone difese immunitarie. Io comunque sono Lee Doyun."

"É stato bello conoscerti, ma ora devo andare dalla signora Choi, nessuno mi sta coprendo in questo momento" Disse Taehyung frettolosamente.

"Sì certo capisco. Ci vediamo" Salutò Doyun.

Corse verso la Signora, aveva fatto tardi a causa del traffico.
Aprì la porta della stanza della signora e scorse una figura accanto a lei, era abbastanza familiare, ma la riconobbe solo quando essa si girò verso di lui. Era Aiko.

 SAINT MARY Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora