SAINT MARY

•80°

Il giorno seguente i due ragazzi si stavano mettendo in marcia per andare al mare a Busan. La sera precedente erano andati alla festa di addio per Jeongguk, dato che dal lunedì successivo avrebbe iniziato a insegnare. Quella mattina dopo la festa erano rientrati tardi, come due liceali dopo esser stati in discoteca.
Jeongguk dato che era abituato a dormire poco, sembrava non aver problemi e non sembrava minimamente stanco. Taehyung invece aveva i capelli arruffati ed era tornato quasi ubriaco a casa tra le braccia del più grande che rideva alle sciocchezze che sparava il minore.
Avevano deciso di non portare i cani, perché sarebbero stati in un hotel dove non era permesso l'accesso ai questi e volevano avere un po' di tempo per loro.
Taehyung aveva gli occhiali da sole dato che aveva fatto le ore piccole e non ci era abituato alternando sonnecchiate a vere e proprie dormite. Guardava fuori dalla finestra con aria stanca.

"Ben risvegliato amore" Disse Jeongguk accarezzandogli una coscia.

"Siamo arrivati?" Chiese il minore mettendosi più comodo sul sedile.

"Manca ancora un' oretta" Disse Jeongguk sorridendo.

"Mi sento più stanco di prima" Ammise Taehyung sospirando.

"Dormi un altro pochino" Gli consigliò Jeongguk aumentando la velocità per sorpassare una macchina.

"Non riesco ad addormentarmi e questo clima aumenta la mia stanchezza" Si lagnò Taehyung.

"Speriamo di arrivare in hotel prima del temporale" Disse Jeongguk alzando gli occhi sul cielo.

Ma le sue speranze furono vane, perché in quel momento una goccia cadde sul parabrezza e presto ne caddero altre. In poco tempo si formò un muro d' acqua; per fortuna trovarono una piazzola di sosta e si fermarono.

"Meglio avvisare l'hotel" Disse Jeongguk prendendo il telefono.
Taehyung annuì e si levò gli occhiali, poi  guardò il maggiore con occhi innamorati.
Jeongguk parlò con la reception e gli disse che avrebbero fatto tardi ma non sapeva ben dire quanto in ritardo. Dato che l'hotel dove andavano ad alloggiare era di proprietà di un suo parente non c'erano problemi dato che lui era sempre ben venuto.
Dopo aver finito la telefonata mise il telefono sul cruscotto e sospirò cercando di rilassare i muscoli.
Taehyung che si era rannicchiato su se stesso continuò a guardarlo e a sorridere.
Jeongguk girò la testa verso Taehyung e sorrise guardando quanto era carino il minore.
Si levò la cintura di sicurezza e gli stampò un bacio sulle labbra, poi un altro e un altro ancora fino a trasformare  quel semplice gesto in una danza tra petali di ciliegio.

"Va meglio con il mal di testa?" Chiese accarezzando la testa del più giovane.

"Insomma... però questa pioggia mi rilassa molto" Disse Taehyung slacciandosi la cintura.
Si mise a sedere sulle cosce muscolose dell'altro e si fece piccolo piccolo tra le sue braccia.
Jeongguk lo cullò tra le due braccia tonificate.

"Piove così tanto" Commentò Taehyung osservando le gocce che incessantemente in contemporanea colpivano il parabrezza.

"Dovremo stare qui per un altro po', è pericoloso guidare con questo clima anche per me." Disse avvicinando il minore a sé.

"Mi piace quando parli di te e delle tue capacità" Disse Taehyung sorridendo.

"Mi piace di più parlare di te" Disse Jeongguk baciandogli la fronte.

"E cosa avresti da dire su di me?" Chiese Taehyung con occhi grandi e luminosi.
Jeongguk guardò il minore con così tanta passione e amore che forse arrossì perdendosi tra gli occhi luminosi del più piccolo che lo guardava come se fosse il suo tutto.

"Avrei da dire così tante cose" Iniziò Jeongguk con il cuore che gli batteva forte d'amore.

"Ma ti riassumo nella stella più luminosa del firmamento che sia mai esistita e che potrà mai esistere, non c'è nessuno che sia al tuo pari nessuno così bello, unico, intelligente, spettacolare e buono come te. Sei quello giusto per me." Continuò il maggiore guardando l'infermiere dritto dritto negli occhi.