Blood//Water - Grandson
◀️PLAYSIERRA
Verso sera, dopo il duro allenamento nella palestra dell'amico di Rio, mi ritrovo a raccogliere la sacca da sotto la panca mentre l'edificio si svuota del tutto.
Rio chiacchiera tranquillamente sul ring insieme all'amico.
Talvolta mi lancia occhiatine da sopra la spalla di quel Simon.
Sfoggia un sorriso, più un ghigno che non capisco.
Mi lascia particolarmente perplessa.
Mi chiedo cos'abbia in mente.
Aggrotto le sopracciglia.
«Credo che Rio sia interessato a te.» Ridacchia Claire venendo a prendere anche lei la sua borsa.
Mi volto verso di lei. «Cosa te lo fa credere? Rio guarda così tutte le ragazze, o sbaglio?»
Claire arriccia le labbra evidentemente in disaccordo con ciò che ho appena detto. «Niente affatto. Lo conosco da quattro mesi e non gli ho mai visto questo sguardo stampato in faccia con nessuna.»Si sistema la bretella sulla spalla. «Cara Sierra hai conquistato il playboy!»
Roteo gli occhi divertita. «Dai torna a casa!»
Mi saluta velocemente con un bacio sulla guancia prima di fare cenno a Simon che lo aspetta fuori.
Il moro annuisce sorridendo.Decido di andare verso le docce per una meritata doccia calda.
Mi metto quindi in cammino approfittando del fatto che Simon e Claire sono gli ultimi che stanno per uscire e Rio che molto probabilmente si vorrà riscaldare ancora un pò prima di potersene andare definitivamente.
Conoscendolo, è completamente dipendente dagli allenamenti, sono per lui un momento di sfogo personale, un qualcosa in cui può esplodere nella bestia che è senza far del male a nessuno.
Ha davvero bisogno degli allenamenti. E poi, senza che se ne accorga, si fa anche i muscoli.
Mi ricordo che al college, già a 14 anni aveva una muscolatura definita.
Crescendo non ha fatto altro che migliorare.Il bambino è cresciuto.
Arrivo alle docce chiudendo le porte alle mie spalle.
Lascio la sacca accanto ai lavandini accovacciandomi per tirare fuori il necessario.
Tiro fuori l'asciugamano e i vari shampoo tra cui il mio bagnoschiuma preferito alla lavanda che uso sin da bambina.
Chiudo la sacca sistemando tutto nella prima doccia che mi capita.
Inizio a spogliarmi lasciando i vestiti sudaticci sul pavimento.
Entro frettolosamente nel primo box che mi ritrovo chiudendo la porta alle mie spalle.
Apro l'acqua calda lasciando che si scaldi.Mi metto sotto il getto lasciando che l'acqua mi scorra sopra la testa e lungo il corpo nudo.
I capelli mi si appiccicano sulla schiena e sulle spalle. Me li porti da un lato per vederli.
Ho pensato di tagliarmi un pò le doppie punte dato che sono cresciuti veramente molto in questo anno.
Ho voluto tagliarmi solo la frangetta per tenerla nella solita lunghezza, ovvero fino a sopra le palpebre, ma ho lasciato i capelli lunghi.
A dire il vero mi piacciono così ma lo sono troppo...
Mi arrivano fino alla vita e sono ondulati come onde, sono belli ma da pettinare è veramente dura.
Mi taglierò solo le doppie punte così che siano perfetti, per il resto lì terrò così.Sussulto immediatamente quando tra il vapore dell'acqua calda e il rumore delle gocce che si frantumano a terra, riconosco il rumore della serratura che si apre.
Terrorizzata al massimo, afferro di scatto l'asciugamano avvolgendolo attorno al mio corpo appena in tempo prima che la porta del box si apra.
Carico un pugno quando vedo la figura di un ragazzo, miro allo stomaco e prima che possa fare o dire qualcosa, le mie nocche si sono già schiantare contro la sua pelle affondandovi dentro.
Avendo il braccio teso, il colpo affonda bene nel punto mirato, ma è quando sento il suo gemito di dolore che alzo immediatamente lo sguardo.«Porco d**.» Mormora lui con voce strozzata allontanandosi di scatto.
Si piega in due per il dolore mentre ritiro frettolosamente la mano portandomela alla bocca.
«Che ti è saltato in mente!?» Chiedo isterica guardandolo mentre si massaggia lo stomaco.
«Volevo farmi una doccia, idiota!» Esclama lui raddrizzandosi a fatica.
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Still Alive (S.3) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]
Roman d'amour[IN CORSO] (S.3) ❝Continuo. «Ho sentito la voce di qualcuno sono scesa e poi l'ho visto.» Ancora una volta la mia vista si rabbuia per qualche secondo che traballo leggermente. «Chi hai visto?» Chiede a bassa voce Jerry accanto al mio orecchio. Mi v...