Still Alive (S.3) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]

|77|» Ricordati che nessuna tigre ha mai difeso un uomo.

Everything Black - Unlike Pluto (Ft. Mike Taylor)
◀️PLAY

SIERRA

Non credevo sarei mai giunta a questo punto. Quel punto in cui avrei desiderato talmente tanto Connor che avrei dato per scontato qualsiasi genere di problema al di fuori della nostra preziosa bolla.
Fuori da quest'ufficio c'è l'inferno, una vera bocca dei l'inferi pronta ad ingoiare me e Connor per questo secolare scandalo che starà sulla bocca di tutti probabilmente per il prossimi due o tre anni e non credo che la cosa andrà certamente a nostro beneficio, ma noi ce ne stiamo qua tranquilli a farcela in ufficio, ironico non credete? Questo è un modo di Connor per far scorrere il tempo aspettando mio nonno e allo stesso momento proteggermi dai cosiddetti paparazzi con cui ho a che fare tutta la vita sin da neonata.
Devo dire però che Mr. Popular mi trasmette una certa sfacciataggine e determinazione di cui non me ne credevo capace e la cosa non mi disturba, tutt'altro.
Per una volta i ruoli sono invertiti.

Ora capisco la sua voglia di assoluto controllo e dominanza, potrei abituarmici.

Mi muovo lentamente sopra di lui in movimenti fluidi che lo fanno ringhiare contro la stoffa legata attorno alla sua testa come mi ha fatto lui precedentemente.
I suoi occhi verdi mi fissano intensamente, i polsi legati dietro lo schienale della poltrona scattano vagamente in alcuni spasmi, respira pesantemente sbuffando ripetutamente dal naso come un toro inferocito in procinto di caricare.
China la testa sotto il mio collo chiudendo gli occhi per poi strofinare il naso e la guancia contro l'incavo della mia spalla facendomi sorridere a tale tenerezza.
Provvedo ad affondare le mani tra i suoi boccoli d'oro accarezzandoli la testa ansante.
I muscoli delle sue scapole si rilassano d'un colpo così come le sue spalle e i suoi bicipiti, gli addominali restano comunque rigidi pronti a rilassarsi non appena giungerà al culmine.
Mi fermo dal saltellare su di lui stanca, ondeggiando sensualmente i fianchi sopra i suoi tant'è che lo sento gemere con voce profonda sotto il tessuto di seta con la quale ricopro le sue labbra.
Alza lo sguardo verso di me sbuffando per l'ennesima volta dal naso per farmi abbassare lo sguardo verso di lui. Schiudo gli occhi affondando in quelle iridi verdi, deglutisco rumorosamente cercando di recuperare fiato. Poggio le fronte contro la sua chiudendo un secondo le palpebre e schiudendo le labbra per cacciare un acuto gemito nel percepire il mio ventre vibrare pronto ad esplodere in mille pezzi attorno a lui.
Dopo un paio di saltelli su e giù, riesco a farlo portare fino al punto G reclinando la testa all'indietro cacciando un sonoro gemito di piacere. Vengo in un appagante orgasmo facendolo ringhiare, alza i fianchi dimenandoli sotto di me ancora stretto dentro la mia apertura dilatata e umida.
Li lascio un bacio da sopra il tessuto uscendo lentamente da lui per poi scendere da sopra le sue gambe prima di inginocchiarmi tra di esse afferrando il suo membro bollente nella mia piccola mano che subito li fa comparire un sorrisino da sotto la benda.

Ancora tremolante per l'orgasmo avuto, il mio respiro tremolante si scontra contro la sua parte più sensibile mentre la porto alle labbra per un umido bacio sulla punta prima di accarezzarlo con la lingua e portarlo interamente in bocca fino infondo con difficoltà facendolo inarcare per il piacere. Si lascia sfuggire un sonoro gemito portando la testa all'indietro.
I suoi testicoli pesanti sembrano avvertirmi di star raggiungendo il punto di non ritorno.
Prendo ad accarezzarlo con la lingua muovendo velocemente la testa facendoli contrarre gli addominali tant'è che il contorno della griglia si fa più evidente.
Lo sento vibrare violentemente prima che uno schizzo mi arrivi in gola facendomi un attimo sobbalzare. Una lieve risata scuote leggermente il petto tonico di Connor nell'avermi vista spaventare un  secondo.
Provvedo ad ingoiare il tutto facendo scivolare in seguito la bocca fuori lasciandoli un bacio sul glande ancora umido prima di alzarmi appena in tempo col bussare della porta che mi fa sbiancare in viso.