|53|» Ci sono tante cose che non sai di tua madre.

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I Did It Mama - Alexandra Stan
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SIERRA

Da bambina desideravo crearmi una vita normale, con il lavoro dei miei sogni, un marito che mi avrebbe amata quanto io amavo lui e dei bambini che mi avrebbero chiamata mamma.
Da ragazza desideravo migliorare la mia vita al meglio cercando di non scheggiarla ulteriormente dopo tutto ciò che mi è successo a soli 16 anni.
Ora, da donna, tutto ciò che voglio è mantenere saldo il mio cuore, tenere tutti i pezzi attaccati insieme.
Ci riuscirò? Improbabile.
Mi chiedo perché crescendo la vita si complichi anziché facilitarsi.
Ora sembra solo un caos irrimediabile.

Solitamente non sono tipa da scappare alle difficoltà, ma ora come ora lo reputo solo un salvataggio in corner.
Voglio allontanarmi per il mio bene personale sperando di riuscire a riprendermi almeno un minimo.
Non voglio più pensare a lui.
Per me è morto, questa volta sul serio.
È e sarà per sempre Rio Pensil.
Il mio Connor è morto.

«Sierra» Tiro su con il naso.
Pascal guaisce scodinzolando. Preme il suo muso contro la mia coscia.
«Cos'è successo, sorellona?» Mi asciugo velocemente le lacrime. «Nulla Liz, voglio solo aggregarmi per un paio di giorni per le vacanze natalizie. Voglio passare del tempo con voi.» Deglutisco finendo i buttare altri vestiti nel borsone.
Non ho preso tutto dalla villa, solo qualcosa di fretta, volevo solo lasciare quella casa, lasciare lui.
«Sicura?» Chiede ancora Lisa.
Mi costringo a sospirare controllando il mio respiro tremante. «Sì, non starò a lungo, giusto il tempo di stare un pò nel ranch. Voglio trovare i miei parenti e anche» Sospiro. «Sostiure per un pò la nonna.» Sento Lisa sussultare. «La nonna? Come sarebbe a dire "sostituire per un pò la nonna"?!»
Chiudo la cerniera del mio borsone.
Tiro fuori dal cassetto del comodino i biglietti aereo trovati all'ultimo minuto grazie a mio nonno, ho avuto una piccola discussione con lui per colpa della mia fretta, ma alla fine l'ho avuta vinta comunque. «Sì Liz, voglio solo staccare un pò dai miei pensieri, il ranch è un pò sottosopra dopo che la nonna ci ha lasciati, gli altri hanno bisogno di qualche aiuto.»

Lisa sospira, evidentemente non è molto convinta delle mie decisioni. «Mi racconterai che hai?» Chiede ancora.
«Non ho nulla, sono solo un pò stanca.» Un pò troppo. «Non me lo dirai mai, dico bene?» Mi sfugge un sorriso, ma pare più una smorfia. «Dici bene.»

Prendo il borsone sulla spalla.
Pascal scende dal letto.
Lancio un'occhiata alla bacheca che nel frattempo pare essere più piena di quanto me la ricordassi.
Di certo non me la sono scordata anzi, ma ora, vederla, mi provoca solo un dolore immenso.
Questo è il vecchio ricordo di Connor e non lo ridurrò in pezzi perché qualcun'altro ha preso il suo posto.

«Sarò lì da voi verso mezzogiorno circa. Mamma e papà già lo sanno, li ho avvertiti su WhatsApp.» Spengo le luci chiudendo le tendine della bacheca.
«D'accordo, stai attenta mi raccomando, ciao sorellona.» Sorrido. «Ciao tesoro.»
Il mio cane comincia improvvisamente a ringhiare alle mie spalle.

Riattacco il cellulare, questo quasi mi sfugge dalle mani quando le vetrate che portano al balcone di camera mia si spalancano, una figura balza nella mia stanza facendomi indietreggiare fino a voltarmi dandoli le spalle consapevole di chi sia.
«Dove pensi di andare?» Sistemo il collare di Pascal mettendoli il guinzaglio, questo continua a guardare il biondo indisturbato. «Ti vuoi fermare un secondo?» Infilo il biglietto nella tasca piccola del borsone. Prendo i passaporti e il mio portafogli infilando tutto nella tasca. «Merda fermati!» Mi afferra per il polso stringendo più del dovuto.
Alzo freddamente lo sguardo verso di lui. «Lasciami subito, non esito a chiamare il 911, ti avverto.»
La mia minaccia cade nel vuoto quando mi strattone a sé. «Dove vai.» Chiede ancora.
Mi libero dalla sua presa. «Ovunque basta che sia lontano da te.» Prendo il guinzaglio di Pascal andando verso la porta finestra chiudendola.
«Tu non vai da nessuna parte: devo parlarti.» Possibile che non ci arrivi, dannazione?! «Non voglio ascoltarti. Non voglio vederti. Non voglio nemmeno sentirti vicino. Sparisci.» Afferro il portachiavi da sopra la mia scrivania fissandolo alla mia cintura.

Still Alive (S.3) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora