Non l'ho nemmeno corretto tutto, volevo sbrigarmi a pubblicarlo ahaha
SIERRA
Qualche giorno dopo l'incidente in cucina, ci ritroviamo a dover affrontare il nostro ultimo giorno di università entusiasti di aver già preparato tutto per il viaggio e di essere più che pronti a ritornare a Miami dalle nostre famiglie. Anthony non vede l'ora di portare la sua nuova famiglia a conoscere i suoi genitori e Derek si ritrova un Jerry sempre più nervoso all'idea di dover presentarsi ai parenti del suo ragazzo. Connor è a dir poco febbrile ed allegro, sempre più impaziente all'idea di rivedere la sua adorata sorellina, ora diventata una giovane donna e suo padre, colui che l'ha cresciuto quasi come un piccolo principe. Ma soprattutto, ciò che mi rende felice e al contempo sorpresa, è la voglia di Connor di vedere mia madre quasi quanto la sua voglia di vedere Lisa e Berry. Sembra quasi che voglia rivedere la sua mamma e non la semplice matrigna, madre della sua fidanzata, ciò mi commuove e mi rende fiera di mia madre e di essere stata capace di farsi amare anche da un buzzurro come lui. Mi ritrovo a dare ragione a mamma quando, esattamente 3 anni fa, in seguito a quell'episodio in cui avevo attaccato Connor dopo che si era permesso di dare della poco di buono a mia madre, mamma mi aveva tranquillizzata dicendomi che Connor aveva solo bisogno di tempo per abituarsi ai nuovi cambiamenti e che prima o poi l'avrebbe accettata.
Mai parole furono più vere.
Mi ritrovo però preoccupata dalle conseguenze delle mie azioni. Certamente non nasconderò la mano dopo aver gettato il sasso, tuttavia nulla mi vieta di essere comunque preoccupata di ciò che accadrà una volta alzata la mano ed essermi addossata le mie giuste colpe. Nulla mi giustifica. Le mie azioni sono chiare: ho nascosto qualcosa che va ben oltre un semplice sassolino, ho nascosto la vita del ragazzo che amo ai nostri genitori che lo credevano morto e il tutto perché volevo proteggerlo, volevo evitarli ulteriore dolore che ho visto e vissuto io stessa. So che mamma e Berry non potranno capire, ma vorrei almeno avere la possibilità di spiegare. La stessa possibilità che il nonno mi ha dato e che ha compreso le mie chiare motivazioni. Volevo solo fungere da scudo per Connor. Lui l'ha fatto per me così tante volte e amare una persona significa anche coprirsi le spalle a vicenda; questa volta era il mio turno e l'ho accettato, l'ho preso sulle mie spalle e ho portato questo carico con me. Sono riuscita nell'intento e sono contenta di questo, sono contenta di aver salvato Connor e la sua salute è tutto ciò che conta per me. Spero solo che i nostri genitori capiscano del perché ho mentito così tanto e così spudoratamente.
Ora, resta solo da prepararci per il lungo viaggio ed affrontare quelle paure da cui siamo scappati come da adulti quali siamo diventati. Ma prima di tutto, dobbiamo scoprire cosa i ragazzi continuano a nascondere fuggendo da casa così silenziosamente. Dobbiamo scoprire in cosa sono coinvolti e questa notte sarà la notte.A costo di tutto, dobbiamo riuscire ad aprire gli occhi chiusi da una mala bugia.
Mi ritrovo quindi stesa sul letto dopo una faticosa giornata a lavoro tra paparazzi e giornalisti a brulicare attorno all'azienda alla mia ricerca, coperta dal leggero lenzuolo, a fingere di dormire sentendo il solito movimento in camera mia e di Connor. Lo sento terminare di vestirsi tornando infine verso il letto, si accovaccia per prendere qualcosa da sotto di esso; qualcosa che, schiudendo discretamente gli occhi, scopro la solita sacca di ginnastica che si posa in spalla.
Richiudo immediatamente gli occhi quando, dalla porta della nostra stanza, i passi veloci e felpati dei ragazzi corrono per i corridoi sussurrandosi ordini di fretta. Paiono quasi dei ladri parecchio esperti, tuttavia non si sono resi conto di un particolare: nessuna di noi sta realmente dormendo, tutte noi ci siamo messe -casualmente- un pigiama stranamente largo a coprire un probabile qualcosa di sotto. Così furbi dal nascondere le cose ma anche così stupidi dal non rendersi conto che altri stanno occultando un qualcosa a loro volta. Eppure non capisco perché proteggerci nascondendoci le cose sapendo bene che ciò ci renderà solo più curiose di scoprire di più.
Trattengo quasi il respiro nel sentire qualcuno affacciarsi dalla porta di camera mia. «Connor, cazzo, sbrigati dannazione!» Esclama Joshua alquanto innervosito, Connor si volta verso di lui con sguardo irritato. «Arrivo, voi scendete.» Ordina il biondo. Joshua impreca a denti stretti prima di voltarsi verso la fonte delle furtive corse. «Anthony! Vai ad accendere l'auto, muoviti!» Esclama in un sussurro prima di fare un cenno a Connor di sbrigarsi, questo subito ringhia sonoramente. «Non farmi incazzare prima di arrivare all'arena o sono cazzi tuoi.» Josh alza le mani in segno di resa prima di voltarsi correndo via. «Carlos! Figlio di puttana, mangi dopo!» Esclama il gangster nel beccare un probabile raro esemplare di Speedy Gonzales intento a sfamarsi alle 2 di notte. «Ma non posso entrare con lo stomaco vuoto, mi vengono i mancamenti.» Aston pare rivolgerli lo sguardo. «Ti manca il cervello, muovi il culo.» Li ordina lui.
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Still Alive (S.3) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]
Romance[IN CORSO] (S.3) ❝Continuo. «Ho sentito la voce di qualcuno sono scesa e poi l'ho visto.» Ancora una volta la mia vista si rabbuia per qualche secondo che traballo leggermente. «Chi hai visto?» Chiede a bassa voce Jerry accanto al mio orecchio. Mi v...