Stick Up-Grandson
◀️PLAYSIERRA
Da piccola non avevo mai avuto segreti.
Non riuscivo a non mostrare qualcosa sul mio viso riguardo le mie malefatte, ero un libro aperto per chiunque volesse leggermi o anche solo vederne la copertina per capire tutto il racconto.
Crescendo questa caratteristica non mi ha per nulla abbandonata. Alla fine, se dicevo qualche bugia, mamma lo scopriva immediatamente e mi portava dunque a dare qualche soldo ai senzatetto per fare del bene a quelle persone e per insegnarmi nel contempo una lezione.
Omettere mi era dura, mentire ancora peggio perché deglutivo sempre ad ogni menzogna che dicevo, mi veniva istintivo e tutt'ora lo faccio.
Mi sento in colpa e il groppo in gola è tanto che cerco di mandarlo giù.
Trovavo quindi rifugio nelle persone che ritenevo adatte a portare tale peso insieme a me perché sapevo che non sarebbe pesato troppo per loro e quindi ero certa che mi potessero aiutare.
Identificavo subito chi era più adatto. Mavis, Cassidy, Jolen, Shantel, ognuna aveva modo e modo di reagire e con il tempo l'ho imparato.
Ora mi sembrano le persone meno adatte a cui affibbiare questo peso perché so che dopo lo cederanno ai ragazzi e i ragazzi a Berry e mamma e loro due non sono certo le persone migliori alla quale dire tutto ora.Fortunatamente ho trovato la persona ideale e ora so quanto sono fortunata ad averla al mio fianco.
«Ninã mia...» Scuote la testa scioccata posandosi la mano sul petto tenendomi la mano con quella libera. «Es una historia pazzesca.»
Sospiro stringendole la mano tra le mie. «Lo so, purtroppo è questa, Edda.»
La sua mano mi accarezza con dolcezza materna la guancia facendomi alzare lo sguardo verso di lei. Mi esamina con tristezza e tenerezza. «Tu? Estas bien?» Annuisco leggermente. «Io sì, ma è Connor che mi preoccupa...» Sospiro sconsolata osservando il tavolo sotto lo sguardo della donna. «¿Por qué? Perché?»
Scrollo le spade che danno l'impressione di essere schiacciate da un peso assai poco leggero. «Non lo sento da giorni ormai e mi preoccupa. Ho paura...» Mi volto verso di lei, una scia lucida mi passa di fronte alle iridi. «Paura che li sia successo qualcosa e che non torni più.»
A malapena riesco a trattenere un singhiozzo facendo sfuggire un verso intenerito da parte di Edda. Mi accarezza le gote con i pollici guardandomi amorevolmente. «Sierra, non te devi preoccupare, ninã mia. Connor es un uomo muy forte, tu también lo dijiste: è sopravvissuto ad un incidente de carretera. La paura non è mai buona consigliera.»Per quanto ci provi, la mia mente immagina i peggiori scenari uno peggiore del precedente.
Il meteo anche pare andare d'accordo con il mio malessere.
Pioggia incessante batte impetuosa sui vetri del locale poco pieno.
Ci sono solo alcuni uomini in balia delle proprie discussioni, degli anziani che si divertono con dei giochi da tavola e un caffè ogni tanto e un uomo vestito di nero seduto da solo a smanettare sul suo cellulare.
Fortunatamente non ci sono troppe persone altrimenti non avrei avuto modo di parlare con calma insieme ad Edda intanto che mio fratello mi chiami dall'ospedale.
Jess ha avuto un capogiro, fortunatamente nulla di grave da ciò che Ethan mi ha raccontato al cellulare durante il mio tragitto verso il ristorante spagnolo, ma bisogna controllare la salute del bambino ormai al quarto mese.
Per quanto riguarda Shantel, i dolori sono calcolati, è entrata al terzo mese ormai e il bambino si sta formando, è normale che abbia mal di pancia.Spero solo che entrambe stiano bene. Sia loro che il proprio bambino.
Moose avrà una bella ramanzina appena mi chiamerà.
Prima però devo controllare le mie emozioni.
Ethan è già preoccupato per la sua ragazza, non voglio che si preoccupi anche per sua sorella, sarebbe troppo per il suo piccolo cervellino.«Vorrei solo che stesse un pò in pace. È dura vederlo come se nulla lo scalfisse quando dentro è pieno di cicatrici.» Sorrido leggermente fissando la mano mano che viene stretta più forte da Edda. «Connor è...così fragile dentro. Vorrei prendermi cura di quel bambino impaurito che nasconde dietro quel sorriso allegro.»
Un sorriso dolce compare sul viso materno di Edda.
Persa nei miei pensieri non mi accorgo del suo sguardo su di me.
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Still Alive (S.3) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]
Romance[IN CORSO] (S.3) ❝Continuo. «Ho sentito la voce di qualcuno sono scesa e poi l'ho visto.» Ancora una volta la mia vista si rabbuia per qualche secondo che traballo leggermente. «Chi hai visto?» Chiede a bassa voce Jerry accanto al mio orecchio. Mi v...