|86|» Sono felice di rivederti, scusa un pò per il disastro...

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SIERRA

Approfittarne è un senso di colpa che mi costringo a trattenere, eppure so che questa è la soluzione migliore per poter finalmente accedere a quel lucchetto chiuso da ben tre anni di conoscenza, cinque anni contando l'età in cui mio fratello incominciò ad uscire di nascosto da casa chiamandomi da ubriaco e fatto. È l'unica possibilità che ho. Connor di certo non me lo dirà e i ragazzi ancora meno dato che seguono gli ordini del loro capo, essere la ragazza di quest'ultimo non facilita le cose.
Devo farlo, per il bene di tutti.

Osservo il grattacielo dove vi è l'appartamento di mio fratello, la sua ragazza e il loro primogenito nato poche settimane fa con un certo nervosismo. Non posso farne a meno sinceramente.
I rumori della città alle mie spalle giungono alle mie orecchie mentre le persone camminano incuranti della mia presenza nel bel mezzo del marciapiede incantata a fissare l'edificio di vetro.

Nella mia mente si sta svolgendo una vera e propria battaglia: non so se farlo o meno, non è una cosa che avrei mai immaginato di fare eppure l'ho già fatto una volta per istinto, pare che Ethan però non se ne sia mai accorto, probabilmente l'ho solo aiutato a liberarsi di un peso.
Vedere Harry può risultare una scusa ma non è così, voglio davvero vedere mio nipote, ma oltre ciò devo anche svolgere l'incarico che mi sono imposta, è una cosa che voglio fare e che devo fare. I ragazzi si sono ostinati a tenerci questo segreto per fin troppo tempo, non possiamo attendere qualcosa che probabilmente non ci diranno mai. Non voglio che si portino questo segreto per sempre, abbiamo diritto di sapere in cosa sono mischiati i nostri uomini e se per sapere cosa combinano devo eseguire il piano da me stessa proposto, allora sì, sono disposta a fare questo ed altro.

Osservo bene le ragazze, la loro attenzione dimostra la loro determinazione. «Ne mancano altre quattro.» Punto il dito sul piano di marmo.
Cassidy osserva Shantel, questa getta uno sguardo a Mavis la quale non distoglie lo sguardo da quell'oggetto da me posato precedentemente. «Hai la minima idea di dove possiamo trovarne altre?» Domanda infine Jerry rivolgendosi a me, il suo tono serio mi fa dedurre che anche lui condivida la mia idea. I miei occhi si rivolgono dunque a lui.

Lascio che la porta si chiuda alle mie spalle dirigendomi di fretta verso l'ascensore libero. Velocemente entro nella cabina premendo il tasto del piano in cui si trova l'appartamento del piccolo pezzetto della famiglia McGarden. Le porte si chiudono al mio sguardo cupo rivolto verso l'uscita del condominio.

«C'è una collana di quarzo rosa in disuso. La sua proprietaria è Jess.» Riferisco io ricevendo uno sguardo preoccupato da parte di Jolen. «Cosa pensi di fare?» Mi chiede mia cugina poco tranquilla nel rimirare i miei occhi freddi. «La dobbiamo rubare.» Informo io facendo alzare di scatto lo sguardo di Mavis. «Ne saresti capace?» La domanda inaspettata della rossa fa procurare uno sguardo incredulo a Shantel. «Scherzi? È questo che ti importa?! Che ci riesca?! Non se ne parla, non si ruba!» Spazientita Cassidy rivolge la sua attenzione all'amica. «Credi che abbiamo altra scelta?! Fossi in te non vorrei avere un ragazzo che se ne va in giro a fare chissà cosa mentre la ragazza e il figlio dormono.» Shantel le lancia una mala occhiata. «Non avrai un figlio, ma non hai un ragazzo tanto diverso dal mio, Cassidy.» La coreana ringhia chiaramente colpita nel segno.

Ben presto le porte dell'ascensore si aprono al corridoio del piano in cui sono diretta, mi incammino dunque verso la porta dell'appartamento di mio fratello.

Ringhio sonoramente a queste bambinate. «Invece di bisticciare, voi due, pensate ad un modo per procurare le collare restanti. Servono queste per fare il resto.» Jolen sospira alzando stanca lo sguardo verso di me. «Ancora non ci hai detto quali sono le tue intenzioni. Cosa vuoi fare, Sierra?» Domanda lei preoccupata.
Deglutisco osservando quel ciondolo dorato posato sull'isola, il simbolo della persecuzione di tutte noi. «Andrò da Jess, cercherò un pretesto per trovare il ciondolo nel portagioie che Chase una volta mi fece vedere.» Avverto io, alzo la mano verso Shantel pronta ad aprire bocca senza nemmeno degnarla di uno sguardo. «Dobbiamo trovarne a sufficienza, anche anelli con la forma di una spada vanno bene. Deve esserci questo simbolo.» Indico la collana di mio fratello rubatali anni addietro dal carillon che usavamo da piccoli e in cui teneva quest'abominio.

Still Alive (S.3) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora