I'm So Sorry - Imagine Dragon
◀️️PLAYSIERRA
Adoravo i temporali, avevano sempre un non so che di intrigante, qualcosa di speciale e che, veloci come sono, non riuscivo mai a vederli e per questo mi catturavano nella loro magnificenza.
Come ora.
Mi ritrovo seduta insieme agli altri nel cassone del pick-up.
Cerco di catturarne uno con lo sguardo, ma ogni volta scompaiono prima che possa vederli.
Un tuono e un lampo di luce.«Sira...» Mi volto verso di lei. «Tutto bene?»
I suoi occhi grigio verdi mi sondano portandosi una ciocca di capelli scarlatti dietro l'orecchio.
Tutti mi rivolgono uno sguardo, curiosi di sapere come stia.
Rivolgo loro un sorriso di rassicurazione.
«Sì, sto bene.» Rispondo con voce leggermente flebile per la stanchezza.
Jerry mi guarda insicuro. «Sicura?»
Annuisco decisa prendendolo sotto braccio, li scompiglio i capelli.
«Sicurissima, palma.» Sorride al nomignolo.Nonostante le mie risposte decise, non mollano e continuano a farmi domande.
«Non è che stai...» Fischia facendomi cenno di una probabile pazzia ricevendo una gomitata da Cassidy.
Lo sguardo freddo che li rivolgo fa scattare tutti dritti. «Cos'hai detto?»
Le sue mani scattano in alto in segno di resa scuotendo velocemente la testa. «Niente! Niente, sono un felice uomo muto.»Abbasso lo sguardo verso Pascal che trotterella felicemente nel cassone fermandosi poi di fronte a me scodinzolando per poi tornare di nuovo a correre in cerchio contento di vedermi.
Ammetto di averlo trascurato molto ultimamente.
Ho trascurato tutti a dir la verità.
Con la morte di Connor ho dimenticato di tenere fede alla sua promessa: fare da leader al posto suo.
Tutto ciò che ho fatto e farli stare male anziché aiutarli a sentirsi meglio.
Mi vergogno profondamente del mio comportamento.
Le parole di Step all'ospedale mi hanno aiutato molto, più di quanto credessi. E sentendo la sua opinione in merito, ho capito che devo essere la ragazza che Connor mi ha reso, quella che lui ha conosciuto.
Testarda, forte, forse un pò ingenua al solito ma comunque caratterialmente complessa e complicata.
Devo essere ciò che sono, per lui, per tutti loro, ma soprattutto per me.Forse le cose mi renderò un pò l'acidina di un tempo per colpa della perdita.
Sono abituata ad elevare una maschera per nascondere il dolore e credo che questa maschera si stia già costruendo sul mio viso.
Con il tempo riuscirò ad abbatterla, mi serve solo qualche periodo per abituarmi a tutto ciò.
È un cambiamento molto grande e non riesco a fare finta di niente, non con loro che ormai mi conoscono.«Io ho voglia di gelato...» Il mio mormorio fa scoppiare a ridere i ragazzi non aspettandosi una richiesta del genere.
Incrocio offesa le braccia al petto. «Devo annegare il dolore nel cibo.» Borbotto.
Carlos mi indica con sguardo serio. «Tu hai ragione, io voglio un burrito.» Dice infine puntandosi il pollice al petto quasi fieramente, ma i ragazzi non possono fare a meno di emettere un verso disgustato. «Scordatelo! Ho dovuto spruzzare profumi, colonie e incenso per togliere la puzza della tua merda dal mio bagno! La tua è una malattia peggio del virus cinese!»
Carlos scuote la testa. «Il virus cinese ha una causa.»
Jolen aggrotta le sopracciglia. «Ovvero?» Chiede mia cugina accavallando le gambe.«La tizia cinese che ha strattonato papa Francesco ha fatto infuriare Dio. MAI TOCCARE IL PAPA, FIGLI DI SATANA!» Grida lui aprendo le braccia e alzandosi, Mavis lo afferra dalla maglietta per farlo sedere.
Alcuni guidatori fermi al semaforo si voltano verso di noi essendo visibili dal cassone del pick-up.
Noto un vecchietto in una Cadillac color rosa confetto che, fissandoci spaventato, tiene premuto un tasto per alzare il finestrino senza toglierci gli occhi di dosso come a tenerci sotto controllo prima che uno di noi venga posseduto.
Carlos alza la mano verso di lui. «Che Dio ti benedica.»
Spalancando gli occhi fissiamo tutti il vecchietto che sembra scoppiare a gridare mettendo in moto di fretta l'auto al verde.
«L'hai terrorizzato!» Grida Jolen scioccata.
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Still Alive (S.3) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]
Storie d'amore[IN CORSO] (S.3) ❝Continuo. «Ho sentito la voce di qualcuno sono scesa e poi l'ho visto.» Ancora una volta la mia vista si rabbuia per qualche secondo che traballo leggermente. «Chi hai visto?» Chiede a bassa voce Jerry accanto al mio orecchio. Mi v...