Take It Back - Ed Sheeran
◀️PLAYSIERRA
Il giorno dopo mi costringo ad alzarmi dal letto, lavarmi il viso e i denti per poi infilarmi la divisa.
Finisco di abbottonarmi la camicia, mi allaccio la cravatta ed infine mi metto il maglione con lo stemma dell'università.
Mi metto in seguito la salopette stringendo le bretelle sulle spalle in modo che non mi cadano.
Mi infilo le calze bianche fino al polpaccio per non prendere freddo infilandomi in seguito gli stivali lunghi.
Pascal mi trotterella attorno pur di farmi sorridere, mi sento in colpa a tenere uno sguardo completamente indifferente deludendolo, ma ora come ora non ho voglia di fare nulla tranne che stare a letto sotto le coperte calde. Invece mi tocca andare alla facoltà con circa cinque lezioni giornaliere, in più tornare a lavoro.
Mi sono assentata per fin troppo tempo, il nonno mi farà una bella ramanzina.
Prendo la spazzola dal cassetto del comodino iniziando a pettinarmi per farmi una coda alta.I capelli lunghi e ormai ondulati rendono la missione difficile con i nodi creati.
Ogni volta è la stessa storia, mi pare di lottare a sumo mentre dormo e quando mi sveglio mi ritrovo con un albero per intero sulla testa, altro che nido.
Mi chiedo come faccia Pascal a sopravvivere a queste mie lotte inconscie.Guardandolo, lo ritrovo a correre verso la tapparella abbassata dai quali ci sono solo i buchi che fanno penetrate la vaga luce di fuori. Ormai la tengo sempre così, abbassata con solo i buchi per far entrare aria, le porte aperte e le tende anch'esse scostate.
Pascal annusa per un pò quella zona prima di ritornare trotterellando da me.
Raccolgo i capelli in un'alta coda di cavallo ondeggiante quasi riccia ma non troppo lasciando libera la frangetta.
Mi arriva fino alle palpebre ormai.
Prendo il cappotto marrone mettendomelo e abbottonandolo.
Vado poi verso la sedia della scrivania a prendere lo zaino. Infilo l'album dentro prima di chiudere la cerniera e buttarlo in spalla.
Mi volto verso Pascal abbassandomi alla sua altezza, subito si aggrappa al mio ginocchio scodinzolando con la lingua di fuori. «Fra un pò arriverà Chase e ti porterà Juice. Mi prometti che farai il bravo?» Subito abbaia. «Se Chase ti dice qualcosa cerca di ubbidire, è lì per badare a te, quindi fai il bravo, d'accordo?» Abbaia ancora. «Stai attento con Juice e trattala bene.» Mi passa la lingua sulla guancia senza preavviso facendomi ridacchiare. «Pas! Mi stavi per leccare in bocca!» Inizia improvvisamente a scodinzolare nel sentirmi ridere, in effetti il suo intento era questo sin da stamattina.
Mi sfugge un sorriso mentre passo la mano sul suo folto pelo color neve. «Sei il cane migliore del mondo. Sei cresciuto così tanto...mi pare ieri quando ci siamo visti in quel parco.» Emette un lamento ricordando di quei piccoli teppisti che lo stavano maltrattando mentre era appena nato e lasciato in balia di sé stesso.
Da quel giorno in cui l'ho salvato vive con la decisa consapevolezza di dover ricambiare il favore al meglio che può.
Vuole ripagarmi per averlo preso sott'ala, ma non sa che averlo è per me un grande regalo.
Non per nulla lui è stato il mio regalo di compleanno, il miglior dono che si riceve nella vita è quello di un amico.«Che ne dici se ti metto quel foulard come collare?» Subito abbaia fortemente scodinzolando come un matto contento dell'idea.
Sorrido rialzandomi. «Dovrei averlo messo qui...da qualche parte, adesso te lo trovo...» Corro da una parte all'altra della stanza alla ricerca di quel foulard verde acqua dai motivi colorati sgargianti, dovrei trovarlo facilmente e invece quando si cerca qualcosa non la si trova mai.
Apro i cassetti dei comodini. Lo cerco nell'armadio. Sotto il letto. Niente di niente.«SIERRA, MAVIS, ANTHONY, SBRIGATEVI!» Rialzandomi, sbatto la testa contro il letto da sotto facendomi sfuggire un gemito. «Diamine, che male!» Mi massaggio la nuca uscendo da sotto. «A-Arrivo, un minuto!» Grido di rimando per farmi sentire.
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Still Alive (S.3) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]
Romantik[IN CORSO] (S.3) ❝Continuo. «Ho sentito la voce di qualcuno sono scesa e poi l'ho visto.» Ancora una volta la mia vista si rabbuia per qualche secondo che traballo leggermente. «Chi hai visto?» Chiede a bassa voce Jerry accanto al mio orecchio. Mi v...