|20|» È bello riaverti un minimo, Connor.

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All The Stars - Kendrick Lamar (ft. SZA)
◀️PLAY

SIERRA

Da piccola, la sera, mi mettevo sempre a fissare le stelle alla finestra.
Credevo che quei punti luminescenti appiccicati al cielo fossero persone speciali che erano state premiate andando su per proteggere da sopra altra gente rimasta qua giù.
Speravo con tutta me stessa di poterli raggiungere e di essere considerata...speciale. Forse volevo solo scappare dalla mia vita, infondo non la volevo.
Ora fissando queste stelle voglio solo essere salvata. Salvata dal mio cuore perché sembra essere diventano mio nemico.

Sono passati giorni da ciò che è successo nello sgabuzzino insieme a Connor e ancora non riesco a smettere di pensare alle sue labbra.
A malapena le ho toccate ma lui stava per premerle sulle mie senza esitazione a cervello spento.
Mi voleva baciare. E io non avrei esitato a tirarlo indietro credo.

Mi porto l'indice alla bocca mordicchiandolo leggermente.
Sospiro pesantemente facendo avanti ed indietro di fronte al divanetto sulla quale Pascal è ben che comodo.
Aspetto con impazienza che il display del mio cellulare si accenda per poter parlare con Dimaria e capire se sia riuscita nell'intento di convincere Hazza a fermare il commercio dei farmaci.
Purtroppo ancora niente.
Questo pomeriggio ho ricevuto un messaggio da parte sua in cui mi avvertiva che stasera mi avrebbe comunicato ciò che le avrebbe detto Hazza.
Ora sono nervosa all'idea di ciò che potrei sentire.
Ancora sono sorpresa del fatto che Hazza si sia trasferito qui a Seattle.
Evidentemente aver venduto Connor richiede che li stia vicino in caso di problemi, probabilmente sapere che anche noi siamo qui lo avrà di sicuro spaventato, potremmo guastarli gli affari.

È disgustoso.

Per loro l'unica cosa che conta sono i soldi e per averli sono in grado di scambiarli con la vita di una persona qualsiasi.
Non posso credere che esistano persone così in questo mondo.
Sapere anche che mio padre era così mi fa solo detestarlo ancora di più.
Conto nel distrarmi ricordandomi che lui ha avuto ciò che si merita e che ora è ben che felice dietro le sbarre, ma non mi soddisfa.

Sarei crudele nel sperare che provi lo stesso dolore che ha provato mio figlio?

Per non rovinare la sua immagine ha rovinato sua figlia.
Al posto suo non l'avrei mai fatto.
L'amore che puoi ricevere da un figlio è infinito, ma se lo cresci nell'odio questa sarà l'unica cosa che ti riserverà in futuro quando più ne avrai bisogno, ed è quello che lui ha avuto.
La cosa che più mi rattristisce...è che a lui non importa se noi lo odiamo o meno, a lui importa solo dei soldi.
Mi dispiace per lui ma non gli avrà.

Pascal reclama la mia attenzione iniziando a guaire verso il balcone dove le tende arancioni svolazzano per colpa del vento.
Noto però una figura appoggiata comodamente al davanzale.
Privo di una maglietta, i suoi muscoli fanno da padrona al suo corpo dai contorni evidenti che molte ragazze vorrebbero vedere.
È appoggiato con la sua solita noncuranza magnetica al davanzale, la sigaretta in mano e il fumo che scompare subito trascinato via dalle folate. Ma è il suo sguardo a farmi irrigidire.
Non è fisso su nel cielo come al solito, bensì sta guardando nella mia direzione pur non vedendo direttamente a causa delle tende.
Pascal inizia a scodinzolare contento nel vederlo abbaiando in seguito.
Mi lancia uno sguardo quasi implorante con gli occhioni scuri a supplicarmi e la coda che si abbassa tra le zampe. Abbassa anche le orecchie.
Mi ritrovo a fissarlo combattuta mordendomi l'indice.
Guaisce avvicinandosi con il muso.

Non posso far a meno di reclinare la testa all'indietro cacciando un sospiro esasperato. «Vai, ma non restare troppo fuori.»

Scende subito dal divano correndo come un razzo fuori da camera mia.
Passa in mezzo alle tende iniziando ad abbaiare contento a Connor.
«Ancora sveglio palla di pelo?»
Sussulto sorpresa.
L'ha chiamato allo stesso modo di tempo fa.
Non posso credere che sia solo una coincidenza che ci chiami quasi tutti con gli stessi soprannomi inventati tempo fa.
È decisamente esagerato come caso soprattutto quando mi chiama con tutti e tre i soprannomi di quando ci siamo conosciuti.
Non credo che chiamarmi tigre, tigrotta o bimba sia una cosa detta a caso, con tutti i nomignoli del mondo proprio quei tre ha preso?
Credo che Connor stia lentamente ricordando qualcosa e probabilmente, levandoli quelle medicine che si ostina a bere durante i suoi attacchi di panico, potrebbe tornarli la memoria più velocemente.

Still Alive (S.3) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora