|85| Ma guarda un pò chi si è svegliata solo ora!

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SIERRA

Mugolo leggermente, ancora assonnata. «Shh, shh...» Un tepore caldo che riconoscerei tra mille mi accarezza la guancia con una passione tanto rude quanto eccitante facendomi serrare le cosce anche da mezza addormentata. Una scia umida mi solletica vagamente il collo facendomi comparire un lieve sorriso sulle labbra mentre cerco di stiracchiarmi, non volendo però ancora svegliarmi data la sensazione di benessere che sto provando al caldo. Ad occhi ancora chiusi ostinata a non aprirli consapevole che altrimenti mi volerà via il sonno, deglutisco semplicemente rilassandomi tra le pieghe del cuscino.
Il mio sorriso lentamente si spegne.
Dei piccoli schiocchi lascivi accompagnati da un tocco soffice sulla mia gola mi fanno sfuggire un lieve verso, un sospiro maltrattenuto il quale provoca un ghigno sensuale da parte di quel demone che pare non volermi far finire il mio sonno ristoratore.
Stanca per non aver dormito attendendolo per tutta la notte, mi ritrovo a cercare di recuperare le ore perse, ma, a quanto vedo, lui non sembra della stessa idea.

Improvvisamente le molle del letto incominciano a rumoreggiare mentre il materasso si muove al peso di Connor che si sposta.

Mi afferra la caviglia a dita leggermente tremanti stringendola in un impeto di scarsa gestione adrenalinica e spostandomela. Si stacca un secondo dal mio collo ringhiando, infine sbuffa sonoramente dal naso facendomi arrivare il suo fiato caldo sul mento che tiro di poco su per affondare di più la testa nel morbido e beneamato cuscino.
Dita calde, bollenti mi percorrono dal ginocchio alle cosce arrivando all'orlo della felpa maschile che ho preso in prestito a sua insaputa e che afferra con passione irrefrenabile tirandomela su senza troppe cerimonie. Stanca, non riuscendo addirittura a schiudere le palpebre, mi godo semplicemente il tepore che mi dona e che, con l'aria del condizionatore acceso in casa dove quasi si gela al contrario di fuori, lo trovo meraviglioso.
Li sfugge un lieve ghigno beffardo afferrandomi, data la vicinanza, insieme all'orlo della felpa, anche il colletto, avendomela alzata fino a dove dovrebbe esserci il bordo del reggiseno. Ne afferra il tessuto in pizzo tirandolo su e facendo automaticamente stringere il seno sotto la presa del tessuto che scuote leggermente alquanto soddisfatto. La sua mano libera va ad accarezzarmi sotto il seno con il pollice godendosi la vista stretta nella felpa che tiene brutalmente stritolata in una ferrea presa. Si china infine verso il mio corpo alla sua mercé sorridendo divertito nel vedermi inerme, mi deposita un bacio sul solco, poi uno poco sotto, uno sullo stomaco e così via, scendendo sempre di più con baci umidi lungo il mio ventre.

Mi sfugge un leggero e timido mugolio.

Proprio al bordo della mia biancheria intima, Connor si ritira su afferrandomi più saldamente la felpa e tirandomela verso l'alto scoprendo il mio seno sulla quale non esita ad accanirsi.
La sua lingua passa sul mio capezzolo sfiorandolo vagamente prima di prendere a leccarmi l'aureola senza mai toccare il centro facendomi mugolare debolmente con la mano poco lontana dalle mie labbra chiuse. La bocca di Connor si posa infine sul mio seno succhiandolo fortemente mentre afferra il capezzolo dell'altro tra le dita pizzicandolo leggermente.
Mi sfugge un gemito a tale voglia. Ciò fa ghignare Connor.

Questo si solleva unicamente per premere il naso contro la mia guancia incominciata ad arrossire senza il mio controllo. «È tutto un sogno, bimba.» Mormora infine con tono divertito e scherzoso, eppure non posso non iniziare a dubitare sul serio: che stia sognando? Non ho la forza di constatare e non credo di volerlo nemmeno. Che sia sogno o realtà, mi basti che sia unicamente in sua compagnia. «È solo un sogno...» Ripete ancora prima di lasciarmi un lungo e lascivo bacio sulla mandibola.

Ringhia infine sonoramente. Scalpita nervoso prima di passarmi le braccia sotto le ginocchia chinandosi infine verso di me e costringendomi a piegare obbligatoriamente le gambe. La sua mano si posa sulla mia testa stringendomi i capelli mentre torna ad accanirsi sul mio seno facendomi sfuggire un gemito incontrollato.
Schiudo leggermente le palpebre con quanta forza possiedo, la mia vista offuscata si fa via via più nitida mostrandomi la sua capigliatura bionda scompigliata come la criniera del re della savana, le sue spalle larghe, le braccia ben allenate che mi tengono le gambe nella quale si è sfacciatamente intrufolato, infine la sua voglia immensa di colmarmi indipendentemente dalla mia stanchezza consapevole che, ormai, ha scatenato qualcosa dentro di me che si dimostra nel sentire il tessuto che copre la mia intimità vagamente inumidito contro il rigonfiamento ben dotato proveniente dai suoi pantaloni. Ancora un pò confusa e spaesata, non capendo se sia un sogno o la realtà, cerco di trattenere i gemiti mugolando leggermente nel sentirlo stuzzicarmi selvaggiamente, richiudo le palpebre pesanti appoggiandomi con la guancia rossa contro il cuscino.
Connor prende a succhiare vorace rendendomi difficile non mostrare il mio piacere attraverso la mia voce, eppure non ci vuole molto prima che concluda con questa tortura alzandosi ansimante. Ben presto scosta le braccia da sotto le mie gambe afferrandomi i lembi della felpa per togliermela. I suoi gesti sono bruschi, violenti, controllati da una passione selvaggia tipica di lui. Butta infine l'indumento a terra guardandomi da sopra, ancora mezza assonnata e stanca per la giornata di ieri passata tra l'università e la montagna di lavoro, più la nottata insonne trascorsa a sorvegliare la finestra in attesa del suo ritorno; mi sento mancare le forze per fare qualsiasi cosa dandoli il ben servito. Sono completamente alla sua mercé.

Still Alive (S.3) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora