|01|» Torna ad essere la ragazza che lui ha amato.

241 21 4
                                    

Falling-Trevor Daniel
◀️PLAY

SIERRA

Eravamo due anime incontrate per caso che si scoprirono essere dipendenti l'uno dall'altra.
Eravamo due pezzi separati ma complementari.
Eravamo ciò che ne la scienza e neppure la filosofia poteva spiegare.
Noi eravamo semplicemente noi. Un qualcosa che si creò inaspettatamente.
Da quella che all'inizio incominciò come una realtà inaspettata, diventò una serie di segreti che pian piano iniziarono a diventare confessioni del tutto inaspettate.
Eravamo una candela e una fiamma.
Lui era puro fuoco incandescente, dominava dall'alto con superiorità e arroganza, vantava delle sue virtù come ad esempio il suo aspetto fisico che era pari se non superiore a quello di un dio.
Io ero la cera, rigida e fredda all'inizio, ma che lentamente si scioglieva nel sperimentare nuove esperienze...con lui.

Lui mi guardava dall'alto e io lo ammiravo dal basso come una bambina che guarda meravigliata il cielo stellato.
Non potevo che restare affascinata e così, incurante del pericolo, decisi di raggiungerlo.
Era stato un'errore.
Più mi avvicinai a lui e più mi sciolsi.
Finché non mi baciò e lì mi sciolsi completamente, ma ignara di ciò, sciogliendomi tra le sue braccia possenti, lo stavo spegnendo e poco dopo, lui si spense completamente per colpa mia abbandonandomi.
Me ne pentii, perché io non l'ho raggiunto.
Restavano ancora dei pezzi di me, pezzi distrutti, disintegrati che mai sarebbero potuti tornare insieme. Non senza di lui.
Ne restava solo il fumo che si stava dissolvendo. 

Fu da quella notte senza quel fuoco ad illuminarla che anche io caddi nelle tenebre.

«SIERRA!» «APRI!» «NON FARE PAZZIE!» Quelle voci mi sembrano così lontane, forse perché sono troppo concentrata in quello che sto facendo.

Cerco di vedere oltre il velo di lucidità che mi appanna la vista la lametta che stringo fortemente tra le dita perforandomi i polpastrelli e il palmo inconsciamente.
Stringo di più l'elastico tirandolo con i denti per mostrare i nervi del mio braccio in modo che mi sia più facile tagliarli e finirla il prima possibile.

Ignoro la porta, ignoro le loro grida, ignoro tutto ciò che ho intorno avendo nella mente un solo scopo: raggiungerlo ovunque lui sia.

Trattengo i singhiozzi e avvicino il bordo della lametta sulla mia pelle.
Un brivido mi corre lungo la schiena.
La stanza mi gira, tutta buia con solo le luci soffuse ad illuminarla vagamente. Il cuore mi martella nel petto, il mio respiro si fa affannoso, la mia pelle sbianca e le mie pupille si restringono.
Sento il sudore iniziare a formarsi lungo l'attaccatura dei capelli colando lungo la mia tempia.
Il caldo sembra impossessarsi del mio corpo facendomi sudare.
Rivoli d'acqua colano lungo la mia schiena, lungo le clavicole, sul solco dei seni, sulle cosce, ovunque vi sia un percorso da percorrere, esattamente come il sangue che uscirà fuori dalla ferita che presto comparirà sul mio braccio.

Credo che sia veloce. Spero che sia indolore. Sogno che sia la fine.

Morirò tra le fiamme e sto pregando che siano le sue, così saprò che lo raggiungerò.
Brucerò, ma grazie a lui e non credo che ci sia fine più bella che di quella insieme al tuo amato.

Sento un gusto salato nel palato, qualcosa scivolare lungo le mie guance.
La mia vista si fa di poco più nitida da farmi avvistare il primo nervo che mi darà quella via per la pace.
Le mie lacrime macchiano i miei pantaloncini, ma ignoro il tutto.
Un suono assordante mi perfora i timpani facendomi sfuggire quel singhiozzo che cercavo di trattenere.
Le mie mani tremano. Il mio petto chiede pietà.
Avvicino la lama al braccio, lì, dove un filo quasi grigiastro si mostra facendomi da mappa per indicarmi dove devo interrompere il percorso.
La maglietta mi si appiccica addosso, così come la frangetta, poso la lama fredda sulla mia pelle bollente.

Still Alive (S.3) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora