|62|» Ti voglio, cazzo, torna da me...

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Love Me Harder - Ariana Grande (ft. The Weeknd)
◀️PLAY

CONNOR

Scendo le scale velocemente senza scarpe quasi scivolando.
Ai miei passi pesanti le ragazze sedute sul divano a chiacchierare con una coperta calda sulle loro gambe ed una tazza fumante tra le mani si voltano sorridendo. Mi fissano andare spedito verso il bagno del sottoscala che apro indisturbato chiudendola alle mie spalle.
Borbottano qualcosa ridacchiando subito dopo, ma le ignoro bellamente non considerandole la mia priorità ora, ho da badare ad una certa tigrotta.
La ritrovo infatti appoggiata con la schiena contro il bordo della piccola vasca a gambe incrociate e la schiuma a coprirle le forme prosperose dai miei occhi. Mi dà le spalle fissando il muro.
Poso il pigiama che le ho preso sul piano del lavandino avvicinandomi a lei.
Mi alzo le maniche della felpa indaco che ho ancora addosso.
Anche se il caldo mi uccide, mi costringo a tenermi la felpa addosso per non farla allarmare più di quanto non lo sia già.
Mi allungo dunque verso la piccola mensola prendendo il flacone dello shampoo.
Sierra piega le gambe al petto stringendone tra le braccia tremanti.
I capelli scivolano oltre le sue spalle.
Le poso la mano sulla testa vedendola un fascio di nervi, quasi sembra voler esplodere in un pianto senza fine ma pare trattenersi con tutta la forza del mondo. «Hey, svuota quella testaccia dura. Non è difficile smettere di pensare. Fai respiri profondi.» Fa come le dico ubbidendo. Un respiro tremante dopo l'altro. Pare fare una fatica abnorme.
«Hai ancora freddo?» Chiedo io allungandomi per prendere il doccino. Annuisce leggermente. «Ok, chiudi gli occhi.» Giro la manopola sull'acqua calda ma non troppo.

Inizio a lavarle i capelli cercando di farla riprendere con l'acqua sperando che funzioni, ma ancora pare essere spaventata e non completamente in sé.
Mi verrebbe voglia di prenderla per i capelli e riempirla di sberle finché non si sveglia ma so che ora come ora non farei altro che peggiorare la situazione.
Anche un cretino come me può arrivare alla conclusione che questo è un momento delicato da non distruggere con una parola sfuggita di troppo od un tocco non voluto.
Vorrei seriamente averla, qui, ora, in questa vasca a tenerla tra le mie braccia forti, stritolarla a me facendomi sentire un bestione coccolato.
Per quanto odi perdere, con lei lo adoro. Adoro perdere solo per vedere di cosa sia capace di farmi una semplicissima bambina dalla faccetta tenera che esprime innocenza.
Vorrei farmi avvolgere dal suo profumo di lavanda, farmelo imprimere sulla mia stessa pelle. Sa di casa, di dolcezza, di tenerezza e mescolato con il mio odore di dopobarba pare creare un aroma del tutto unico al mondo che ispira puro sesso, erotismo, passione e anche quel sentimento da me tanto diffidente.

Lei, semplicemente lei. La mia persecuzione, la minaccia più bella mai avvertita nella mia vita.
Una semplice bambina che saltellando tranquillamente è finita in questo bosco di smeraldo in compagnia di una bestia e, invece di spaventarsi e correre via gridando aiuto, li è rimasta accanto, l'ha seguito imparando da lui, facendosi crescere senza che questo se ne accorgesse fino ad arrivare addirittura a provare le sue stesse emozioni, le sue stesse sensazioni avvertendo qualsiasi anomalia la bestia provi così come lui di lei.
Due corpi, un'anima.
Non riesco a non trovarlo eccitante, travolgente ed…erotico. È un fiume di passione e io, ora vedendola qua sotto seduta ignara dei miei pensieri più osceni, non posso non trovarla estremamente innocente incosciente di cosa la mia malsana mente stia elaborando letteralmente alle sue spalle.
Il profumo del suo bagno schiuma mischiato al suo naturale aroma di lavanda avvolge l'intera stanza penetrandomi nelle narici come in una sorta di incantesimo ammaliante.
Dovrei resistere? Non ci penso nemmeno, questo profumo è la mia voglia, lei è la mia droga, la voglio consumare, consumare fino a che non mi stanco, fino a che non svengo.

Nella mia mente passano in rassegna quei malandrini ricordi dei nostri momenti nella villa di diamanti e non posso non trattenere a stento un ringhio che non preannuncia nulla di buono.
Mi passo la lingua sul labbro inferiore prima di catturarlo tra i denti schiacquandole i capelli dallo shampoo.
Osservo le sue piccole spalle, la curva della sua schiena, il tatuaggio che seppur nascosto dai capelli appiccicati sul suo collo ricordo a memoria.
Non posso far a meno di stringere talmente tanto il labbro fino a sentire il gusto ferroso del sangue sulla punta della lingua avvertendo un'erezione in fase di crescita nel momento meno opportuno.
È qui. Davanti a me. Completamente nuda ed esposta, fragile come non mai ed estremamente delicata.
Un sorrisino increspa le mie labbra mentre lentamente mi abbasso accovacciandomi dietro di lei.
La semplice parete della vasca a dividere il mio petto dalla sua schiena.
Le mie labbra trovano posto dietro la sua spalla sinistra facendola irrigidire dalla testa ai piedi. «Stai buona.» Le mormoro io rocamente facendole contrarre le scapole a questo mio tono basso e profondo. «N-No…» Mugola lei arrossendo.
Questa vocina, quanto candida è…
Il richiamo di tutto l'amore del mondo racchiuso in queste uniche corde vocali che paiono essere fatte di diamanti.
La voglio risentire ancora. Voglio sentire sempre la sua voce. Svegliarmi la mattina con il suo "buongiorno", vederla trotterellare da una parte all'altra della villa per cercarmi, starmi appiccicata per paura di perdermi di vista come una bambina che ha paura di stare da sola al buio.
Rivoglio la mia bimba.
Col cazzo che la lascio andare, le è solo MIA!! Chi la guarda si deve scavare la fossa da solo perché non risparmierò più nessuno, nemmeno con le sue suppliche.

Still Alive (S.3) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora