|24|» Qua comando io. Sei nel mio territorio.

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Chills-Mickey Valen
◀️PLAY

Attenzione:
Scene erotiche e linguaggio sconcio, per chi quindi fosse sensibile salti il capitolo, per i pervertiti che di sicuro non aspettavano altro #camomillatevi.

SIERRA

Un tempo credevo che quegli occhi verdi non gli avrei più rivisti.
Forse sì, ma mai come i suoi. Profondi, intensi, colmi di migliaia di emozioni che nessuno può comprendere. Verdi come un bosco ma anche come lo smeraldo. Chiari come il sole ma oscuri come la luna.
Possiede caratteristiche ma anche il contrario di esse e non sai mai come interpretarle. Per questo quando ci siamo conosciuti mi tenevo distante e sulla difensiva.
Mi era difficile capirlo. Ma ora è diverso.
Nonostante abbia perso la memoria, ritrovo sempre il modo di capirlo, ormai mi viene spontaneo farlo.
Mi viene spontaneo trovarlo ogni volta che lui si perde in sé stesso. Ma ci siamo ritrovati.

«Sierra.»

Ci siamo davvero ritrovati.

«Sierra!» Mi risveglio di soprassalto voltandomi verso di lui. I suoi occhi scuri mi fissano inarcando un sopracciglio. «Scusa, non stavo ascoltando, che dicevi?» Chiedo a Carlos imbarazzata.
Da sopra la sua spalla però, continuo a vedere quegli occhi verdi fissarmi con un lieve sorriso sulle labbra a cercare di nascondere mentre parla col suo coinquilino.
Deglutisco cercando di ritirare il rossore dalle mie gote mentre parlo con Carlitos che sembra essere nervoso. «Dov'è Jolen!?» Chiede agitato.
La mia attenzione si rivolge completamente a lui nel vederlo quasi spaventato. «Sará a lezione, ma perché? A che ti serve?» Chiedo confusa finendo di attaccare l'ultimo post-it per tenere il segno dell'ultima pagina fatta a lezione.
«N-Niente. A niente.» Dice frettolosamente infine posando il gomito sullo schienale della sedia.

Alzo lentamente le sopracciglia.

Carlos nervoso alla ricerca, oserei dire disperata, di mia cugina non me la racconta giusta, soprattutto quando continua a guardarsi attorno alla ricerca di una voluminosa capigliatura riccia.
So che ormai è sempre attaccato a Jolen, ma credo che perderla di vista all'università sia abbastanza normale, hanno lezioni differenti, non credo che debba preoccuparsi se mia cugina sparisce nella facoltà.
Mi preoccuperei se proprio proprio sparisse dopo le lezioni.

Scrollo le spalle chiudendo il libro perfettamente sottolineato con appunti ordinatamente scritti.
Guardo l'ora sul mio cellulare constatando che mancano ancora una decina di minuti prima delle prossima lezione che condivido sia con Connor che con Christian.
Spero solo che non capiti lo stesso disastro dell'altra volta, ma, a giudicare da come stanno parlando e da come Chris sia vegeto e non morto nella casa che condivide con quel demone, sembra tutto risolto.

Quello che non è risolto ora, è la strana preoccupazione di Carlos.

Poggio i gomiti sul tavolo sorreggendomi il mento con i pugni. Fisso il mio amico messicano incuriosita.
Sentendosi il mio sguardo addosso, alza gli occhi scuri verso di me smettendo di giocherellare con il portatovaglioli del tavolo del piccolo locale nella zona universitaria. Abbassa lo sguardo sulla sua divisa per poi tornare a guardarmi confusa. «Ho qualcosa che non va?» Chiede preoccupato, punto un dito sul suo viso. «Sì, tu non vai oggi.» Aggrotta le sopracciglia ancora più stranito. «Che ti prende.» Chiedo più specificatamente.
«Io? Niente.»

Giocherellando troppo con il portatovaglioli, questo spicca il volo da una mano all'altra di Carlos che tenta di riprenderlo fallendo miseramente.
Ritira subito le mani posandole sul tavolo.
Sospiro massaggiandomi il ponte del naso.
Carlos così in ansia non l'avevo mai visto.

Still Alive (S.3) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora