Walls Could Talk - Halsey
◀️PLAYSIERRA
Sapevo che Hazza fosse un uomo viscido e meschino, un verme che, non essendo capace di fare le cose da solo, mandava i suoi scagnozzi a suo nome per fare il lavoro sporco al posto suo, ma non credevo che non avrebbe rinunciato ad avermi in chissà quali affari.
Da uno come lui ci si aspetterebbe una resa ad un minimo errore o difficoltà, invece mi ritrovo ancora in questo furgone in compagnia di uomini silenziosi e taciturni, probabilmente a fissarmi.
Ripenso a Connor, ai suoi occhi verdi miscuglio tra lo smeraldo e il boschivo che mi guardavano sempre con diverse sfumature segno delle sue differenti sfaccettature.
Ricordo quanto adorasse quando lo guardavo dritto nelle iridi parlandoci silenziosamente solo con gli occhi, adorava che lo capissi solo con uno sguardo, lo divertiva il fatto che a volte mi incantassi a fissarlo come una bambina che fissa il cielo stellato volendo raggiungerlo volando.E quel sorriso.
Quel dannato sorriso.
Era più bello di un eclissi.Prego in Dio che stia bene, che sia sano e salvo, che quei dannati bastardi non li abbiamo fatto nulla di male.
Spero con tutto il mio cuore che si sia salvato da quei sadomasochisti.
Non m'importa di me, possono anche uccidermi, non m'interessa, l'unica cosa che chiedo è che Connor stia bene ovunque lui sia.
Avrò i minuti contati. Ma spero che per Connor il tempo non sia ancora scaduto perché potrei crollare insieme a lui definitivamente.Improvvisamente il furgone si ferma facendomi alzare di scatto la testa.
Cerco di percepire i suoni dato che la benda sugli occhi mi impedisce la vista.
Le corde mi pizzicano i polsi intorpiditi per colpa della stretta.
Le porte sembrano aprirsi mentre gli uomini si alzano.
Il vento freddo d'inverno entra dentro il furgone facendomi rabbrividire.
«Avanti piccola selvaggia, siamo arrivati.» Mi tengo pronta e rigida.
Sembra starmi in piedi di fronte fissandomi, gli altri paiono scendere. Ed ecco che mi sfiora la spalla.
Con un ringhio di battaglia li mollo un forte calcio sulla caviglia facendolo gemere di dolore crollando a terra.
Non aspetto altro cercando di alzarmi senza mani, corro come un razzo fuori dalle porte del furgone vedendo vagamente le ombre da sotto la benda nera.
«Merda prendila sbrigati!» Mi lancio verso l'uscita, ma delle braccia mi fermano. «LASCIATEMI, BRUTTI GORILLA IN EVOLUZIONE!!» Mi tira su tenendomi per la vita, i miei piedi si sollevano da terra.Scalcio come una forsennata sentendoli gridare per farsi aiutare, cercando di prendermi dalle caviglie, ma quando identifico una sagoma di fronte, mi fermo un secondo.
«Finito?» Chiede uno di loro.
Carico come un toro inferocito e, mirando allo stomaco, li mollo un calcio colossale facendolo cadere a terra dolorante. «Dio Santissimo!» Grida qualcuno.Inizio seriamente a perdere la pazienza.
«Juro que si no me dejas, los mataré a todos, ¿ENTIENDES? Giuro che se non mi lasciate vi faccio fuori tutti quanti, AVETE CAPITO!?» Grido io.
«Ma noi che centriamo? È il capo che la vuole mica noi.» Continuo a minacciarli furibonda urlando a squarciagola e dimenandomi sperando che il colosso alle mie spalle affievoli la presa permettendomi di scappare.
«Un pò anche noi...» Borbotta un altro.
«Morto di fica, stai zitto.» Ringhia.
«Io mi aspettavo una ragazzina timida, insomma la prendi, si spaventa e le tappi la bocca, fa tutto quello che vuoi. Non-» Lancio un grido spingendomi all'indietro pur di farlo indietreggiare e così fa gemendo un "ferma" che non ascolto. «-The Karate Kid! Quelle ricche sono semplici, questa è una ragazza di strada! Siamo sicuri che sia la McGarden?»Mi fermo un secondo per riprendere fiato, ma la mia bocca non pare chiudersi e grido furibonda tutti gli insulti in spagnolo che da piccola avevo sentito pronunciare a mia nonna durante il suo soggiorno a Madrid. «USTEDES SON NIÑOS! BASTARDOS, INMUNDO, PIOJOSO, GUSANOS VISCOSOS! ¡NO TE UTILIZARÍA PARA EL FERTILIZANTE! SIETE DEI FIGLI DI PUTTANA! BASTARDI, LURIDI, SCHIFOSI, VISCIDI VERMI! NON VI USEREI NEMMENO PER IL CONCIME!»
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Still Alive (S.3) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]
Roman d'amour[IN CORSO] (S.3) ❝Continuo. «Ho sentito la voce di qualcuno sono scesa e poi l'ho visto.» Ancora una volta la mia vista si rabbuia per qualche secondo che traballo leggermente. «Chi hai visto?» Chiede a bassa voce Jerry accanto al mio orecchio. Mi v...