|03|» Non torna mai chi vive ancora dentro di te.

241 24 3
                                    

See You Again-Charlie Putt
◀️PLAY

SIERRA

Quando appoggio la testa sul cuscino coprendomi con il piumone, il sorriso felice che avevo stampato in viso per tranquillizzare Mavis si spegne lentamente sul mio viso.
Mi mordo il labbro inferiore, ma ormai è troppo tardi, lo capisco quando il gusto salato delle mie lacrime mi raggiunge il palato.
Era tutta una finta da quando sono uscita da quel bagno alla caffetteria fino a quando siamo arrivate alla nostra stanza al campus, il mio sorriso era solo una sceneggiata montata affinché gli altri non si preoccupassero.
Non volevo rovinare i loro sorrisi con le mie lacrime e, così, mi sono limitata ad usare il buon vecchio trucco della maschera mattutina e dello sfogo notturno.

Lo sfogo è finalmente giunto.

Mi volto verso la parete stringendo le ginocchia al petto mentre mi copro la bocca con la mano in modo da soffocare i singhiozzi e non svegliare la mia migliore amica.
Le lacrime prendono il sopravvento prepotenti e incessanti scendendo lungo le mie guance e venendo così assorbite dal cuscino.

Per quanto io riesca, non sopporto l'idea di vivere senza di lui. Non riesco proprio.

Ero abituata a svegliarmi con lui accanto che mi succhiava dietro al collo nel sonno.
Ai suoi nomignoli detti per divertimento solo per vedermi arrossire.
Ai suoi scatti di gelosia verso gli altri ragazzi che semplicemente respiravano la mia stessa aria.
Quando andavamo a fare colazione insieme e quando mi toccava di nascosto agli occhi degli altri.
Mi manca ogni cosa di lui.
Il suo profumo di dopobarba.
I suoi ricci biondi e sempre disordinati.
I suoi occhi magnetici di un verdeggiante che t'incanta come lo smeraldo che portava in una collana dorata al collo.
La sua corporatura di gran lunga più grande della mia piena di muscoli che mi facevano sentire protetta.
E quel tatuaggio che si era fatto per me…

«Ti da fastidio? Eh? Ti da fastidio? Tanto non la smetto anche se ti rompo. T'incazzi? Avanti, arrabbiati.»
È ufficiale, Connor Brooks raggiungerà l'aldilà ancora prima del limite della speranza di vita condotta in America.
«Ti si formano queste tenere rughette d'espressione se metti il broncio. Guarda che labbruccio!» Scoppia a ridere al mio tentativo di strozzarlo che, però, fallisce miseramente quando sento Denver mugolare.

Non lo sentirò più ridere…

Lancio una carta. «Uno!» Esclamo subito restando con una carta.
Abbassa lo sguardo sulle sue carte lanciandone poi una.
L'inferno.
Luke scoppia immediatamente a ridere alla mia faccia scioccata.
Alzo gli occhi verso di lui. «Sei un'infame.»
Ridacchia.

Non vedrò più i suoi bellissimi occhi verdi che avevano così tante sfumature ancora da scoprire…

«Come ci si sente nell'avere Connor Brooks tutto per se?»
Roteo gli occhi non riuscendo a reprimere un sorriso divertito. «Stupido. Riesci stare serio?»
Senza preavviso mi lascia un bacio casto sulle labbra facendomi spalancare gli occhi e arrossire ancora di più.
«Ti scoperei su ogni superficie piana esistente.»

Non sentirò più le sue parole dette solo per farmi arrossire e prendermi in giro poco dopo…

«Lo sai che Edda prepara anche un timballo buonissimo?» Chiede Connor fissando fintamente attirato il mio cane accucciato su un angolino del divanetto. «Me l'ha detto Ethan, viene spesso a mangiarlo qui.»
Mi illumino, un sorriso grande quanto una casa si ingrandisce sul mio volto. «Sul serio!?»

Still Alive (S.3) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora