|05|» Sto parlando con te, sveglia!

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Joke's On You - Charlotte Lawrence
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SIERRA

Un viaggio è una cosa divertente, che ti resta impressa nella mente, che quando te ne ricordi ti viene da sorridere perché sai già che è stata per te un'esperienza di grande importanza che ti ha permesso di legare ancora di più con i tuoi amici e a crearti delle grandi memorie magari un pò inaspettate dato l'accaduto.
Sapete quale saranno le mie memorie? Queste.

«La capitale della…Russia.» Aston pronuncia il nome Russia spalancando gli occhi in modo inquietante.
«Mosca.» Mormora annoiata Shantel.
Ash alza lo sguardo pesantemente. «Dove?»
Shantel non può far a meno di gemere come una foca stanca.
«La capitale della…Grecia.» Continua lui. «Spart-Ehm, Atene.» Si corregge subito.
«Questa. È. SPART-»
Mavis lo zittisce mollandoli un piccolo calcio sul braccio per attirare la sua attenzione, scuote la testa con sguardo inquietante facendolo zittire.

«SIAMO QUASI ARRIVATI ALLA VILLA, PRIMA DI IMBOCCARE L'USCITA CHE È ANCORA LONTANA CI FERMIAMO PER ANDARE IN BAGNO!» Ci avverte Joshua alla guida del veicolo.

Alzo le braccia per scrocchiarmi le scapole.
Allungo anche le gambe per fare altrettanto sentendomi tutti i muscoli intorpiditi per la stanchezza.
Le ragazze si affrettano a mettersi qualche felpa prima di scendere dato che inizio settembre pare cominciare già con notti belle fredde, mattinate da ustioni sotto il sole e piogge abbondanti.
Il caldo è ancora ben che abbondante, infatti ancora non ho visto nessuno indossare maglie a maniche lunghe, ma di notte c'è tutt'altro che caldo, infatti bisogna vestirsi bene prima di uscire altrimenti chi arriva a casa ci resterà per tutta la vita.

Mezzi addormentati e storditi per un giorno intero di viaggio in auto, per sfortuna di Ash che cercava di parlare pur di ignorare la sua fastidiosa chinetosi, ci alziamo quando sentiamo il furgone rallentare dalla straordinaria velocità con la quale andava precedentemente.
Dalle tende bianche quasi trasparenti, vediamo anche il nostro pick-up e l'auto di Cassidy con un foro sul cofano, l'ultimo ricordo di quando abbiamo inscenato una gara di corsa per strada e il temporale ci ha portato una tromba d'aria con grandine grande quanto la testa di Jolen.

Una dietro l'altra entriamo dentro un autogrill abbastanza pieno di auto colme di valige e tutt'altra roba da viaggio.
Dalle vetrate del piccolo supermarket vedo pochissime persone, quasi nessuno tranne per il commesso, all'interno del grande edificio.
La poca gente presente è dentro le auto o sdraiata su dei tappeti accanto ai propri veicoli.
Le risate di alcuni bambini e giovani ragazzini che si rincorrono nei parcheggi e dietro gli alberi dei piccoli parchetti attorno prevalgono in un divertente ed infantile casino.

Joshua parcheggia accanto al distributore, le luci accecanti mi fanno chiudere gli occhi un secondo mentre sento il rumore del motore cessare seguito da una portiera che sbatte.
Mi affretto ad infilarmi una felpa di fretta sopra la maglietta che ho addosso alzandomi il cappuccio per nascondere i capelli spettinati.
Apro le porte del furgone sotto i litigi delle ragazze su una giacca jeans.
Scendo stropicciandomi con i pugni gli occhi sentendo la frangetta solleticarmi le ciglia lunghe e scure.
Sbadiglio infine rumorosamente non preoccupandomi di mettere la mano davanti alla bocca.

Sento Aston scendere di corsa inciampando nell'intento di correre velocemente, le ragazze si fermano un secondo dallo strattonare la giacca per guardare Ash a terra.
Questo si alza indifferente lanciandomi un'occhiata incurante mentre zoppica.
Sospiro nel sentire di nuovo gridare per la proprietà di quel povero indumento.

«Ma solo io mi sento fatto…?» Chiede Carlos dondolando, scuoto la testa in risposta.
Speedy scoppia improvvisamente a ridere. «Non devo mettere lo zucchero a velo nel caffè la prossima volta.» Mormora poggiandosi con il braccio sulla mia spalla.
Quando Shantel ed Anthony ci sorpassano ridacchiando come due normali fidanzati in direzione del supermarket, realizzo ciò che ha detto Carlos voltandomi verso di lui stanca.
«Quale zucchero a velo?»
Si tasta le tasche della camicia alla ricerca forse della bustina illuminandosi di colpo.

Still Alive (S.3) [NON PERMANENTE SU WATTPAD]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora