꧁1꧂ 𝑰𝑵𝑰𝒁𝑰𝑶

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Aggiornamento 15/09/2021

Miei amati, dolci, meravigliosi lettori,
vi annuncio con la gioia nel cuore e le lacrime negli occhi che "Perchè ci siamo incontrati" è ufficialmente uscito in tutte le librerie d'Italia e su internet, in qualsiasi libreria/sito.
Ora potrete ordinare questa storia e ricevere una copia fisica che potete portare dove e quando volete, senza vincoli di tempo nè di modo. Il libro, con le sue avventure e le sue storie diventerà vostro, e la vostra casa lo accoglierà nella sua libreria.
Spero che la storia vi prenda e vi sorprenda, e sopratutto, spero con tutto il cuore che vi piaccia.
Vi voglio bene!❤️🫂

SPERO CON TUTTO IL CUORE CHE VI PIACCIA❤️😭😭

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SPERO CON TUTTO IL CUORE CHE VI PIACCIA❤️😭😭


Le gambe che si muovono seguendo il ritmo di "Mic Drop", le gocce di sudore che attraversano rapide la mia fronte "y/n! mettici più impegno!" sento bacchettare dal fondo della sala da ballo. I muscoli decidono di cogliere il rimprovero, così i movimenti si fanno più scrupolosi e l'adrenalina sale. Ad accompagnarla però un forte senso di stanchezza: sono ormai settimane che mi alleno per la gara di dance cover che si terrà a Seoul tra soli tre giorni. E' un evento di estrema importanza, che aspetto con ansia da tanto tempo: se riuscirò a fare colpo con la mia danza avrò sicuramente l'opportunità di essere scelta da qualche agenzia e avvicinarmi sempre di più a coronare il mio sogno.

"non vincerai mai se continui di questo passo! le tue gambe sono troppo pesanti!" continua a ripetermi il signor Park, il mio insegnante di danza da quando avevo undici anni. Dovrei essermi già abituata alle sue provocazioni, ogni volta che mi prepara per qualche occasione non ci pensa due volte a insultarmi o ribadire quanto sia scarsa, nonostante fuori dalla sala si sia vantato più volte con gli altri di quanto io fossi diventata brava per merito suo. Mi usava come una sorta di sua pedina vincente e a me stava bene. Mentre lascio che le mie braccia scorrano lungo i miei fianchi e che le gambe scivolino sul pavimento, mi guardo allo specchio: osservo una "me" completamente diversa da quella di sempre, gli occhi di sfida, quasi minacciosi, fissano il riflesso come se volessero attaccarlo, il tutto con il ballo come mia arma.
Quando ballo il mio corpo va in fiamme, tutto brucia dentro e sprigiona un'energia pazzesca, facendomi quasi sentire invincibile. Non credo ci sia niente che riesca a spaventarmi una volta che il ritmo mi è entrato in testa, ne sono sicura al cento per cento. L'unica cosa che lascio circolare liberamente nelle mie vene è il macabro desiderio di perfezione nell'espressione di me stessa, quando le note musicali si offrono di guidare il mio corpo. E non le blocco. Lascio che mi formino, che mi modellino nei movimenti, perchè questo mi ha resa quella che sono e mi ha portata dove sono ora.

Nella mia agenzia sono considerata come la "straniera", non essendo coreana, ma tutti hanno rispetto di me grazie ai premi che ho vinto e che hanno modo di sfoggiare nella hall dell'edificio, sbattendoli in faccia alla concorrenza. Nessuno quindi ha il coraggio di fermarmi, in qualsiasi modo, specialmente sapendo che tutto ruota attorno al mio sogno più grande: quello di far parte della main dance crew dei BTS, il gruppo più popolare, sia in Corea che internazionalmente. Può sembrare un'ambizione inverosimile, ma rappresenterebbe la certezza che mi permetterebbe di guadagnare abbastanza soldi da completare le cure di mio padre. Lui è affetto da una patologia che ha indebolito progressivamente il suo sistema scheletrico dal collo in giù ed è costretto e a letto da parecchi anni. La cosa ha implicato sostanziali somme di denaro che mia madre è stata ed è tutt'ora costretta a sborsare e vorrei aiutarla in qualsiasi modo. Specialmente dopo che in un concorso precedente, un anziano signore a fine gara, venne da me dopo averla assistita, strinse il mio braccio e pronunció parole ancora scolpite chiaramente nella mia testa: "Tu arriverai in alto con la tua danza".
Così decisi di iniziare a sfruttare questa mia passione per qualcosa di davvero importante: la vita di mio padre.
Non appena la canzone finisce le mie gambe tremanti cedono e mi ritrovo caduta sul pavimento, sfinita.
"avanti, un'altra volta" Ordina il signor Park, "mi dia un momento di riposo" chiedo.
Sono tre ore che mi sto esercitando sullo stesso pezzo, e l'allenamento finiva mezz'ora fa.
"La vittoria si costruisce di pause? Vuoi essere una perdente? Come farai a stare al passo dei bts? un'altra volta!" urla.
Decido di fare come dice, sperando che sia l'ultima per oggi.
Ad ogni movimento percepisco un dolore sempre più forte, ma continuo imperterrita.
Non appena termino per l'ennesima volta di ballare su questo pezzo, una fitta atroce si fa spazio sulla mia coscia sovraccaricata e non potendo nascondere il dolore, il signor Park si ritrova costretto a dover fermare gli allenamenti.
Sento il suo sguardo deluso addosso e percepisco i suoi passi venire verso di me. Mi proteggo con le braccia istintivamente, il signor Park era solito ad usare le mani per punire chi non faceva come voleva e mi è capitato più e più volte di non esaudire le sue richieste.
La sua mano peró si posa delicatamente sulla mia testa "sei stata brava, y/n" borbotta con fare timido...Rimango in silenzio a cercare di decifrare questa sua dimostrazione di..affetto?

E' la prima volta che lo colgo così spaesato nell'espressione dei suoi sentimenti e nel guardare i suoi occhi mi è capitato di notare gli stessi che rivolse tanto tempo fa a sua figlia la volta che lo abbandonò nel bel mezzo di una competizione, flash che mi scorre rapido in mente. Ricordo che è stato uno scandalo talmente sentito da averlo separato dalle telecamere per ben otto anni, anche se non mi ha mai raccontato i dettagli, o almeno, non c'è stata mai l'occasione. Comunque era il mio primo all'agenzia.
Sono confusa, continuo a non capire il motivo di uno sguardo così percettibilmente malinconico, così mi limito a chiedere "signor Park, sta bene?". Dopo secondi che paiono interminabili annuisce "sto bene, y/n" risponde, non convincendomi pienamente. Con la testa mi indica la porta dietro di me e si alza in piedi. Lo seguo con lo sguardo, ma poi mi decido e mi giro: e dalla finestrella di vetro noto dei visi a me familiari. Sgrano gli occhi scioccata..

aspetta..

ma quelli sono..!

𝐏𝐄𝐑𝐂𝐇𝐄' 𝐂𝐈 𝐒𝐈𝐀𝐌𝐎 𝐈𝐍𝐂𝐎𝐍𝐓𝐑𝐀𝐓𝐈✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora