JUGHEAD

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È un normale pomeriggio a Riverdale, il cielo è limpido e la neve fresca nasconde le strade.
Da Pop's ci sono i soliti clienti, una coppia di studenti, un signore anziano, una donna, due ragazzine e Jughead.
Come sempre il ragazzo è concentrato sul suo computer, intento scrivere ininterrottamente sorseggiando caffè.
Poco lontano siedi tu, intenta a disegnare, è la prima volta che vieni da Pop's ma visto che il vecchio bar sotto casa ha chiuso hai dovuto cambiare ambientazione per i tuoi lunghi pomeriggi passati tra matite e fogli.

Disegni tranquilla, ispirata dalla musica che risuona nelle tue cuffie.
Dopo qualche momento ti senti osservata, alzi lo sguardo dal tuo album e incroci quello del ragazzo seduto qualche tavolo più in là.
Gli porgi un mezzo sorriso, consapevole che le tue guance siano diventate rosse, poi abbassi di nuovo lo sguardo senza notare che lui a sua volta ha ricambiato il tuo sorriso.
Bevi un sorso di milkshake e torni a disegnare.

Dopo quasi un'ora in cui i vostri sguardi si sono cercarti decidi di fare il primo passo.
Ti alzi e dopo aver recuperato le tue cose ti avvicini al ragazzo, sedendoti davanti a lui.
Solo quando sei seduta lui ti nota, alzando lo sguardo su di te.
<io sono y/n, piacere> dici allungando la mano verso di lui
<il piacere è mio> risponde lui baciandoti la mano, non staccando gli occhi dai tuoi
<non credi che manchi qualcosa?>
<cosa?>
<il tuo nome, non mi hai detto il tuo nome> dici ridendo leggermente
<Jughead> risponde lui, ridendo a sua volta
<allora Jughead, cosa scrivi?> chiedi con un sorriso sicuro
<la storia di Riverdale> dice lui chiudendo il suo computer, lo guardi incuriosita, come può una cittadina come Riverdale avere una storia da raccontare.
<e avrò mai l'onore di leggerla?> chiedi
<forse, ma a patto che tu mi faccia vedere i tuoi disegni>
<affare fatto>

Così tu e Jughead, in tacito accordo vi siete trovati tutti i pomeriggi da Pop's, seduti sempre allo stesso tavolo, uno di fronte all'altro, ordinando sempre le stesse cose al punto che non vi veniva neanche più chiesto l'ordine dalle cameriere.

Uscite fianco a fianco dal locale.
<allora a domani Jug> dici sorridendo al ragazzo
<in realtà mi chiedevo se ti andasse di camminare un po' insieme> dice lui grattandosi la testa
<perchè no> rispondi
Camminate tranquilli, uno di fianco all'altra.
<sai non credo di avertelo mai chiesto>
<cosa?> chiedi al ragazzo
<come mai prima di qualche settimana fa non ti ho mai vista da Pop's?>
<perchè prima andavo in un altro posto, che poi ha chiuso, quindi ho deciso di provare un nuovo locale, anche se un po' distante da dove abito>
<non voglio sembrare uno stronzo ma sono contento che quel locale abbia chiuso> dice lui facendoti ridere.
Lui ti guarda per un momento, catturando il perfetto istante in cui i tuoi occhi si illuminano e le tue labbra si curvano in un sorriso.
È inutile, sia tu che lui vi siete presi una bella cotta l'uno per l'altra.

Il giorno dopo, come sempre vai da Pop's.
Ma Jughead non è seduto al vostro solito posto, è qualche tavolo più in là, con due ragazze e un altro ragazzo.
Appena entri nel locale, il suo sguardo si sposta su di te, seguendoti fino al vostro tavolo.
<ehi y/n> dice lui, richiamando la tua attenzione
<ehi Jug> rispondi sorridendogli ma rimani seduta.
A quel punto lui si alza.
<tutto bene?>
<certo, tu?>
<sì insomma, ci sono un paio di cose che devo sistemare, è per questo che oggi sono con i miei amici...> dice lui indicando distrattamente i ragazzi alle sue spalle
<spero che non ti dispiaccia> aggiunge preoccupato
<perché dovrebbe dispiacermi? non ho mica l'esclusiva su di te o sui tuoi pomeriggi> rispondi ridendo, anche se sotto sotto ci sei rimasta un po' male.
Cala il silenzio tra voi, troppo imbarazzati o orgogliosi per dire altro.

<dovrei andare> dice lui
<certo, buon pomeriggio>
<grazie, anche a te>

Per la prima volta dopo tanto tempo, ti senti strana, sola, nel posto sbagliato.
Ogni tanto alzi lo sguardo dal foglio bianco per guardare Jughead, non ti rendi conto che ogni volta che tu lo guardi lui distoglie lo sguardo e quando tu non lo guardi è il suo turno di osservarti, dispiaciuto.
Questo ovviamente è un gesto che non passa inosservato ai suoi amici.
<dopo dovresti parlare Jug> dice Archie
<non ti ho mai visto così> commenta Betty
<così come?> chiede Jug
<innamorato> commenta Veronica

Quando ormai la sensazione di disagio diventa insopportabile, decidi di andartene, nonostante sia ancora presto e tu non abbia voglia di tornare a casa.
Raccogli le tue cose, paghi ed esci.
Ti stavi già incamminando lungo il marciapiede quando senti qualcuno correrti dietro.
<y/n!> quando senti il tuo nome riconosci la voce di Jughead e ti giri.
Lui si ferma a qualche passo da te, recuperando il fiato.
<tutto bene?> chiedi guardando il ragazzo con aria confusa
<no, per niente>
<che succede?>
<succede che oggi mi sono sentito malissimo a lasciarti lì da sola>
<ma Jug avevi da fare, può capitare, come ho già detto non ho l'esclusiva su di te>
<è vero ma io vorrei che tu l'avessi>
<scusa?>
<vorrei che tu avessi l'esclusiva su di me, vorrei essere la tua priorità e vorrei che tu fossi la mia...>
<cosa stai cercando di dirmi Jug?>
<dio y/n sei bellissima quando hai quell'espressione confusa in viso> dice lui avvicinandosi e poggiandoti una mano sulla guancia, rimani in silenzio.
<sto cercando di dire che mi piaci, mi piaci da morire e che vorrei che tu fossi la mia ragazza> aggiunge lui, poggiando anche la seconda mano sulla tua altra guancia.
<tu vorresti me?>
<esatto, solo te>
Sorrisi euforica e incredula.
<adoro il tuo sorriso, e amo le tue labbra, amo quando te le mordicchi perchè sei concentrata, quando lo fai mi fai venire voglia di...> non finisce la frase, lasciando le parole a mezz'aria tra voi prima di baciarti con passione.
Ti ritrovi le sue labbra sulle tue, e ti senti di nuovo bene, ti senti al settimo cielo.

<vuoi essere la mia ragazza y/n?>

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