THOMAS SHELBY

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<cosa ci fai qua fuori?>
<fumo> rispondi senza voltarti verso l'uomo.
<lo sai che puoi farlo anche dentro vero?> dice Tommy avvicinandosi, è raro che esca nel retro del negozio di scommesse, e ogni volta che lo fa si chiede sempre come faccia ad essere sempre così ordinato.
Rispetto alla strada principale è pulito, sul terriccio è cresciuta un' di erba e il tavolino bianco è sempre pulito.
<lo so ma volevo godermi il sole> ammetti girandoti verso Tommy, gli sorridi.
Lui ti osserva per un momento, poi si accende una sigaretta.
<si sta bene qua fuori, sembra quasi un altro mondo> dici dopo qualche attimo di silenzio.
Tommy non risponde, si mette una mano in tasca mentre con l'altra si porta la sigaretta alla bocca.
Lo osservi per un momento, non puoi fare a meno di notare quanto sia bello e il modo in cui il sole accentui il colore dei suoi occhi e renda le sue labbra carnose ancora più invitanti.
<lo sistemi tu vero?> ti chiede all'improvviso, incrociando il tuo sguardo.
<sì, come fai a saperlo?>
<primo è il mio negozio, quindi io so tutto e poi perchè sei l'unica che ci tiene a questo angolo dimenticato>
<mi piace proprio per questo> ammetti prendendo un tiro dalla tua sigaretta.
Tommy ti guarda confuso.
<mi piace perchè è un angolo dimenticato da tutti, anche dal mondo, così per qualche attimo qui puoi assaggiare la pace> dici con un sorriso delicato.
Tommy ti guarda, un leggero sorriso si fa spazio sul suo viso.
Il modo in cui parli di questo piccolo retrobottega, di questo prato spelacchiato e di quel tavolo arrugginito, ti fa brillare gli occhi e Tommy non può fare a meno di pensare a quanto vorrebbe proteggerti da tutto ciò che c'è di brutto al di là della porta.
<cosa vorresti aggiungere?>
<come?>
<cosa vorresti aggiungere a questo angolo dimenticato?> ti chiede di nuovo Tommy guardandosi attorno.
<credo qualche pianta, e magari qualche sedia in più per il tavolino>
<bene> detto questo Tommy spegne la sua sigaretta e se ne va.

Qualche giorno dopo, quando finalmente ha smesso di piovere, sei a lavoro e dopo l'ennesima sacca di monete che conti e sistemi, decidi di prenderti una piccola pausa sigaretta.
Quando esci dalla porta bianca, a fatica ti accorgi che è stata dipinta di nuovo.
I tuoi occhi ci mettono qualche attimo ad abituarsi alla luce del sole, ma quando lo fanno noti che il vecchio tavolo arrugginito è stato sostituito da un nuovo tavolo un po' più grande, circondato da quattro sedie.
Vicino al muro ci sono dei fiori in vasi di terra cotta, qualche sacco di terra e utensili da giardinaggio.
<spero ti piacciano, ho chiesto una mano ad Ada per sceglierli> dice Tommy.
Ti giri verso di lui, sta chiudendo la porta alle sue spalle, poi ti raggiunge.
<allora?>
<è tutto perfetto> dici e senza pensarci lo abbracci.
Solo dopo qualche secondo ti rendi conto di quello che stai facendo.
Ma non fai in tempo a ritrarti che Tommy ti cinge le braccia attorno alla vita, poggiando la sua testa alla tua.
<sono contento ti sia piaciuto tutto> ammette, puoi sentire la sua voce profonda vibrare nel suo petto.
Sorridi, stringendolo un po' di più.
Tommy ti sorprende ancora quando ti bacia la testa, tra i capelli inalando il tuo profumo.
<profumi come i fiori>
Fortuna non può vedere il tuo viso perchè sei rossa come un peperone.
Ma la tua fortuna dura poco, Tommy ti prende il viso tra le mani facendoti incrociare il suo sguardo cristallino.
Sta sorridendo e ti chiedi se sia per le tue guance rosse o per la confusione che ti dipinge il viso.
<mi fai stare bene y/n, quando in ufficio ci sei anche tu mi tranquillizzi, sei per me quello che questo angolo dimenticato è per te> ammette accarezzandoti gli zigomi con i pollici.
Gli sorridi, gli occhi umidi di emozione per la sua confessione.
<tu mi fai assaporare qualche attimo di pace e libertà ogni volta che mi sorridi> continua Tommy avvicinando il tuo viso al suo, fino a quando le vostre labbra non si sfiorano.
Poi però Tommy si allontana, lasciandoti confusa.
Lo vedi allontanarsi di nuovo verso la porta, non gli dai il tempo di aprirla che lo fermi.
Gli prendi la mano e lui si blocca, gira la testa di lato osservando la tua mano attorno alla sua.
<non posso> sussurra fissando la porta.
<perchè?> chiedi poggiando la guancia alla sua spalla.
Lo abbracci da dietro e lo senti sospirare.
<non voglio avvelenarti y/n, tu sei così... sei un fiore, un bellissimo fiore e io sono un fungo velenoso>
<Tommy, tu non sei un fungo velenoso, e anche se lo fossi preferirei morire avvelenata che vivere senza te> ammetti, le tue parole lo fanno girare.
Questa volta è il tuo turno di prendergli il viso tra le mani.
Non gli dai scampo, lo baci senza dire o aggiungere altro.
<ora sei mio, e nel mio giardino ogni pianta cresce>
<ci hai preso gusto con queste metafore per il giardinaggio> dice lui sorridendoti.
<mi sa di sì> ammetti.
<mi piaci y/n, mi piace la tua visione del mondo> detto questo Tommy ti bacia di nuovo.

Tu, il suo angolo di paradiso.
Lui, il tuo posto sicuro.

IMMAGINA MULTIFANDOM Pt.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora