REGULUS BLACK

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Da quando avete lasciato la scuola non hai più visto Regulus.
Vorresti dire che non sei arrabbiata, che non sei frustata dal suo comportamento e che non piangi mai sentendo la sua mancanza ma sarebbero tutte bugie, Regulus ti manca, ti manca il tuo migliore amico, ti manca perchè a lui hai donato il tuo cuore, perchè a lui hai donato tutte le tue prime volte.
Non ti penti delle scelte che hai fatto, l'unica cosa di cui ti penti è di non averlo seguito e aver lasciato che mettesse tutta quella distanza tra voi due.

è sera, e come ogni giorno sei seduta sul divano di casa tua, un paio di coperte addosso nel vano tentativo di riscaldarti visto la tempesta che incombe fuori.
L'unico rumore che senti è quello della pioggia contro le tue finestre, il vento e i tuoni, è una sera da far paura e non c'è niente che ti impedisca di pensare a lui, come sempre.
Dei rumori strani si possono sentire fuori dalla porta di casa tua, o meglio si potrebbero sentire se non fossero sovrastati dai rumori della tempesta.
Nell'unico momento di silenzio tra un tuono e un altro senti qualcuno bussare alla tua porta con violenza. In un primo momento pensi quasi sia il vento ma quando i rumori continuano e aumentano ti rendi che c'è davvero qualcuno.
Ti alzi dal divano prendendo subito la tua bacchetta, lasciata sul tavolo, e ti avvii verso la porta, dall'occhiello non vedi molto, solo la figura di un uomo.
Ma un particolare di lui ti fa aprire lo stesso la porta, i suoi capelli neri.
Li potresti riconoscere ovunque, deve essere lui.
E infatti quando apri la porta ti trovi davanti Regulus, bagnato fradicio dalla pioggia e con gli occhi arrossati.
<Reg> sussurri incredula
<y/n> la sua voce è ancora più profonda di quanto ricordassi.
<entra> dici spostandoti per lasciarlo entrare.
Lui ti guarda come se stesse pensando sul da farsi, decidendo poi di entrare subito dopo aver controllato che non ci fosse un'altra anima nei dintorni.
<Reg cosa ti è successo?> chiedi osservando la sua figura snella, ancora più scheletrica dell'ultima volta che lo hai visto.
<scusa, non sarei dovuto venire> dice lui girandosi di nuovo verso la porta.
Alle sue parole puoi sentire le lacrime scenderti lungo le guance, sono lacrime tristi ma anche piene di rabbia.
<Regulus Black, non mi interessa sapere cosa ti ha tenuto lontano da me per tutto questo tempo, non sei obbligato a dirmi nulla ma sappi che se ora esci da quella porta non potrai tornare indietro, non ti permetterò di trattarmi così ancora, se esci dovrai dimenticarti di me> dici con tono freddo.
Regulus si ferma a qualche passo dalla porta dandoti ancora le spalle.
Gira leggermente la testa, ma non abbastanza da poterti guardare.
<non posso> dice lui stringendo le mani in pugni
<cosa? cosa non puoi fare Black?>
<Black? non mi hai mai chiamato così>
<purtroppo c'è sempre una prima volta>
<a quanto pare>
Il corridoio cade nel silenzio dopo le sue parole, la sua voce profonda sembra rimbalzare tra le pareti fino ad entrarti nel cervello, la senti come un'eco e sei sicura che ti tormenterà fino alla fine dei tempi.
<non posso dimenticarmi di te y/n>
Non rispondi subito. Non sai cosa dire, se abbassare la guardia o fargli provare tutto il dolore che hai provato tu per causa sua.
Il rumore dei tuoi passi lo fa girare, in silenzio ti segue in sala e ti osserva.
Gli passi una delle coperte che hai sul divano per farlo asciugare e riscaldare.
Ravvivi il fuoco del camino, ma non ti giri ancora, il tuo sguardo è fisso sulle fiamme, il tuo respiro tutt'altro che regolare.
<y/n>
Regulus ti ha raggiunto vicino al fuoco, è dietro di te e quando parla puoi sentire il suo respiro sul collo.
Non riesci a nascondere la reazione che ha sul tuo corpo la sua vicinanza, l'effetto che ha la sua voce su di te.
<y/n mi dispiace, così tanto, so che ti ho fatto soffrire e tutto per un mio stupido errore> ammette lui alzando una mano, vorrebbe accarezzarti, abbracciarti, stringerti tra le sue braccia ma ha paura.
Abbassa di nuovo la mano lasciandola cadere lungo il suo fianco, si stringe nella tua coperta avvolto dal tuo profumo.
<cosa è successo?> chiedi senza voltarti.
<ho bisogno che mi guardi y/n, devo vedere il tuo viso> la sua frase è accompagnata dalla sua mano che trova il tuo polso e ti fa girare.
Vi trovate di nuovo faccia a faccia, così vicini che puoi vedere le sfumature dei suoi occhi, le piccola rughe d'espressione sulla sua fronte e il taglio sul labbro inferiore.
<cosa è successo?> chiedi di nuovo.
Senti le mani pizzicare, vorresti accarezzarlo, toccarlo, dirgli che lo ami nonostante tutto e che lo odi perchè non sei stata capace di dimenticarlo e andare avanti.
Lui ti guarda negli occhi, gli richiede uno sforzo terribile non chinarsi e baciarti.
<sono diventato un mangiamorte> dice lui guardandoti negli occhi, pronto a vedere il terrore nei tuoi occhi.
<anche tu>
<cosa?>
<anche mio fratello, ma è morto poco dopo esserlo diventato> ammetti alzando le spalle.
<non lo sapevo>
<come potevi? non eri qua con me quando è successo>
<y/n non potevo venire da te e rischiare che Voldemort volesse anche te tra le sue fila, farti vivere una vita come la mia... non ti avrei mai potuto condannare così>
Finalmente trova il coraggio di accarezzarti la guancia, quando la sua mano tocca la tua pelle chiudi gli occhi.
Ti sembra di essere tornati alla prima notte in cui vi siete baciati, nei corridoi della scuola, nascosti nel buio.
Lui sorride debolmente, sentendo il suo cuore ricominciare a battere per te, si era dimenticato quanto fossi bella, quanto la tua pelle fosse morbida sotto le sue dita.
Quasi senza pensarci il suo pollice si sposta sulle tue labbra, disegnandone i bordi, scendendo poi verso la tua mascella e infine il collo.
La sua mano si ferma lì, sul lato del tuo collo.
Quando riapri gli occhi, trovi i suoi osservarti pieni di amore e tristezza.
<mi sei mancata così tanto> dice lui.
Alle sue parole non resisti più, scoppi a piangere contro il suo petto lasciando andare tutta la rabbia.
<sono così stanca Reg, così stanca... io ti amavo e ti amo ancora, nonostante tutto>
<lo so, ora sono qui>
<maledetto, che lui sia maledetto, e maledetta la tua famiglia>
<non è colpa loro y/n, ma colpa mia che mi sono fatto trascinare dai loro ideali, era tutta una farsa, una guerra personale, ho capito troppo tardi di aver sbagliato, ma ora...>
<ora cosa succederà?>
<per ora voglio fare in modo che tu mi possa perdonare, poi troverò un modo per liberarmi da questo> dice lui indicando il marchio del signore oscuro.
<se ne sarò capace, giuro su tutto quello che vuoi che vivremo insieme se mi vorrai ancora>
<non ho mai voluto altro idiota> ammetti tra le lacrime.
<Merlino y/n, non sai quanto mi dispiace>
<non lo posso sapere, so solo quanto ho sofferto io per te>
<non smetterò mai di chiederti scusa> dice lui prendendoti il viso tra le mani.
Lo guardi negli occhi ancora una volta.
Finalmente rivedi il tuo Regulus, lo stesso che ti comprava la tua cioccolata preferita, quello che ti leggeva poesie negli angoli bui della biblioteca e lo stesso Regulus a cui tanti anni prima hai donato il tuo cuore.
Regulus si abbassa leggermente, avvicinando le sue labbra alla tue aspettando una tua risposta per continuare, tu semplicemente azzeri la distanza che c'è tra voi, unendo le vostre labbra in un bacio semplice, labbra contro labbra.
Un bacio in cui vi mettete a nudo, bagnandovi a vicenda con le rispettive lacrime, un bacio che sa di promesse infrante e speranze, un bacio che sa di perdono e amore, un amore vecchio quanto il mondo.
L'amore di due anime che hanno lottato secoli per unirsi finalmente, avvicinando i loro corpi di carne e ossa, dimenticandone i confini e unendosi fino alla fine dei tempi.

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