COLE SPROUSE

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Una settimana, è passata un'intera settimana dall'ultima volta che hai visto Cole.
Sette lunghi giorni in cui hai analizzato nel minimo dettaglio la vostra relazione, sette giorni in cui hai pianto fino a finire le lacrime, sette giorni in cui hai capito che vuoi stare con Cole e che avete sbagliato.
Non hai mai provato tanta tristezza tanto quanto ora, ti senti persa, sola.
Sei seduta sul divano di casa tua, quella che fino a una settimana fa era la casa che sarebbe diventata vostra, la casa che contiene tanti ricordi di voi due, tanti baci e tanti sorrisi.
Ora le mura si stanno ammuffendo della tua tristezza, l'aria è viziata dalle tue lacrime e dai tuoi sospiri. Non entra luce dalle finestre, le tende sono tutte chiuse e non hai in programma di aprire.
Vuoi il buio, la penombra e giacere in silenzio, circondata dal tuo dolore e da fazzoletti usati.
Il tuo cellulare si accende, una notifica diversa dalle altre attira la tua attenzione.
è un messaggio di Cole, avevi messo la suoneria diversa per riconoscere i suoi messaggi.
-possiamo parlare?- questo dice il messaggio, non visualizzi subito.
<certo che possiamo parlare, dobbiamo farlo, io devo vederti, devo sentirti, devo...> le tue parole vengono silenziate da un singhiozzo.
Guardi il telefono e la notifica di Cole, ha ancora il cuore vicino al suo nome, non hai avuto il coraggio di toglierlo, ne di fare altro.
Le sue maglie sono ancora nel tuo armadio, il suo profumo vicino al tuo, lo spazzolino sempre sul lavandino e mai nel bicchiere insieme al tuo.
Cole non ci sarà fisicamente, eppure è come se fosse ancora qui.
Se chiudi gli occhi puoi immaginare che sia in camera a studiare un copione o che sia sotto la docca o in cucina a prepararti uno spuntino e che tra poco spunterà la sua testa dalla porta.
Rispondi al messaggio.
-solito bar, domani pomeriggio- non aggiungi altro.
Lui risponde -va bene-
Fine della conversazione.
Lo vorresti chiamare, il tuo sfondo ti ricorda della vostra prima vacanza insieme.
Siete andati al mare, nella foto state ridendo, Cole che ti abbraccia da dietro.
Per una volta la vostra pelle solitamente bianca cadaverica aveva assunto il colore del miele.
Subito dopo aver scattato quella foto siete finiti nella sabbia, rotolando fino a riva.

Non hai le forze di prepararti ma devi.
Una doccia e basta, poi ti metti sul letto.
Non hai il coraggio di cercare qualcosa da mettere, sai bene che le tue magliette e quelle di Cole sono tutte insieme, non ricordi nemmeno più quale era sua e quale tua.
Opti per un vestito leggero, in teoria fuori fa caldo e c'è il sole, non ne sei certa, è una settimana che non metti il naso fuori la porta di casa.
Occhiali da sole per coprire le occhiaie e i tuoi occhi rossi.
Lucidalabbra per non sembrare morta, giacca di jeans e scarpe.
Aspetta, la giacca è di Cole.
Prendi un maglioncino nero, no era di Cole, quello bianco sei sicura sia tuo, è troppo piccolo per Cole.
Il bar, il vostro bar, non è lontano da casa tua, sono le tre del pomeriggio e stranamente è pieno di gente.
Bambini con i gelati in mano, le mamme che bevono caffè, ragazze con i loro succhi dietetici e qualcuno con una birra fresca.
Ti guardi attorno, Cole sta arrivando.
Lo aspetti vicino alla porta, anche lui indossa degli occhiali da sole celando le occhiaie e gli occhi gonfi.
Li abbassa e incrocia il tuo sguardo.
Quanto basta per capirvi.
<forse non è il caso di parlare qui> ammetti e Cole annuisce.
<andiamo a casa> lo dici con una tale naturalezza che fa male al cuore, sia il tuo che quello di Cole, che sorride per un momento alle tue parole.
Camminate in silenzio, fianco a fianco, le vostre mani si sfiorano, pensi che Cole metta la mano in tasca per evitare il contatto ma non lo fa.
Gli è mancato tenerti per mano in giro, non che sia uscito di casa questa settimana.
Il silenzio e la penombra di casa tua vi avvolge, ti chiudi la porta alle spalle.
Lasciando all'ingresso tutto.
Notando come le tue scarpe finisco vicino a quelle di Cole non puoi non sorridere, non sembra essere diverso da uno dei tanti pomeriggi di sole in cui siete usciti per un gelato o una spremuta.
<mettiamoci sul divano> dici guidandolo verso la sala come se fosse uno sconosciuto.
Per fortuna hai avuto la decenza di pulire leggermente, l'unica prova del tuo pianto incessante è il cadavere di una scatola di fazzoletti dimenticata sul tavolo.
<come stai?> ti chiede Cole sedendosi nell'angolo opposto al tuo.
L'unico angolo del divano che non veniva mai usato, perchè sedevate sempre vicini esattamente dove sei seduta tu ora.
Lo guardi, i tuoi occhiali da sole ormai tra i capelli non possono più nascondere ai suoi occhi le tue occhiaie.
<non sono mai stata peggio> ammetti con sincerità
In fondo Cole è il tuo migliore amico, a lui non sai mentire e sai che anche se lo facessi lui lo saprebbe, Cole sa tutto di te e sa che tutto quello di cui hai bisogno ora è proprio lui, tanto quanto lui ha bisogno di te.
<tu?> chiedi dopo qualche istante.
<mi sembra di morire> ammette, abbassando lo sguardo.
Gioca con un cuscino del divano, guardandolo ti viene in mente quando proprio quel cuscino e volato in mezzo alla sala durante una battaglia all'ultimo sangue tra te e Cole, finita poi con voi due nudi sul divano a fare l'amore.
<possiamo sistemare le cose vero?> chiedi incerta.
<dobbiamo farlo, io non posso e non voglio vivere così>
Il suo sguardo trova di nuovo il tuo.
<nemmeno io> dici e un lacrima solitaria ti riga la guancia.
<vieni qui> dice Cole e in un attimo ti trovi tra le sue braccia.
Il tuo corpo si incastra perfettamente contro il suo.
Ti accarezza la schiena con delicatezza, poi inaspettatamente ti bacia la testa.
Sorridi contro la sua spalla.
<ti amo> sussurri contro la sua maglia, inalando il suo profumo.
<e io amo te> ribatte lui, prendendoti il viso tra le mani.
<posso?> chiede guardandoti negli occhi.
<ti prego...> sussurri e con il tuo consenso Cole ti bacia.
Un bacio salato come le vostre lacrime che vi bagnano i visi e il collo.
Un bacio delicato, una scusa, un "ti amo" sussurrato contro le labbra.
<mi dispiace per tutto quello che ho detto, non pensavo nulla di quello che ti ho urlato contro> dici chiudendo gli occhi.
<dispiace anche a me, non avrei mai dovuto fare quello che ho fatto, ti ho evitata e ho passato giorni interi senza prestarti attenzione>
<eri occupato con il lavoro Cole>
<ma tu sei più importante, tu sei la mia priorità y/n>
Lo baci con desiderio.
<posso anche stare senza lavoro, ma senza te mai> dice lui facendoti stendere sul divano, sotto il suo corpo.
<nemmeno io posso stare senza di te>
Così tu e Cole avete fatto pace, e avete fatto l'amore, sigillando con l'amore le vostre anime legate per sempre.
Impregnando di nuovo d'amore i muri e le tende.

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