MILITARE

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Questo immagina è diverso dai precedenti, la ragazza che lo ha richiesto voleva che scrivessi di un militare, in cui y/n anche lei nel esercito rimane ferita.
Io ho dato un nome,Aron, e un volto al soldato.
Mi sono dilungata un po' nella prima parte ma spero che vi possa piacere 💖

Ogni giorno in questo mondo si combatte una guerra, che sia silenziosa o piena di urla di dolore

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Ogni giorno in questo mondo si combatte una guerra, che sia silenziosa o piena di urla di dolore.
Ogni giorno le persone combattono, che sia un soldato in mimetica o una donna in tuta.
Combattiamo tutti, in ogni angolo del pianeta.
Ma ora, ora vorrei lottare nella comodità della mia casa, nel calore del mio letto, tra le braccia del mio uomo.
Mi trovo a combattere in una terra desolata, senza nome e senza patria.
Con uomini che respirano sabbia invece che aria, che ingoiano sangue invece che acqua.
Noi militari ora combattiamo una guerra, fatta di armi e dolore, una guerra che ti entra nell'anima e ti lascia solo quando la tua carne è morta.
Non sono cruda, ne drammatica, la guerra è questo ed è anche molto di più.

Sono una donna, una figlia, una sorella e forse in futuro sarò una madre.
Ma ora, ora sono un soldato con un arma in mano e il cuore in gola.
I miei compagni alle mie spalle, e l'amore della mia vita al mio fianco con la mia stessa divisa a coprire la sua pelle chiara.
Mi sorride, mi rassicura, giusto in tempo.
Ci sparano, da dove? chi sta sparando?
Credevo fossimo soli, siamo in una terra di nessuno reclamata da tutti.
Quindi Dio dimmi chi mi sta sparando, chi ha deciso di prendere la mia vita.

Sangue, sudore, lacrime, sabbia e polvere da sparo, non so quanti sapori la mia lingua sente ma il mio cervello non li registra.
Tutto ciò che sento sono gli spari, mi nascondo dietro ad un masso.
Lui è poco lontano da me.
Uno sguardo veloce.
Io ci sono, tu ci sei.
Combattiamo, con le unghie e con i denti, con il mitra e le bombe a mano.
Madre ti prometto che tornerò a casa, madre ti prometto diventerai nonna.

Buio, sangue, dolore, urla, paura, non so dove sono, non so cosa sento o cosa provo.
Rumori indistinti attorno a me, luci bianche tracciano cerchi chiari nelle mie palpebre.
Provo dolore, mi concentro sul mio corpo.
Fa freddo, non sento il peso della mia divisa sul mio petto, i miei capelli sono attaccati alla mia testa dal sudore, posso muovere i piedi, dove sono finiti i miei scarponi?
Sul braccio, sul braccio sento calore, e non capisco, non brucia, è come se qualcuno avesse poggiato un pezzo di tessuto sul mio braccio che stringe la mia pelle in una morsa delicata.
Non è uno straccio, no assolutamente, come ho fatto a non riconoscerlo.
è lui, la sua mano è poggiata sul mio braccio, vicino al polso.
Mi controlla il battito e mi fa sapere che c'è, che è qui con me.
Io ci sono, tu ci sei.
Mi hanno sparato.
Lo sento ora il dolore acuto al fianco destro.
Apro gli occhi, di nuovo panico.
<calma calma y/n> la sua voce, sento la sua voce.
Appena i miei occhi si abituano alla luce riesco a vederlo.
I suoi occhi azzurri, la sua barba un po' incolta, i capelli spettinati e il suo sorriso.
Quel sorriso che sogno ogni notte, che mi da la forza di combattere.
Che mi rende donna ma soprattutto amante.
<dove...> non riesco a parlare, mi sembra di avere solo sabbia in gola
<bevi un po'>
Mi porge un bicchiere di plastica.
Ora riconosco tutto, siamo all'ospedale del campo.
<y/n> lui attira la mia attenzione.
<Aron?>
<come ti senti?>
<non lo so> rispondo con calma, ci devo pensare, devo capire cosa sente il mio corpo ora
<è normale che tu senta poco, sei imbottita di antidolorifici> dice lui ridendo leggermente alla mia espressione confusa.
<cosa è successo?> chiedo subito guardandolo negli occhi.
Lui si alza dalla sua sedia, lasciando il mio braccio ma solo per prendermi il viso
<te lo dirò solo dopo che avrai dormito>
<ma devo...>
<tu non devi fare assolutamente nulla, devi riposare e riprenderti o rischiamo di far venire un infarto a tua madre>
<lei lo sa?>
<non ancora, appena si potrà attiveranno i canali di comunicazione e la chiameremo>
<è grave?>
<non troppo, sei un osso duro, vedrai che te la caverai> dice baciandomi la fronte.
Per quanto le sue labbra siano leggermente screpolate non c'è sensazione migliore al momento, lui, il tuo lui, che ti bacia.
Ti porti una mano sul fianco bendato
<non ha beccato niente di importante per fortuna, potrai ancora sfornare bambini> dice lui sorridendoti.
Sorridi con lui, sia per il sollievo della notizia che per il suo modo di parlare.
Non sai mai se lo fa apposta o se parla proprio così.
<tu starai qui?> chiedo poggiando la testa sul cuscino.
<sempre amore mio, non ti lascio nemmeno un secondo>
<grazie amore>
Lui sorride e prima di aggiungere altro le sue labbra sono sulle mie in un bacio delicato ma che sa di passione e felicità.
<ti amo soldato> sussurro contro le sue labbra
<ti amo principessa> risponde lui sorridendo, mentre le sue mani mi accarezzano le guance
<ehi guarda che sono anche io un soldato!>
<lo so ma sei e sarai sempre la mia principessa>

IMMAGINA MULTIFANDOM Pt.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora