STUART TWOMBLY (Gli Stagisti)

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<lo so Stu, l'ho studiato><ma Google dice che

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<lo so Stu, l'ho studiato>
<ma Google dice che...> continua Stuart continuando a guardare ciò che Google dice a riguardo e senza neanche alzare lo sguardo dal telefono.
<Stuart stiamo parlando della materia che sto studiando da una vita intera> dici cominciando ad irritarti.
Alla tua risposta lui alza lo sguardo, notando finalmente la tua espressione irritata, tutto il resto della squadra vi guarda, preoccupati per la vita del ragazzo.
<stavo solo cercando di...>
<lo so Stuart, stavi cercando di vincere la discussione, come sempre> commenti girandoti per andare a recuperare la tua roba.
<y/n..>
<ragazzi scusate, è davvero tardi e credo sia meglio che io vada, è stata una lunga giornata> dici guardando il resto della squadra, evitando sia lo sguardo che i tentativi di Stuart di parlarti.
Ti allontani dall'area in cui stavate lavorando ormai dall'alba, arrabbiata come non mai e stanca.
Se c'è una cosa che non sopporti di Stuart è quel suo fare da saccente, ogni cosa che dici lui ha da ridire, la cerca su Google e puntualmente vuole avere ragione lui.
Eppure nonostante la rabbia non riesci a non sentirti in colpa, uno per aver lasciato la squadra e per aver risposto male a Stuart, di solito sei tranquilla ma soprattutto gentile.
Ma dopo una lunga giornata è difficile mantenere il controllo, soprattutto quando mettono in dubbio le stesse cose su cui hai studiato per anni.

<se questo è il tuo modo di provarci con y/n, cambia tattica amico> commenta Nik
<già, così la perdi> continua Neha.
Stuart li guarda male, senza dire una parola torna a guardare il suo telefono, come se non fosse successo nulla.
In realtà nella sua testa, stanno passando milioni di pensieri e al centro di tutto ci sei tu.
Hanno ragione, se vuole provarci deve davvero provare a cambiare, ad essere più gentile almeno con te.

Il giorno dopo ti svegli di buon umore, nonostante la sera prima tu sia andata a dormire con l'umore sotto i piedi.
Decidi di prendere il caffè per tutti per chiedergli scusa e ti avvii verso l'area in cui lavorate.
Entri nella stanza all'indietro, cercando di spostare la porta con le spalle tenendo in bilico i bicchieri di caffè che hai in mano.
Senti la porta aprirsi dietro di te.
<ti aiuto> dice Stuart, riconosceresti la sua voce ovunque.
<grazie>
Poggi i bicchieri sul tavolo e ti guardi attorno.
<gli altri?>
<siamo i primi ad essere arrivati> dice lui passandosi una mano tra i capelli.
Per la prima volta non porta il suo solito cappellino blu, lo guardi di sfuggita poi torni alle tazze, prendi la sua e gliela passi.
<tieni, ho preso il caffè per tutti per scusarmi per ieri>
<perchè dovresti scusarti?>
<perchè me ne sono andata così all'improvviso, avevamo ancora molto lavoro da fare>
<come hai detto tu era molto tardi, e poi dopo che te ne sei andata non abbiamo continuato quindi non ti sei persa nulla>
<bene, allora io ricomincio da dove abbiamo lasciato> dici evitando il suo sguardo.
Ti vai a sedere alla tua postazione con il tuo caffè, Stuart ti guarda mordendosi il labbro.
"ora o mai più" pensa prima di avvicinarsi a te.
<y/n devo chiederti scusa>
Ti giri a guardarlo, confusa e sorpresa.
<devo chiederti scusa per come mi sono comportato ieri, e in realtà per come si sono comportato da quando ci siano conosciuti> continua lui grattandosi la nuca.
<sei fatto così Stu>
<lo so, ma voglio cambiare, voglio imparare ad essere più gentile per te>
<per me?>
<certo, perchè tu mi piaci y/n>
<io ti piaccio?> chiedi incredula.
Ma Stuart non fa in tempo a risponderti che il resto della squadra arriva, chiacchierando e scherzando.
<ehi chi ha portato il caffè?>
<io, era per scusarmi di ieri sera> ammetti sorridendo.
<sei un tesoro y/n, ma non devi scusarti per nulla>

Per il resto della giornata lavorate tranquillamente, nel tentativo di vincere la sfida.
Ma nonostante la concentrazione sul tuo lavoro non puoi fare a meno di pensare alla confessione di Stuart e di conseguenza di guardarlo ogni tanto, inconsapevole che lui a sua volta ogni tanto ti guarda sperando di non aver rovinato nulla.

<y/n, Stuart abbiamo bisogno di alcuni file cartacei che trovate al piano di sopra, andate a prenderli per favore> dice Lyle senza alzare lo sguardo dal computer.
Guardi per un momento Stuart che a sua volta guarda te, e senza dire una parola uscite dalla stanza.
Rimanete in silenzio per tutto il tragitto, l'unico contatto sono le vostre mani che si sfiorano ogni tanto.
Poi all'improvviso Stuart ti prende per mano e ti porta in un corridoio vuoto.
<non c'è nessun file>
<cosa?>
<non c'è nessun file, ho chiesto a Lyle una scusa per farci rimanere soli> dice lui guardandoti.
<capisco>
<senti mi dispiace per quello che ho detto stamattina, cacchio non ne faccio una giusta...>
<Stu> cerchi di attirare la sua attenzione ma lui continua a parlare e camminare avanti e indietro.
<Stu> lo chiami di nuovo prendendolo per un polso, a quel punto lui si ferma e ti guarda.
<stai zitto> dici per poi baciarlo.
Lui ricambia subito, poggiando le mani sui tuoi fianchi, mentre le tue passano dalle sue guance alle sue spalle.
Vi stringete l'uno all'altra nel vano tentativo di far durare per sempre questo momento.
<mi piaci anche tu Stuart, un po' meno quando fai il saputello ma mi piaci> ammetti quando vi allontanate, lui ti tiene ancora tra le sue braccia e ti sorride.
<cercherò di evitare di googlare tutto quello che dici e di fare il saputello, ma solo con te>
<sia mai che sei gentile anche con gli altri>
<no solo con te voglio essere gentile e amabile> ammette lui prima di baciarti con una tenerezza tale che ti fa sciogliere tra le sue braccia.

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