THOMAS SHELBY

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<y/n ora che tuo padre non sta bene dovrai pensare tu ad andare dagli Shelby per concludere l'affare> la voce di tua madre non è severa, quasi spaventata.
Nessuno della tua famiglia crede che tu possa farcela, ma sei la figlia maggiore, l'unica che possa occuparsi degli affari e a loro insaputa l'unica che ha il giusto temperamento per affrontare gli Shelby senza finire con una guerra tra famiglie.
Da casa tua fino al quartiere di Small Heath il viaggio è breve, dieci minuti a piedi, eppure non ti è mai sembrato tanto lungo.
Finalmente arrivi al negozio di scommesse della famiglia Shelby.
Rimani per un momento dall'altro lato della strada, uomini di ogni età ed estrazione sociale entrano ed escono dal negozio, nessuna donna è nei paraggi oltre a te, dopo un respiro profondo attraversi la strada, ottenendo qualche fischio molesto e un commento poco educato.
<sto cercando Thomas Shelby> dici al primo uomo che incontri nel negozio.
Lui ti guarda dalla testa ai piedi e poi ti fa cenno con il capo, indicando dietro di sé.
<Thomas Shelby?> chiedi avvicinandoti ad un uomo.
<mi dispiace bambolina, io sono Arthur Shelby> dice lui sorridendoti.
<sto cercando vostro fratello>
<e tu saresti?> ti chiede un ragazzo, più giovane di Arthur.
<y/n Heron, sono qui per conto di mio padre> dici sorridendo al ragazzo.
<io sono John, sei una delle figlie di David Heron?>
<la primogenita> rispondi con un sorriso.
<tuo padre è stato fortunato, sei un angelo a confronto del vecchio> dice il ragazzo ridendo.
<ora se non vi dispiace avrei bisogno di vostro fratello, lui e mio padre hanno degli affari in sospeso> dici con gentilezza.
<Thomas è al Garrison, probabilmente con Grace> dice Arthur accendendosi una sigaretta.
<grazie mille, allora andrò a cercarlo>
<ti conviene aspettare bambolina>
<se ci fosse stato qua mio padre non gli avreste detto di aspettare, sarebbe andato al Garrison e con una birra in mano avrebbe parlato con Thomas Shelby, ed è esattamente quello che farò io> dici con autorità.
I due fratelli ti sorridono, piacevolmente sorpresi dalle tue parole.

Entri nel pub, un forte odore di birra e alcolici ti avvolge, ti sembra quasi di essere nell studio di tuo padre.
Pochi uomini occupano i tavoli del Garrison, attiri l'attenzione di tutti ma non ci fai caso, ti guardi attorno in cerca di Thomas.
Una voce femminile attira la tua attenzione, una donna bionda canticchia una canzone dietro al bancone del bar, deve essere Grace.
Ti avvicini a lei.
<sai dove posso trovare Thomas Shelby?> le chiedi attirando la sua attenzione.
<sono qui> una voce profonda ti fa girare di colpo.
Dalla porta della zona privata di fianco al bancone esce un uomo, abbastanza alto, ben piazzato, vestito in modo elegante e con una sigaretta tra le labbra.
<y/n Heron> dici porgendogli la mano.
Lui ti sorride.
<la bellissima primogenita del vecchio David> dice prima di baciarti la mano, le sue labbra carnose ti solleticano le nocche facendoti venire i brividi.
<a quanto pare la mia fama mi precede>
<tuo padre mi ha parlato spesso di te, se non sbaglio il suo stadio si chiama come te>
<esatto, non pensavo che parlaste d'altro oltre agli affari>
<a tuo padre piace parlare e a me piace ascoltare, immagino che tu sia qui per conto suo>
<è esatto>
<allora vieni, ordina pure quello che vuoi, offro io> dice tornando nella stanza.
Ordini una birra e lo segui.
<immaginavo avresti preso una birra> dice lui divertito
<mio padre ti ha anche detto che ho un debole per la birra?>
<forse> dice lui facendoti l'occhiolino.
<mi chiedo quanto altro ti ha detto sul mio conto>
<quanto basta> dice Thomas accendendosi una sigaretta.
<quanto basta che inquadrarmi?>
<per conoscerti e sapere che sei una persona molto interessante y/n>
<non l'avrei mai detto>
<tuo padre ci teneva sempre a dire che avrebbe passato tutto a te>
<anche contro il volere del resto della famiglia> aggiungi sorridendo.
I suoi occhi azzurri ti studiano attentamente per qualche istante, ti senti andare a fuoco sotto il suo sguardo attento.
<allora parliamo di affari?>

Sono passate settimane dal vostro primo incontro, e visto l'andazzo degli affari ti sei trovata a frequentare molto spesso il negozio degli Shelby e in particolare Thomas.
<y/n che sorpresa vederti qui di domenica> dice l'uomo appena entri nel suo ufficio.
<mio padre ha voluto che venissi per portarti un regalo> dici sbadigliando.
<sono le otto di mattina, potevi passare con più calma>
<non avrei dormito lo stesso, mi avrebbe continuato a chiedere quando sarei venuta a portatelo>
<e come facevi a sapere che mi avresti trovato qui?> chiede lui divertito.
Lo guardi con fare ovvio facendolo ridere.
<Thomas sono settimane che siamo insieme quasi 24 ore su 24, so quanto dormi e quanto tempo passi in questo ufficio>
<ultimamente ho visto più te che la mia famiglia> dice lui ridendo.
<non che sia un problema> aggiunge poi alzandosi.
<vuoi qualcosa da bere?>
<un caffè>
<quello non ce l'ho ma dopo possiamo andare a fare colazione>
<ottima idea, ma prima il regalo>
<cosa sarebbe?>
<sigari, un vecchio amico di mio padre li produce e gli doveva un favore quindi gli ha portato una cassa intera> dici dando a Thomas la scatola di legno.
<ringrazialo da parte mia>
<puoi farlo tu di persona> dici osservandolo mentre apre la scatola.
Thomas ti guarda confuso.
<ti ha invitato a pranzo da noi la prossima domenica>
<sarò felice di accettare l'invito> ammette lui avvicinandosi a te, ancora in piedi vicino alla porta.
<Thomas?> chiedi quando ti è particolarmente vicino.
<non dire nulla> sussurra lui prima di baciarti. Non aspetti un momento, ricambi subito.
Il vostro bacio è passionale, quasi disperato, frutto di tutta la tensione e attrazione che si è creata tra voi nelle ultime settimane.
Le sue mani ti accarezzano mi fianchi con delicatezza, ma appena passi una mano tra  i suoi capelli corti la delicatezza viene dimenticata.
Thomas esplora il tuo corpo con mani fameliche, troppi vestiti dividono i vostri corpi caldi.
<sono sicuro che tuo padre non approverebbe> dice lui quando cominci a baciargli il collo, scendendo sul suo petto baciando la pelle lasciata nuda da ogni bottone che slacci.
<mio padre ti adora> commenti risalendo verso le sue labbra.
<mi adorerà lo stesso quando saprà quello che sto per fare alla sua primogenita?>
<solo se dopo non scappi>
<come potrei, se proprio vado da qualche parte tu vieni con me>
<quindi non è solo...>
<per me non lo è, dopo infatti andiamo a fare colazione> dice lui baciandoti il collo, scendendo verso le sue spalle e clavicole.
<quindi è un appuntamento?>
<sì> risponde lui tra un bacio e l'altro.

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