capitolo 12

5.7K 391 117
                                    

Capitolo 12

-E ora ? Cosa farete ?- mi chiese Roberto appoggiando la mia seconda birra sul bancone davanti a me.

-Non lo so Roberto, sono tre giorni che cerco di incontrarla, ma non riesco a trovarla o forse non si sta facendo trovare. Qui non c'è mai, a casa neppure. Tu l'hai vista?-

-Mi spiace ragazzo, ma sono giorni che non viene qui. Non è normale, non l'aveva mai fatto-

-E' colpa mia - dissi prendendomi la testa tra le mani.

-Sei innamorato, non è colpa tua-

-Roberto, ti rendi conto che praticamente non ci conosciamo, l'amore non nasce dal nulla, ha bisogno di basi, di qualcosa a cui appoggiarsi. Noi non abbiamo niente. -

-E i libri ? La passione per la scrittura ? Le sigarette ? L'incertezza? Il timore di amare qualcuno ? Non sono forse cose che avete in comune ? - Rimasi in silenzio, riflettendo su quello che Roberto aveva appena detto.

-Roberto ?- dissi

-Si ?-

-Mi sa che hai ragione - sussurrai l'ultima parola.

-Ragazzo, io ho sempre ragione-

-Devo vederla, non può continuare a ignorarmi-

-Forse non dovrei dirtelo, perché dopo molto probabilmente mi ucciderà ...-

-Dirmi cosa, Roberto ?-

-Beh vedi...-

-Avanti, parla - dissi sporgendomi sul bancone.

-La conosco da quando è nata e so che probabilmente ha paura di questi nuovi sentimenti che potrebbe provare per te. Lei ha un posto, dove va per pensare, non ci ho pensato prima, ma potrebbe essere li- Mi alzai dallo sgabello e mi diressi verso l'uscita.

-Aspetta- disse Roberto.

Mi fermai con la mano già sulla maniglia della porta.

-Spero che lo userai- e mi porse il fazzoletto sotto la birra. Poche ore dopo mi trovai dentro un enorme parco. I bambini correvano ovunque, arrampicandosi sugli alberi e giocando tra l'erba alta. Mi guardai intorno, abbassando gli occhiali da sole. La vidi seduta su una panchina, chinata su se stessa mentre leggeva, una pagina dopo l'altra. Mi sedetti sotto un albero continuando ad osservarla.

-E' la tua ragazza ?- mi chiese un bambino sedendosi di fianco a me.

-Cosa ?- chiesi girandomi verso il bambino vestito d'azzurro.

-Lei, la ragazza che legge. È la tua ragazza ?- disse indicando Angelica.

-Lei... No, non è la mia ragazza-

-Ma ti piace -

-Quanti anni hai ?- chiesi scocciato

-Ne ho 6- rispose alzando la mano aperta.

-E come fai a sapere certe cose ?-

-Me le ha dette il mio papà. La guardi come il mio papà guarda la mia mamma alla mattina - disse sorridendomi.

-Sei intelligente sai? -

-Lo so - disse allargando la bocca e mostrandomi un sorriso mezzo sdentato.

-Senti mi faresti un favore?- dissi riportando lo sguardo su Angelica.

-Certo !- esclamò

-Grazie mille, allora, dovrest....-

-Per 5 euro -

-Cosa ?!- mi rigirai verso di lui

-Per 5 euro - ripeté

Lo fissai sbalordito -Davvero? -

-Si - e allungò la piccola mano verso di me.

-D'accordo, d'accordo - dissi cercando il portafoglio.

-Ok, ascoltami bene- dissi - Devi portare questo biglietto alla ragazza laggiù - Indicai Angelica con la penna.

-Ok - disse serio annuendo con la testa. Scrissi velocemente sul fazzoletto :

"Se tardi a trovarmi, insisti.

Se non ci sono in nessun posto, cerca in un altro,

perchè io sono seduto da una qualche parte, ad aspettare te."

(Walt Whitman)

Diedi il fazzoletto al bambino che si alzò e corse velocemente verso di lei. Angelica sollevò lo sguardo e si guardò velocemente intorno. Quando mi vide, sul suo volto apparve un mezzo sorriso. Disse qualcosa al bambino che corse nuovamente via e la vidi aprire il mio messaggio. Arrossì violentemente e chiuse il libro. Si morse il labbro e si grattò la nuca, sembrava indecisa. Ad un certo punto si alzò e si avvicinò lentamente a me. Si sedette al mio fianco, senza dire una parola, appoggiò la testa alla mia spalla e iniziò di nuovo a leggere. 

E in quel momento, seppi con certezza di essere innamorato di lei. 

Amami come nei libriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora