capitolo 70

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Capitolo 70

Angelica:

Spalancai la porta della pasticceria di Roberta e venni accolta da un profumo di dolci appena fatti. -Roberta !- urlai non vedendo nessuno. Il locale era deserto e della cucina non giungevano rumori. -Roberta !- dissi di nuovo.

-Siamo chiusi !- mi ripose una profonda voce maschile, seguita da una risatina.

-Andrea ?- Silenzio. Dalla porta della cucina fecero capolino le teste bionde dei miei amici.

-Ehi... !- mi salutò Roberta mentre si sistemava i capelli. Soffocai una risata

-Cosa ci facevate la dietro ?- chiesi inarcando un sopracciglio.

-Niente, insegnavo ad Andrea a fare la... Crostata ?-

-E' una domanda ?- dissi scoppiando a ridere.

-D'accordo, che vuoi ?- chiese Andrea abbottonandosi la camicia grigia. -Tu non hai lezione?- Andrea guardò l'orologio e spalancò gli occhi -Merda, hai ragione sono in ritardo devo andare!- prese Roberta per i fianchi e la avvicinò a se, poi posò le mani sulla pancia appena accennata che spuntava al di sotto della maglietta attillata di Roberta.

-Ti amo - disse mentre la baciava. Posò un ginocchio a terra e premette le labbra appena sopra il suo ombelico. -Fa il bravo piccola noce ci vediamo dopo - si alzò in piedi, e schizzò fuori dal negozio.

-Piccola noce?- dissi. Roberta arrossì e si sistemò la maglietta.

-Si lo chiama così dalla prima ecografia, quando davanti al dottore ha esordito con, "Ma sembra una noce !"-

-E' carino, come nome - dissi ridendo.

-Non parlarmi di nomi, siamo ancora in alto mare. Comunque, cosa ci fai qui ?- Il motivo per cui ero andata da Roberta si materializzò nella mia mente.

-Questa mattina, davanti al bar di Roberto abbiamo incontrato il suo notaio. Voleva parlarmi del suo testamento e del futuro del bar -Roberta mi posò una mano sul braccio -Lo ha venduto ?- Io scossi la testa – E' mio -

-Cosa !?-

-Ha lasciato il bar a me -ripetei. Le spiegai velocemente la storia e quando finimmo di parlare era già sera. Il mio cellulare squillò e sorrisi nel vedere il nome di Alex sullo schermo.

-Tesoro, sono da Roberta, scusa, ma stavamo parlando e abbiamo perso la cognizione del tem... Alex ?- Sentivo il respiro di Alex oltre la cornetta.Un respiro irregolare e dei singhiozzi trattenuti appena.

-Alex ? Alex che succede?-

-Torna a casa ti prego, ho bisogno di, di... te -

-Certo stai calmo arrivo subito. Ti amo ok ?-

-Ti amo anche io - disse sottovoce. Chiusi la conversazione e mi alzi in piedi. -Che ..?-

-Devo andare, scusa Roberta, ma Alex non ..-

-Non ?- chiese preoccupata

-Non lo so, stava piangendo -

-Alex ? Alex stava piangendo ?-Annuii ed aprii la porta -Ti chiamo dopo -

-Tranquilla, fammi sapere che succede ok?- Mi infilai in macchina e mi diressi verso casa. 

Amami come nei libriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora