capitolo 3

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Capitolo 3

Passarono i giorni, che diventarono velocemente settimane. La vidi cambiare un infinità di libri, leggeva di tutto, da Shakespeare a Baricco, da Dante a Stephen King.

-Ragazzo, sono due settimane che vieni qui. Vuoi che ti metta una targa sullo sgabello?-

-Senta- dissi -Sto pensando ad un modo per presentarmi, non voglio andare là e parlarle, non funzionerebbe. Lei è diversa -

Il barista sorrise. -Mi piaci ragazzo - Fissai la mia birra e giocherellai con il fazzoletto sotto.

Il fondo bagnato della bottiglia aveva lasciato un cerchio perfetto sul fazzoletto bianco. "Pensa Alex, pensa ad un modo per avvicinarti a lei " Fissai di nuovo il fazzoletto. Idea. Un'idea già prestata ad un amico, ma pur sempre un'idea. 

-Mi scusi, ha una penna ?- chiesi al barista.

-Blu o nera ? – disse sollevandone due.

-Nera, grazie -

Presi la penna e spostai la bottiglia di lato. Picchiettai leggermente sul bancone e poi scrissi :

"Che dentro a li occhi suoi ardeva un riso Tal, ch'io pensai di toccar cò miei lo fondo De la mia gloria e del mio paradiso."

(Dante Alighieri)

-Scusi - dissi guardando il barista

-Si ?- mi rispose mentre un sorriso faceva capolino sulla sua bocca.

-Potrebbe portaglielo ?- sorrisi anch'io mentre indicavo con la penna la ragazza.

-Certo che si – disse mentre quasi saltellava.

-Però non deve capire che sono io -

Il sorriso si spense all'improvviso.

-Cosa !? E perché !?-

-Shhh Dio non urli. Dopo le spiego tutto - dissi

-Scusami ragazzo. Ok ok, eseguo - Prese il fazzoletto, lo piegò e lo mise nella tasca del grembiule. Prese il vassoio e andò a sparecchiare un tavolo, poi si avvicinò a lei. Mi girai leggermente per sentire meglio.

-Ragazza mia !- esclamò.

"Ma allora è un vizio " pensai sorridendo.

-Ciao Roberto- disse lei. La sua voce fu un pugno nello stomaco, era profonda, ma femminile.

-Ho una cosa per te - disse Roberto.

-Per me ? -chiese lei Sentii il fruscio del fazzoletto che si apriva. Un respiro trattenuto.

-Roberto ?- disse lei

-Si ?-

-Chi l'ha scritto ?-

-Mi dispiace, ma non posso dirtelo -

Silenzio.

-Roberto, hai una penna ?- chiese lei

-Blu o nera ?- chiese e sapevo che stava sorridendo.

"Vecchio bastardo "pensai scuotendo la testa.

-Blu, grazie -

Passò qualche secondo.

-Puoi portarglielo ?-

-Certo ragazza, ma non capirai chi è-

- Tu faglielo avere ok ?-

-Fidati di me -

Roberto tornò al bancone. Non mi guardò, non fece niente.

"Caspita è bravo " pensai stupito dalla sua capacità di ignorarmi. Passò del tempo, io finii la mia birra sotto la quale Roberto aveva posizionato un altro fazzoletto, che si era di nuovo sporcato, solo che stavolta il cerchio era a metà.

Mi fece scivolare davanti il suo fazzoletto senza guardarmi. Lo guardai, respirai e lo aprii

"Lo viso mostra lo color del cuore."

(Dante Alighieri)

Sotto c'era una piccola freccia. Girai il fazzoletto. "Chi sei ?"

Sorrisi, piegai il fazzoletto e lo misi in tasca.

Lei aveva ripreso a leggere.

-Vuoi un fazzoletto sotto la birra domani?- chiese Roberto.

-Direi di si - dissi uscendo dal bar. 

Amami come nei libriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora