capitolo 67

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Capitolo 67 (Probabilmente pomeriggio posto l'altro capitolo, non vi lascio cosi fino a domani, ah e mi scuso in anticipo, credo che da qui mi odierete un pochino)

Angelica:

-No, questa decisamente no. Non sai neanche se sarà maschio o femmina, come puoi pensare di comprare una cosa leopardata !- dissi io afferrando al volo l'ennesima tutina per bambini che Roberta stava guardando.

-Ok, che ne dici di questa ?- disse lei sollevandone una gialla con dei piccoli orsetti blu. Annuii sospirando.

-Andiamo, non sei emozionata? -chiese praticamente saltellando sul posto.

-Certo e sono anche felicissima per te, ma sei solo al terzo mese e hai già comprato di tutto -

-Ho deciso di smettere di comprare vestiti per me, infondo sto per esplodere e ora come ora saprebbe inutile comprarli e sapere che non li metterò mai più. -

-Non vuoi un altro figlio ?- Roberta sbiancò leggermente e si mise la mano sulla pancia ancora poco sporgente. -Non lo so, Andrea ha dato di matto per questo, ho paura di sapere cosa farà se lo fossi di nuovo - La presi sottobraccio e cariche di sacchetti uscimmo dal negozio, dirette al bar di Roberto.

-Si, ma ti ha anche spiegato il perché di quel gesto. - Lei scosse la testa piano e sospirò.

-Non sai quanto odio i suoi genitori per quello che hanno fatto. Come fai ad abbandonare qualcuno che è sangue del tuo sangue?-

-Non lo so, Andrea ha mai provato a riallacciare i rapporti ?- chiesi mentre aprivo la porta del bar affollato.

-No mai, non vuole neanche nominarli, ogni volta che per sbaglio lo fa sembra che stia per vomitare- disse alzando gli occhi al cielo.

-Ragazze mie !- esclamò Roberto, uscendo lentamente da dietro il bancone.

-Roberto !- dicemmo io e Roberta in coro. -Stai bene?- aggiunsi io -Mi sembri un pò pallido, vieni a riposarti un attimo-

-Sto bene, non preoccuparti, ho solo lavorato troppo in questi giorni, voi sedetevi- Ci accomodammo al solito tavolo e ordinammo due the.

-Come va ? -disse guardando Roberta. -Quell'idiota del tuo ragazzo è riuscito a farsi perdonare?-

-Si Roberto non preoccuparti, ha strisciato un po' e ora è tutto apposto-

-Perfetto e dimmi, come va con il piccolo ?- disse indicando la pancia con la penna che teneva sempre nel taschino della camicia.

-Tutto bene, la dottoressa dice che cresce bene e che è tutto nella norma-

-E sapete già se è maschio o femmina?- chiese alzando un po' la voce quando la campanella sopra la porta suonò.

-No, vogliamo aspettare, sarà una sorpresa-

-Tu vuoi aspettare, tesoro - disse la voce di Andrea alla mie spalle. Alex e Andrea ci fissavano con uno sguardo divertito e io, come al solito, rimasi senza fiato nel vederli insieme. Entrambi in camicia nera e pantaloni attillati attiravano l'attenzione di tutto il bar. Alex si scostò il ciuffo ormai troppo lungo dalla fronte e si chinò per baciarmi.

-Ciao - sussurrò sulle mie labbra.

-Ciao - dissi io sorridendo e tirandolo di nuovo verso di me.

-Che ci fate qui ?- chiese Roberta allegra guardando Andrea.

-Avevamo delle cose da fare in centro e passando vi abbiamo viste dalla finestra- disse indicando il vetro -Abbiamo pensato di venire a trovarvi- Fece scivolare le mani sulla pancia di Roberta e le sussurrò qualcosa all'orecchio, che la fece diventare rossa.

-Ci porti due birre Roberto ?- urlò Alex sedendosi di fianco a me.

-Arrivano subito !- disse lui di rimando. Parlammo per qualche minuto quando un rumore di vetri infranti risuonò nell'aria. Ci girammo verso il bancone e Alex e Andrea scattarono in piedi, correndo verso l'uomo sdraiato per terra.

-Chiama un ambulanza!- disse Andrea lanciando il telefono ad Alex.

-Roberto - sussurrai io.

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