capitolo 52

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Capitolo 52 (scusate il ritardo, la sessione è una brutta bestia)

Angelica:

Le telefonate smisero all'improvviso. Il giorno prima chiamava dieci volte al giorno e quello dopo solo silenzio. Alex era sollevato, secondo lui Samanta aveva finalmente capito che non poteva fare niente per riprenderselo, ma non secondo me. C'era qualcosa che mi suggeriva di non abbassare la guardia, che Samanta non avrebbe gettato la spugna così presto. Ancora una volta, il mio istinto ebbe ragione. Era sera tardi, io e Alex eravamo accoccolati sul divano a guardare un vecchio film e a dividerci pane e cioccolato, quando bussarono alla porta. Strinsi la mano di Alex.

-Angelica - iniziò lui - Non penserai che sia ..- Non servì pronunciare il suo nome, una voce acuta e stridula parlò dall'altra parte della porta, accompagnato da un fastidioso bussare.

-Aleeeeex! Tesoro so che abiti qui me l'ha detto tua madre! Apri la porta !-

-Se ti chiama un' altra volta tesoro, giuro che la strozzo con le sue stesse extension - dissi stringendo i denti. Alex si girò a guardarmi.

-Se non la uccido prima io - Si alzò e si infilò i pantaloni del pigiama abbandonati sul pavimento. Samanta, intanto continuava a bussare. Mi sistemai dietro Alex ed ad un mio cenno spalancò la porta. Il pugno di Samanta si bloccò a mezz'aria e io trattenni il fiato. Era bellissima. I capelli biondi le cadevano in onde perfette sulle spalle magre e abbronzate, messe in risalto da una maglietta attillata e talmente scollata da non lasciare nulla all'immaginazione. I pantaloni neri fasciavano due gambe perfette. I grandi occhi azzurri erano fissi in quelli glaciali di Alex e la bocca era aperta in un sorriso che mostrava i denti bianchi.

-Alex ! Tesoro che bello rivederti finalmente!- disse cercando di posare una mano sul suo petto nudo. Alex indietreggiò di un passo e si mise al mio fianco.

-Samanta non te lo chiederò due volte. Cosa. Cazzo. Ci. Fai. Qui. - Disse scandendo ogni parola detta con rabbia.

-Sono venuta a trovarti schiocchino e a farti aprire gli occhi sulla tua... - il suo dito mi indicò e la sua faccia si contrasse in una smorfia disgustata -Relazione- disse quel l'ultima parola come fosse una bestemmia. Alex si tolse gli occhiali e si passò una mano sulla faccia. Io avanzai di un passo decisa a cancellare tutto quel trucco dalla sua faccia a suon di schiaffi, ma la mano di Alex circondò il mio polso e mi trattenne.

-Vattene - disse semplicemente.

-No Alex non me ne vado. Devi capire che solo con me sarai felice. Solo io so amarti come meriti. Quindi, lascia quella -il suo dito tornò nella mia direzione – E vieni via con me- Allungò una mano verso di lui e a quel punto esplosi.

-Ti rendi conto di essere ridicola !? Torni qui dopo anni e pensi di potertelo riprendere come se nulla fosse. Non so se ha capito, probabilmente no, dato che hai la capacità di comprensione di un lombrico, che io sono sua moglie e niente di ciò che farai lo allontanerà mai da me. Quindi togliti dai coglioni e fatti una dannata vita !- Detto questo chiusi la porta con tutta la forza che avevo, nel momento stesso in cui lei avanzava di un passo. Il suono di qualcosa che si rompeva risuonò dall'altra parte della porta. 

Amami come nei libriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora