capitolo 41

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Capitolo 41

Alex:

Appoggiai i pugni chiusi contro il freddo legno della porta che avevo appena chiuso. Samanta era tornata. Ma per me non contava più nulla. Perché per me non contava più nulla, vero ?

-Alex - la sua voce mi riportò indietro, salvandomi dal pozzo di ricordi in cui stavo cadendo. Mi girai. Era così bella la mattina. Struccata, con la mia maglia e i capelli lunghi spettinati.

-Mi dispiace che tu abbia dovuto sentire tutto questo- dissi staccandomi dalla porta e avvicinandomi a lei.

-Non ti preoccupare Alex non potevi sapere che sarebbe venuta qui. - Mi appoggiò le mani sulle spalle e si mise in punta di piedi per baciarmi.

-Ora torna al lavoro. - Uscii di casa stringendo lo zaino e mi incamminai verso la macchina. I capelli di mia madre si confondevano con il cofano nero.

-Sei ancora qui ?- dissi sentendo la rabbia di poco prima tornare. Lei si strinse nel suo cappotto.

-Alex davvero finiscila con questa pagliacciata e torna in te. Mio figlio non ...-

-Tuo cosa ?- dissi scoppiando in una risata sarcastica.

-Mio ..-

-Non dirlo. Non sono più tuo figlio d'accordo? Ho smesso di esserlo il momento stesso in cui tu hai detto che avresti preferito vedere me in quella bara al posto di Eleonora. -

-Non dire sciocchezze Alex, io non l'ho mai detto !- sbuffò.

-Davvero ? Eri davvero talmente ubriaca da non ricordarti niente?Mi fai solo pena. -

-Non azzardarti a ..-

-No. Basta. Quello che dovevi dire l'hai detto. Ora sai perché voglio che voi usciate dalla mia vita e soprattutto da quella di Angelica. Ora spostati dalla mia macchina. -

-Alex non posso aver detto quelle cose !-

-Beh l'hai fatto invece e hai solo una vaga idea di come io mi sia sentito !?Potevo accettare il fatto che Eleonora era la vostra preferita, ma dirmi che avresti voluto vedermi morto ... No quello no. Ora "mamma ", continuiamo come sempre. Tornatene a casa e dimenticatevi che io esista. Come avete sempre fatto d'altronde. Oh, e non dimenticarti di salutare il mio caro padre, chiedigli se vuole spaccarmi qualche altro osso.- Detto questo aprii la portiera, avviai il motore e me ne andai. Una volta a scuola entrai nella sala professori e vidi Andrea seduto sul divano nero. Mi passai una mano tra i capelli e mi sedetti di fianco a lui.

-La stronza ha colpito ancora ?- chiese offrendomi una caramella.

-Già prima con Angelica e poi sotto casa. È stato un colpo vederle insieme -

-Cosa ti ha detto ?-

-Samanta è tornata - dissi Andrea quasi si strozzò con la caramella azzurra che stava mangiando.

-Stai... Dio spero tu stia scherzando!-

-Nessuno scherzo, Andrea. Mia madre è convinta che io la ami ancora e che sia pronto a sposarla. -

-Che cazzo dì problemi ha quella donna ?Era sobria ?-

-Credo di si. Insomma stava in piedi da sola quindi...-

-Amico, che casino. Angelica che ha detto ?-

-Per ora niente, ma la conosco, non riuscirà a sopportare la cosa ancora per molto. Devo risolvere la situazione. -

-E anche in fretta aggiungerei- disse Andrea scuotendo la testa. Mi lasciai andare contro lo schienale del divano.

-Ascolta, io un idea ce l'avrei. - Disse Andrea dopo molti minuti di silenzio Girai la testa senza sollevarla dal divano e lo guardai.

-Ti ascolto. Ma se è qualcosa di illegale non sprecare neanche fiato, non ho intenzione di finire in carcere per quella donna. - Andrea scoppiò a ridere.

-In realtà, volevo proporti "Villa azzurra"-

-"Villa azzurra"? -chiesi

-Si, la villa di quegli stronzi. Quella in Spagna. Che io ricordi in questo periodo i miei vanno sempre in montagna e la casa rimane vuota, quindi perché non ci andate ? Prendetevi una pausa, staccate da tutto e tutti. Passate li le vacanze di Natale e tornate quando le acque si saranno calmate.-

-Sei il migliore lo sai ?-

-Lo so, lo so ora vai a dirlo a quella santa che sopporta te e tutta la tua merda. -

-Ritiro quello che ho appena detto. -

-Troppo tardi, ora vai qui ci penso io -

-Grazie Andrea, ti devo un favore. -

-Me lo ricorderò. -

-Resti comunque uno stronzo- dissi andando verso la porta accompagnato dalla sua risata.

-Come glielo dirai ?- chiese. Non mi girai e aprii la porta.

-A modo mio- 

Amami come nei libriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora