Capitolo 66
Alex:
-Amico, apri so che sei lì dentro !- urlai bussando forte dall'altra parte della porta della classe di Andrea.
-Vattene, non voglio parlare - disse lui quasi mormorando.
-Me ne frego di cosa vuoi o apri o vado dalla segretaria a farmi dare le chiavi -
-Non te le darà mai - Appoggiai la testa contro la porta di legno scuro. -Scommettiamo ? Sai che stravede per me. Apri -
-Non te ne andrai facilmente vero ?-
-Non me ne andrò punto. Ripeto, apri questa dannata porta !-
-E' arrabbiata con me ?- chiese
-Non ho intenzione di dirti niente, se prima non mi fai entrare - Fece un sospiro appena udibile e sentii il rumore di passi che si avvicinavano. La chiave girò e la porta finalmente si aprì.
-Hai un aspetto di merda, fattelo dire - dissi appena vidi le profonde occhiaie, gli occhi verdi spenti e i capelli biondi scompigliati.
-Grazie, sei sempre d'aiuto tu - disse spostandosi dalla porta e facendomi entrare. Mi sedetti sul banco in prima fila e lo fissai.
-Come sta ?- chiese guardandomi.
-Ha chiamato Angelica questa mattina presto. Ha detto che piange ed è abbastanza disperata-Affondò la faccia nelle mani e gemette. -Sono un idiota -
-L'hai detto tu - dissi alzando le spalle.
-Davvero, non mi sei d'aiuto-
-Non devo esserti d'aiuto- Andrea alzò la testa di scatto
-Si che devi, cosa sei qui a fare se no ?-
-A capire perché ti sei comportato da stronzo andandotene ?-
-E' così difficile da capire ?- chiese guardandomi storto.
-Beh, si ?-
-Alex non so come si fa ad essere padre !-
-Nessuno lo sa !- dissi alzando la voce.
-Si, ma Alex io non so neanche cosa vuol dire avere un padre. Mi hanno lasciato in uno schifo di collegio ricordi !? Sono stato abbandonato dalla mia stessa famiglia, sono cresciuto solo ! Come posso solo pensare di potermi prendere cura di un bambino- urlò lui di rimando.
-Andrea - mi alzai e mi sedetti di fianco a lui, appoggiandogli una mano sulla spalla.
-Il fatto che tu sia stato abbandonato da tuo padre non vuol dire che sarai a tua volta un pessimo padre-
-Ma..- iniziò. Io alzai la mano e lo fermai.
-Ascolta, tu ami Roberta e amerai tuo figlio, non abbandonerai proprio nessuno-
-Non puoi saperlo - disse scuotendo la testa.
-Si che lo so Andrea. Avevamo solo 19 anni quando siamo andati a vivere insieme e tu vivevi solo da un pezzo. Avresti potuto lasciami da solo. Tu. Non. Mi. Hai. Abbandonato. - dissi scandendo bene l'ultima frase. Mi fissò per qualche secondo poi scattò in piedi.
-Oh merda, sono un idiota !-
-Su questo siamo d'accordo. Ora va da lei -
-Sai, alla fine mi sei stato davvero d'aiuto - disse
-Tu ci sei stato per me, con Angelica -
-E ci sarò sempre, lo sai -
-Lo stesso - dissi - Ora smettila con queste moine e va a sistemare questo disastro- Andrea annuì e spalancò la porta.
-Grazie -
-Corri !- dissi, scoppiando a ridere e spingendolo in corridoio.
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Amami come nei libri
ChickLit[COMPLETA] Un bar, due ragazzi e mille libri. E come a volte bastino una penna e un fazzoletto per innamorarsi. Alex e Angelica, entrambi con un passato da dimenticare alle spalle, un presente tutto da vivere e un futuro da "scrivere " insieme. [...