capitolo 74

2.8K 180 14
                                    

Capitolo 74 (-5)

Alex:

Pugno. Pugno pugno.

Pugno. Pugno pugno pugno.

-Amico forse dovresti rallentare un attimo- disse Andrea.

Pugno pugno. Pugno.

-Dico sul serio Alex -

Pugno. Pugno pugno. Colpivo il sacco da boxe davanti a me seguendo il ritmo scandito dai piedi di Andrea contro il tapis roulant.

Pugno pugno.

-Alex !- urlò Andrea, e il suo urlo si diffuse nella palestra semi vuota. Mi fermai senza girarmi.

-Che c'è ?- chiesi sistemandomi i guantoni rossi.

-Che c'è ? Lo chiedi davvero ? Andiamo Alex è la stessa situazione di mesi fa solo al contrario, ora quello che ha paura di diventare padre sei tu? Dopo quello che mi hai detto ?-

Pugno. Pugno pugno pugno.

-Era diverso - dissi. Pugno.

-Oh ma davvero ? E sentiamo, in cosa sarebbe diverso ?- Pugno. Mi fermai di nuovo e poggiai la fronte sudata contro il sacco.

-Non lo so - sussurrai.

-Alex - Andrea smise di correre - Hai solo paura - Mi tolsi la canottiera bianca, mi asciugai la faccia e la lanciai in un angolo.

-Tra qualche settimana io e Angelica facciano un anno di matrimonio. Un anno, Andrea e sto per diventare padre-

-Ancora non vedo dove sia il problema- disse Andrea infilandosi i guantoni -Io e Roberta non siamo neanche sposati, ma abbiamo un bellissimo bambino e questo solo grazie a te. Ti ho visto l'altra sera, parlavi con Roberto e sei riuscito a calmarlo. Perché hai paura ?-

Pugno pugno.

-Ho promesso a me stesso che non sarei mai diventato come mio padre -

-Cazzo Alex come puoi solo pensarlo ? Pensi che te lo permetterebbe ?- Pugno.

-No- dissi accennando un sorriso.

-Ascoltami- disse appoggiandosi al sacco -Sarai un papà fantastico, il fatto che sia successo solo dopo un anno cambia qualcosa? -

-No ma..-

-Ma niente Alex. È lo stesso discorso che mi hai fatto. Noi non siamo loro. Non siamo come i nostri padri ok ?- Pugno pugno pugno.

-Ok. Scusa, Dio è probabilmente la notizia più bella della mia vita e mi comporto da stronzo- dissi.

-Ora che sei rinsanito, dimmi, che regali ad Angelica per il vostro anniversario?-  Pugno pugno pugno pugno.

-Alex così lo rompi - Pugno.

-Alex- ripeté sbuffando.

-Non lo so - Pugno pugno.

-E' che è una cosa importante, è il giorno in cui è diventata mia-

-E' sempre stata tua - mormorò.

-Mia per sempre- precisai. Pugno pugno.

-E' che... - mi interruppi

-Che ?- Sospirai e mi sedetti sul tappetino.

-Sono a corto di idee -

-Qualcosa ti verrà in mente - Guardai l'orologio appeso al muro e mi alzai.

-Io vado, tu resti o ti do un passaggio ?-

-No, va pure faccio una corsa fino a casa-

-D'accordo, ci sentiamo - spinsi la porta dello spogliatoio e mi infilai sotto la prima doccia libera. Rientrai a casa mezz'ora dopo e vidi Angelica rannicchiata sul divano che dormiva. Una ciocca di capelli si muoveva piano ogni volta che respirava e sulla pancia aveva un libro aperto. Lessi il titolo e sorrisi, mentre lo posavo sul tavolino. Lasciai la borsa della palestra sul pavimento e mi avvicinai a lei, passandole un braccio sotto le gambe e l'altro sotto la schiena. La sollevai e la portai in camera.

-Alex ?- disse sfregando il naso contro il mio collo.

-Si, sono io, continua a dormire non volevo svegliarti - dissi sottovoce. Angelica sospirò e sistemò la testa sul mio petto.

-Non te ne vai vero ?- mormorò con gli occhi ancora chiusi, quando la sistemai sul letto.

-Perché dovrei andarmene ?- chiesi togliendomi i vestiti. Non rispose e mi infilai a letto, stringendola a me e posando una mano sulla sua pancia.

-Perché hai paura - disse all'improvviso. Le posai un bacio sulla testa -Dormi, non vado da nessuna parte- Rimasi ore a fissare il soffitto, senza riuscire ad addormentarmi. Angelica si rigirò un paio di volte e la sua maglietta si sollevò leggermente. Fissai la sua pancia piatta nella penombra della stanza e mi misi seduto. Avvicinai la bocca alla sua pelle e dissi

-Mi prenderò cura di te piccolino. Non permetterò che quello che mi è successo ricada anche su di te. Farò di tutto per farti sentire al sicuro, magari sbaglierò alle volte, ma non ti lascerò mai. Né te né tua mamma. Sono terrorizzato, lo ammetto, ma non importa, farò del mio meglio per farvi sentire sempre al sicuro. -Lasciai un bacio sulla sua pancia e mi alzai piano dal letto. Presi un fazzoletto, la penna nera e scrissi

"Ogni vera gioia ha una paura dentro."

(Margaret Mazzantini Mare al mattino)

Posai il fazzoletto tra noi e mi sdraiai di nuovo. -Voi siete la mia gioia e la mia paura più grande- sussurrai prima di addormentarmi. 

Amami come nei libriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora