capitolo 42

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Capitolo 42

Angelica:

Ero appena rientrata da una sessione di shopping con Roberta. Mi aveva trascinato in ogni negozio aperto e aveva insistito affinché comprassi anche un costume. A mio parere erano soldi sprecati dato che eravamo in pieno inverno. Ma era impossibile cercare di discutere con Roberta quando si impuntava su una cosa. Cercai di trovare le chiavi di casa nel caos di pacchetti e pacchettini. Spinsi la porta con un piede e lasciai cadere tutti i sacchetti sul pavimento. Tirai un sospiro di sollievo e mi sgranchii le braccia. All'improvviso li notai. Decine di fazzoletti bianchi erano attaccati sui muri del salotto. Vicino al tavolino, davanti ai divani, c'erano due valigie chiuse e un borsone. Mi avvicinai al fazzoletto più vicino e lessi:

"Le coincidenze, a volte, sono i segnali misteriosi della vita, ai quali bisogna credere."

(Romano Battaglia)

Ne presi un altro.

"Lascia che ti ami a modo mio, secondo il mio essere, coi segni originali che conosci.Non forzarmi mai, farò tutto"

(Gustave Flaubert)

E un altro ancora.

"Ho cercato in ogni angolo del mondo le cose più belle da offrirti,non le ho trovate e non so dove poterle trovare; ho capito che nulla vale come il tuo amoree niente darei in cambio di un tuo sorriso, di un tuo bacio, di un tuo pensiero.

Allora chiedimi quello che vuoi, ti darò tutto solo per dimostrarti che non sono alla tua altezza."

(Fran Tare)

Presi l'ultimo, posato sulla valigia.

"T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,

t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:

così ti amo perché non so amare altrimenti"

(P. Neruda)

Mi lasciai cadere sul divano e sentii la sua voce provenire da dietro di me.

-Ti dovevo delle scuse - Pochi passi e fu accanto a me. Appoggiò in ginocchio a terra e prese le mie mani tra le sue.

-Ti dovevo delle scuse e non bastavano le parole. Non doveva andare così, dovevamo pensare al nostro matrimonio e non a una pazza che piomba nella nostra vita per cercare di mandare all'aria tutto. Dovevi cominciare a cercare il vestito e impedirmi di scoprire com'è fatto. Dovevano scegliere le fedi insieme. Invece ho rovinato tutto. Non so perché, ma nonostante tutto tu sei ancora qui. Al mio fianco. Ma ora basta. Abbiamo bisogno di staccare la spina da tutti e da tutto. Questo è il motivo di quelle valigie. Ti porto via da qui. Ce ne andiamo via per un po'. Solo io e te. - La mia bocca si spalancò.

-Cosa ?- chiesi cercando di assimilare quello che il bellissimo ragazzo inginocchiato davanti a me aveva appena detto.

-Andrea, o meglio, i suoi genitori hanno una villa in Spagna. In questo periodo non la usano e lui ce l'ha gentilmente prestata per le vacanze. -

-Andiamo in Spagna ?- chiesi ancora incredula.

-Si. Andiamo in Spagna. Ho già preparato le valigie, devi solo prendere le ultime cose e poi saremo solo io e te. Si fotta tutto il resto- disse per poi baciarmi. 

Amami come nei libriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora